Un incidente choc per un ragazzino di soli 12 anni. La forza di reagire e di tornare a scuola, però, non gli è bastata a superare il trauma. E, per giunta, anche i compagni si sono accaniti su di lui.
È tornato in classe con le cicatrici di quell’incidente ma, nonostante tutto, non è stato accettato. Per questo, i suoi genitori hanno chiesto il trasferimento in un’altra scuola.
Un grave incidente, accaduto un anno fa, che gli è costato un intervento alla testa e al viso. Ciò gli ha portato ad avere, per forza di cose, delle cicatrici. Un recupero difficile, poi il rientro a casa e, anche, la voglia e la volontà di tornare a scuola per riprendere in mano la normalità della sua vita.
Il ragazzino, di soli 12 anni, che abita nella bassa veronese, voleva che quel suo ritorno in classe e alla sua normalità fosse tranquillo. Ma a quanto pare, non è stato così. Una volta tornato a scuola, è iniziato il suo incubo. Tante le critiche, le offese verbali e i giudizi che ha ricevuto da parte dei suoi compagni. La pressione è stata tale che, ad un certo punto, non ce l’ha fatta più e, così, ha chiesto aiuto ai suoi genitori.
Da qui, la scelta, proprio della sua famiglia, di fargli cambiare scuola. Una situazione che lo ha provato non solo nel fisico, ma anche e soprattutto psicologicamente. Ma c’è stato anche un episodio, come hanno raccontato i genitori del ragazzino in un’intervista, che lo ha fatto sentire ancora più a disagio nella sua situazione: “Un docente si è permesso di toccare la cicatrice che mio figlio ha sul viso e di esaminare gli esiti dell’operazione” – hanno raccontato.
I genitori hanno chiesto l’intervento della dirigente scolastica per questo comportamento non idoneo dell’insegnante, quest’ultimo prontamente richiamato. Ma l’insegnante stesso non ha chiesto ancora scusa al suo alunno.
Ma non è stata soltanto la critica e il gesto dell’insegnante, ma soprattutto le frasi offensive dei suoi compagni: “Sei un mostro con quella cicatrice, meglio se non ti fai vedere” – gli hanno detto, o anche: “L’incidente ti ha reso stupido”. E peggio ancora: “Dio ti ha lasciato qui con quella faccia per punirti”.
Una situazione che il ragazzino, già provato per l’incidente e per ciò che aveva subito, non è riuscito a reggere, tanto che, dopo le vacanze di Carnevale, è arrivato al punto di non voler più uscire di casa. I suoi genitori hanno raccolto il suo sfogo e le sue lacrime, ma anche il suo sentirsi un mostro, così come lo appellavano i suoi compagni di scuola.
Così i genitori hanno chiesto un colloquio con la dirigente scolastica della scuola che ha dato risposte poco soddisfacenti alla famiglia del 12enne. La stessa dirigente ha portato, poi, solo all’attivazione di alcune ore di didattica a distanza. Da qui, la volontà dei genitori del ragazzino di trasferirlo in un’altra scuola.
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