Dj Fabo è morto: l’ultimo viaggio in Svizzera verso la libertà

fabo bollo

‘Dj Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo’. Sono queste le parole che Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni, ha utilizzato per annunciare il decesso di Fabiano Antoniani. Ha potuto finalmente realizzare il suo ‘sogno’, ma per farlo ha dovuto scegliere di morire in esilio.

Fabiano Antoniani aveva compiuto 40 anni, lo scorso 9 febbraio: a seguito di un grave incidente era rimasto cieco e tetraplegico, ‘immobilizzato in una lunga notte senza fine’. Aveva lottato per anni, tentando qualsiasi tipo di cura e terapia, senza ottenere mai alcun risultato. Così aveva chiesto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di poter essere libero di morire. In un video-appello, realizzato grazie all’aiuto della sua fidanzata e dell’Associazione, Fabo aveva chiesto alle Istituzioni di intervenire per regolamentare l’eutanasia e permettere così a ogni individuo di ‘essere libero di scegliere fino alla fine’. Purtroppo però, nessuna risposta è mai arrivata.

Dj Fabo, una volta ricoverato nella clinica Svizzera, dove poi è stato eseguito il suicidio assistito ha dichiarato: ‘Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato. Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore, di dolore, di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco. Grazie mille’, sono queste le sue ultime parole, pubblicate su Twitter, tramite l’Associazione Coscioni.

Ora Cappato ‘rischia 12 anni di carcere’, ha detto Filomena Gallo, segretario dell’associazione: ‘Marco Cappato si è preso la responsabilità di tale atto e ha ricordato come molti malati siano costretti ad emigrare per ottenere l’eutanasia e ciò è discriminatorio anche per i costi che ciò richiede, fino a 10mila euro’.

Su Facebook, Roberto Saviano ha denunciato: ‘In Italia la libertà di scelta è violata. I continui rinvii del parlamento sul testamento biologico evidenziano una mancanza di volontà politica a riconoscere e affermare i diritti delle persone. Rendere impossibile l’eutanasia significa violare il diritto più importante: quello di decidere della propria vita e porre fine al proprio dolore’ e ha poi concluso: ‘Ancora una volta il Parlamento italiano dimostra di non essere all’altezza dei suoi compiti. Siamo con Fabo, che ha scelto di scegliere ed è giunto in Svizzera con il sostegno di Marco Cappato’.

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