Addio al più grande sottomarino nucleare mai visto al mondo. La Russia ha dismesso, infatti, il Dmitry Donskoy e le sue 48 mila tonnellate saranno rottamate da qui a poco.
E’ ciò che si apprende da una agenzia giornalistica pubblica russa. La Marina ha deciso di pensionare il più grande sottomarino nucleare mai costruito. Le 48 mila tonnellate verranno rottamate e smaltite in un complesso militare-industriale russo. Il TK-208 “Dmitry Donskoy” ha già visto assegnato il suo nome ad un altro mezzo navale. Sempre da quanto si apprende dall’agenzia RIA Novosti.
Il passaggio di consegne
Si tratta sempre di un sottomarino nucleare strategico in costruzione dal 2021 il cui varo è previsto, salvo sorprese, per il 2025, classe Borey-A.
Il nome del sottomarino non è altro che il nome del Principe Russo Dmitry Ivanovich, in seguito soprannominato prorpio, Donskoy.
Nel 1300 il Principe ancora undicenne si trovò a dover affrontare i suoi rivali per vedere riconosciuto il suo dominio assoluto. E’ una figura storica importante per questa Nazione, lo stesso Cremlino in pietra bianca ha origine proprio per ordine del Principe costruito nel 1367.
Una fortezza difensiva potentissima ed impenetrabile con le porte sempre aperte per accogliere ambasciatori di altri Paesi.
Il TK-208 “Dmitry Donskoy”
Questo sottomarino, oltre ad essere il più grande del mondo, è il mezzo militare equipaggiato con il missile balistico intercontinentale Bulava. Nel 2002, infatti, proprio per queste ragioni hanno effettuato un restyling, dello stesso mezzo navale, apportando varie modifiche per renderlo più moderno ed essere in grado di testare il missile intercontinentale.
Un missile balistico intercontinentale è un missile progettato per il trasporto a lungo raggio di ordigni nucleari. In particolare il Bulava va a sostituire i missili di costruzione sovietica una sua caratteristica specifica è quella di eludere qualsiasi difesa antimissile occidentale.
Quest’arma creata già in previsione del suo utilizzo sui sottomarini di nuova generazione, quali appunto i classe Borey, sperimentata e già testata in numerosi lanci i primi dei quali risultarono essere dei fallimenti completi.
Nel corso degli anni, però, dal 9 Ottobre 2005 (data del primo test di lancio) ad oggi la Russia con i suoi accorgimenti tecnici ha superato queste falle rendendo l’arma una delle più efficaci. Nel Dicembre 2020, non a caso, i quattro missili lanciati in rapida successione sono andati tutti perfettamente a segno.
Il complesso militare-industriale russo dove è stato dismesso il Dmitry Donskoy e saranno smaltite le 48mila tonnellate di “ferraglia” è una altra struttura storica della Russia è proprietà dello Stato ed è anche essa una eredità della vecchia Unione Sovietica. Questo complesso, inutile dirlo, sta avendo un ruolo cruciale anche nella attuale guerra che la Russia ha scatenato contro l’Ucraina.