Il Consiglio dei Ministri del governo uscente di Mario Draghi ha approvato in data 16 settembre 2022 il decreto legge Aiuti Ter che introduce varie misure di soccorso e sussidio a famiglie ed imprese per combattere l’inflazione ed il caro bollette.
Tra i bonus elargiti dal governo vi è anche lo stanziamento di 150 Euro verso lavoratori e pensionati italiani, ottenibile una sola volta. Nel prosieguo dettagli e beneficiari del provvedimento.
Cosa prevede il bonus da 150€ del decreto Aiuti Ter
Mediante l’approvazione del decreto legge Aiuti Ter l’esecutivo di Mario Draghi eroga 3.2 miliardi di Euro al fine di finanziare un bonus di 150€ rivolto a varie categorie sociali, lavoratrici o pensionate.
La platea stimata di coloro che dovrebbero avere accesso alla sovvenzione è di circa 22 milioni di individui e l’avvio dello stanziamento si dovrebbe avere a partire da novembre.
A differenza del bonus da 200€ finanziato nel DL Aiuti del 17 maggio 2022, il tetto massimo di reddito annuo per accedere al fondo viene abbassato da 35 a 20 mila Euro, conseguentemente il numero di riceventi scende dai 32 milioni del primo dispositivo, ai 22 milioni di quello qui in oggetto.
Permane il nodo autonomi ai quali non è stato ancora versato il sostegno di 200€ introdotto con il DL Aiuti per la mancata approvazione del decreto attuativo al DL. Per questi ultimi si dovrebbe procedere sommando le sovvenzioni (200€+150€), ma solo nel caso in cui il reddito accumulato nell’anno precedente non sia superiore ai 20 mila Euro, il tetto attuale al finanziamento (per i 200€ era di 35 mila Euro annui).
I beneficiari del sussidio
Ecco le principali categorie a cui sarà possibile fare richiesta per accedere al sostegno governativo.
Per i lavoratori dipendenti il bonus è assegnato a coloro che dichiarano a novembre un reddito massimo di 1.538€. Questi, se già non percettori di altra forma di aiuto economico pubblico, otterranno l’indennità direttamente in busta paga, la quale può essere riscossa una sola volta, non può essere ceduta a terzi, né essere sequestrata o pignorata e non costituisce un imponibile fiscale o previdenziale.
Ai pensionati invece l’incremento reddituale sarà direttamente versato dall’INPS nella pensione di novembre, a condizione che il fruitore sia residente in Italia ed abbia un reddito Irpef 2021, al netto di contributi, non superiore ai 20 mila Euro.
Nessuna domanda ed elargizione diretta ed automatica da parte dell’INPS anche verso disoccupati e lavoratori domestici. Per queste categorie non è previsto alcun tetto di reddito per ottenere il finanziamento e ne saranno egualmente beneficiari anche i percettori di Naspi, ossia del sussidio mensile di disoccupazione.
Anche le famiglie inserite nel programma del Reddito di Cittadinanza potranno vedersi corrisposta la cifra di 150€ nel versamento di novembre, purché nel nucleo domestico non siano percepite altre forme di sovvenzione pubblica.
Infine gli assegnisti di ricerca, i dottorandi, coloro che operano con un contratto di collaborazione possono accedere al fondo previa domanda, purché non percepiscano altre formule previdenziali (compreso il bonus da 200€ del DL Aiuti) ed abbiano un reddito annuo inferiore ai 20 mila Euro.
Stesso discorso per gli stagionali, ai quali è in più richiesto l’aver lavorato almeno per 50 giorni nell’arco dell’anno passato.