Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto riguardante il taglio delle accise sui carburanti: fino all’8 luglio, dunque, sarà effettuato il taglio delle accise, applicato anche al metano.
Il decreto contro i rincari dei prezzi dei carburanti è stato prorogato fino all’8 luglio 2022: oltre al controllo dei prezzi sarà effettuato un continuo monitoraggio anche da parte del Garante al fine di bloccare qualsiasi tentativo di speculazione, avvalendosi – in tal senso – anche dell’aiuto della Guardia di Finanza per effettuare verifiche specifiche e mirate.
Taglio delle accise sui carburanti fino all’8 luglio 2022. Questa è una delle varie misure previste dal decreto che punta al controllo dei prezzi, nonché al continuo monitoraggio di eventuali azioni di speculazione da parte di distributori scorretti.
Nel testo, infatti, sono esplicitate le azioni che saranno messe in atto per di tenere sotto controllo eventuali speculazioni sui prezzi dei carburanti e tutelare, nel contempo, i consumatori finali, “al fine di prevenire il rischio di manovre speculative derivanti dalla diminuzione dell’aliquota Iva sul gas naturale usato per autotrazione trovano applicazione, in quanto compatibili, le disposizioni“.
L’intervento, inoltre, sarà applicato anche al metano: in questo caso, l’accisa si riduce a zero, mentre l’IVA è ridotta al 5%.
Anche negli altri paesi i prezzi dei carburanti sono arrivati alle stelle: ad esempio, nella vicina Slovenia ma anche nei Balcani, il gas naturale ha raggiunto prezzi molto elevati dopo l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina.
A fine aprile, le autorità avevano fatto sapere che i prezzi si erano ridotti, pertanto potevano decadere le limitazioni imposte nel mese di marzo: “Il mercato dei prodotti petroliferi si è ormai stabilizzato“, avevano comunicato, anche senza l’intervento dello Stato: le cose, però,. non sono proprio andate così.
La legge della domanda e dell’offerta, infatti, non è riuscita a intervenire – in maniera decisiva – sui costi dei carburanti: pertanto, gli automobilisti e gli autotrasportatori si trovano ad affrontare una situazione difficile e delicata, visto che i prezzi sono rimasti alti, dopo una crescita esponenziale e vertiginosa che ha inciso su trasporti e spostamenti.
Nello specifico, l’aumento di gas naturale va a incidere massicciamente sul trasporto su gomma che riguarda proprio questi paesi, i quali utilizzano camion e grossi mezzi per trasportare merce – di diversa natura – da un paese all’altro. Si paga, dunque, l’aumento della materia prima, nonché i costi di dispacciamento.
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