Crisi energetica, la Germania propone soluzioni per fronteggiarla: effettuare docce fredde e restare a luci spente.
Per far fronte alla crisi energetica degli ultimi tempi, la Germania ha pensato a due soluzioni: spegnere tutte le luci ed effettuare docce fredde. Forse per alcuni non sono metodi condivisibili, ma la nazione ha deciso di muoversi, su questa strada, al fine di risparmiare preziose energie.
Germania, docce fredde e luci spente per affrontare la crisi energetica
Le città tedesche stanno spegnendo i riflettori sui monumenti pubblici, ma non solo: hanno disattivato le fontane e imposto docce fredde sulle piscine comunali e sui palazzetti dello sport, mentre il paese lotta per ridurre il proprio consumo di energia di fronte all’incombente crisi legata al gas russo.
Hannover, città della Germania nord-occidentale, è diventata la prima grande città ad annunciare misure di risparmio energetico, inclusa la chiusura dell’acqua calda nelle docce e nei bagni degli edifici gestiti dalla città e dai centri ricreativi.
I municipi nella capitale dello stato della Bassa Sassonia saranno riscaldati solo dal 1° ottobre al 31 marzo, a una temperatura ambiente non superiore a 20°C e vieteranno l’uso di condizionatori mobili e termoventilatori. Asili nido, scuole, case di cura e ospedali sono esentati dalle misure di risparmio energetico.
Belit Onay, sindaco della città e membro del partito dei Verdi, afferma che la gestione e la priorità delle infrastrutture particolarmente critiche è uno dei principali impegni da portare avanti.
La Germania, che dipende maggiormente dalle importazioni di gas russe rispetto ad altri paesi europei, è sotto pressione e funge da apripista per questi metodi di risparmio energetico.
La situazione a Berlino
A Berlino, capitale tedesca, circa 200 monumenti storici ed edifici comunali sono completamente spenti da mercoledì notte, quando la città ha disattivato i riflettori per risparmiare elettricità. I monumenti – precedentemente illuminati di notte – sono la Colonna della Vittoria nel parco Tiergarten, la Chiesa commemorativa sulla Breitscheidplatz e il Museo Ebraico.
Come spiega la senatrice Bettina Jarasch, è fondamentale gestire l’energia che si ha a disposizione, tenendo conto delle minacce effettuate dalla Russia, in merito ai rifornimenti, nonché della guerra contro l’Ucraina che ogni giorno può fornire risvolti imprevedibili.
La Germania utilizza la maggior parte delle sue importazioni di gas per riscaldare le case e alimentare la sua grande industria.
Anche se il piano di emergenza energetica – avviato a giugno – consente alle società di servizi pubblici di trasferire i prezzi elevati del gas ai clienti, la maggior parte delle famiglie in Germania paga le bollette del gas con pagamenti anticipati fissi, pertanto deve ancora sperimentare direttamente il tipo di aumenti che potranno cambiare i loro metodi di fruizione energetica.
Il governo tedesco, infatti, ha confermato che il supplemento gas previsto per i clienti potrebbe essere molto più alto di quanto previsto in precedenza, per salvare le società energetiche dal fallimento nei prossimi mesi.
Come afferma Robert Habeck, ministro dell’economia tedesco, non si può ancora stimare quanto andranno a pagare le famiglie sulle nuove bollette, ma il costo dovrebbe attestarsi intorno a qualche centinaio di euro.
La decisione di Monaco
La città di Monaco, nel sud della Germania, questa settimana ha annunciato che spegnerà i riflettori sul suo municipio in piazza Marienplatz, che di solito è illuminata fino alle 23:00, e avrà solo acqua fredda negli uffici comunali. Anche le fontane saranno spente di notte.
Norimberga chiuderà tre delle sue quattro piscine coperte gestite dalla città e manterrà aperti i suoi stabilimenti balneari fino al 25 settembre.