Djokovic potrà rientrare negli Stati Uniti per lo stop delle misure anti-Covid: ok al ritorno per gli Us Open

Con la fine dell’emergenza nazionale per il Covid decretata dal Senato degli Stati Uniti, che il presidente Joe Biden dovrà solo notificare, Novak Djokovic, uno dei tennisti più forti di sempre, sicuramente quello che per più tempo è stato il numero uno del ranking Atp, potrà tornare a gareggiare in una competizione del Paese a stelle e strisce, specialmente gli Us Open, l’ultimo Grande Slam stagionale che si svolgerà sui campi in cemento di Flushing Meadows a New York dal 28 agosto al 10 settembre.

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Novak Djokovic – Nanopress.it

Il serbo, attuale tennista numero due al mondo, manca dagli Stati Uniti dall’edizione del 2021 degli Us Open, in cui tra l’altro perse la possibilità di fare il Grande Slam con un secco tre a zero che gli rifilò il russo Daniil Medvedev, e ha saltato anche gli ultimi due Masters 1000, prima agli Indian Wells, poi all’Open di Miami, che gli hanno fatto perdere anche la prima posizione nel ranking in favore di Carlos Alcaraz, che in nottata si giocherà la seconda semifinale di fila contro il nostro Jannik Sinner.

Djokovic ci sarà agli Us Open, il Senato degli Stati Uniti dà l’okay alla fine delle misure anti Covid

Quando Carlos Alcaraz, tennista numero uno al mondo, al momento, scenderà in campo contro Taylor Harry Fritz per conquistare la seconda semifinale di fila e riaffrontare ancora una volta il nostro Jannik Sinner, che ieri si è qualificato senza problemi, pioggia a parte, alla penultima fase dell’Open di Miami contro Emil Ruusuvuori, in quegli stessi Stati Uniti che fino a ora, e a causa delle restrizioni per la pandemia, hanno tenuto fuori Novak Djokovic, il tennista serbo, che proprio in settimana, e per la vittoria del talentino spagnolo agli Indian Wells, ha perso la testa della classifica del ranking Atp, di cui detiene il record di settimane passate al vertice, potrà comunque gioire.

E Djokovic potrà farlo perché il Senato del Paese a stelle e strisce – che oggi ha dovuto combattere soprattutto per quello che è successo al giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, in Russia, accusato di spionaggio e difeso a spada tratta dai suoi – ha deciso di porre fine all’emergenza nazionale per il Covid, che tradotto significa che manca solo il via libera di Joe Biden per permettere anche a chi non è vaccinato, come il tennista, di rientrare nel suolo degli Stati Uniti, anche per giocare, magari soprattutto per quello.

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Novak Djokovic, il tennista serbo vincitori di 22 Grandi Slam in carriera – Nanopress.it

Il serbo, che punta a superare entro l’anno il record di Slam vinti da un altro mostro del tennis come Rafael Nadal, potrà partecipare agli Us Open, in cui manca da quella finale del 2021 contro il russo Daniil Medveved, ancora in ballo al Master del cemento dell’Hard Rock Stadium, e battuto in finale da Alcaraz nella finale californiana. Quella finale che lo avrebbe portato a fare il Grande Slam, che l’ultima era riuscito a una donna, Steffi Graf, la stessa che nel 1988, però, ha fatto anche il Grande Slam d’oro, che invece Djokovic aveva già fallito qualche settimana prima, alle Olimpiadi di Tokyo.

E sarà una bella sfida, probabilmente, con lo spagnolo, quando tutti e due torneranno a esserci. Il talentino di Murcia, che a maggio compirà 20 anni, è il più giovane tennista di sempre a essere primo nel ranking Atp, e ha già vinto un torneo, proprio gli Us Open da cui, invece, il successore è stato “bandito” lo scorso anno per ragioni etiche – Nole non si è mai dichiarato un no vax, ma ha seguito la linea di non vaccinarsi perché vuole sapere che cosa si mette nel corpo, e per lui conta più quello che partecipare a un torneo, e rimanere nella storia -, e vuole rimanere là.

Djokovic, invece, che si è congratulato per la prima posizione di Alcaraz, e che da Alcaraz è stato battuto nella semifinale di Madrid del 2022, con il coltello tra i denti vuole tornare a primeggiare, ancora, per mettere ancora di più la sua firma in una stagione tennistica in cui tra i tre più forti tennisti di sempre si sono sfidati più e più volte. Ma non solo, perché il serbo, qualche giorno fa, aveva detto che esserci agli Us Open sarebbe stato importante “perché ho tanti bei ricordi, e a dir la verità nella finale persa con Medvedev nel 2021 ho avuto forse uno dei momenti più belli col pubblico newyorkese; anche se ho perso quel match ho sentito tanto supporto dal pubblico e vorrei ricreare quella connessione“. Eh sì, è stato accontentato.

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