La dodicenne Jessica Scatterson si è suicidata impiccandosi al proprio letto nel mezzo della notte ed è stata drammaticamente ritrovata circondata da alcuni pupazzi e peluche oltre che con ferite sulle gambe. Sembra che all’origine di questo gesto estremo ci sia un bullo che la tormentava a scuola, il cui nome è stato trovato in alcune lettere lasciate nella stanza. Ad allarmare la polizia alcuni amici della ragazzina dopo che Jessica aveva pubblicato alcune immagini inquietanti sui social come il proprio tallone con la scritta RIP. Un’ennesima vicenda che mescola tristemente violenza psicologica a scuola e situazioni famigliari difficili.
Era stato proprio il padre, una volta raggiunto a casa dagli agenti della polizia, ad aprire la porta della cameretta di Jessica e a ritrovarsi davanti a una scena davvero raccapricciante con la figlioletta impiccata al letto con la scritta RIP sul tallone, i pupazzi e una serie di lettere scritte a mano che citavano pensieri sulla morte e sul suicidio. La situazione a casa non era delle più facili, come confermato dagli stessi insegnanti della dodicenne.
Infatti, Jessica aveva parlato con le docenti affermando che molte volte il padre 41enne Christopher tornava a casa, si chiudeva in camera e iniziava a piangere. Così, molte volte doveva occuparsi lei stessa di cucinare e pulire. “Era come una piccola mamma per il suo stesso padre e per i suoi compagni di classe – ha dichiarato un responsabile a scuola – amava il padre molto ed era preoccupata per la sua salute”. Il sergente Ross Dryden della polizia di Cheshire ha raccontato i tremendi momenti della scoperta del corpo della bambina. Raggiunta la casa alle ore 3,45 del mattino e svegliato il padre, ha sentito un urlo e successivamente è entrato nell’abitazione tentando di rianimare la ragazzina, invano. I paramedici sono sopraggiunti, nel frattempo, ma non hanno potuto far altro che dichiararla morta ad appena due giorni dal suo tredicesimo compleanno.
Oltre alla scritta RIP a penna sul tallone, sono stati trovati diversi biglietti con riferimenti al suicidio e alla morte così come il disegno di qualcuno impiccato. Sono stati trovati anche messaggi spiacevoli tra Jessica e le amiche e una foto di gruppo con una ragazza dal volto rimosso. In realtà, il nome del bullo scritto nelle lettere si riferisce a una ragazzina che sarebbe stata anche protagonista di un’aggressione nei confronti di Jessica due anni prima, quando tornò a casa con graffi sul volto e un occhio gonfio.
Solamente qualche settimana fa, il precedente di un’altra giovanissima per fortuna salvata in tempo.