Dog Blood Donors, la prima banca dati per cani donatori di sangue

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Una trasfusione di sangue può salvare la vita di un cane, e non soltanto quella di un uomo: la buona notizia per Fido è che nasce in Italia la prima banca dati per cani donatori. Il progetto, realizzato e finanziato da Almo Nature, con il patrocinio della Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani (FNOVI) e dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari italiani (ANMVI), prende il nome e le fattezze del sito Dog Blood Donors: grazie ad esso in poche rapide mosse sapremo dove andare e come fare per rendere il nostro amico quattro zampe un donatore di sangue.

Grazie a questo database, che sarà costruito attraverso l’iscrizione dei proprietari dei cani e diventerà un punto di riferimento fondamentale per il lavoro dei veterinari di tutto il Paese, sarà possibile individuare il donatore più idoneo e allertare il proprietario per effettuare una trasfusione nei tempi più brevi possibili. Per un cane ferito, o sottoposto a intervento chirurgico, il Dog Blood Donors potrebbe rappresentare davvero un’ancora di salvezza, oltre che facilitare enormemente il lavoro di un veterinario. Ma come ci si iscrive al database?

Innanzitutto bisogna già essere registrati all’Anagrafe Canina: il proprietario deve rivolgersi al proprio veterinario di fiducia per il test del gruppo sanguigno, e successivamente può iscriversi al database, tutto in maniera completamente gratuita. Per diventare cani donatori di sangue basta seguire dunque questi tre semplici passaggi previsti dal regolamento:

Registrarsi e compilare la scheda nel sito Dog Blood Donors
Stampare e conservare il codice assegnato dal sistema, che sarà inviato anche attraverso mail
Portare il cane in una delle strutture veterinarie già abilitate oppure dal proprio medico veterinario, per determinare il gruppo sanguigno del cane e attivare definitivamente la registrazione nella banca dati

Il veterinario potrà consultare rapidamente il database e chiamare il proprietario del cane donatore per effettuare un prelievo salva-vita nell’apposita struttura: ovviamente il padrone non è tenuto a rispondere positivamente alla chiamata, e se il primo della lista non è disponibile per qualsivoglia motivo, si proseguirà nella ricerca fino a trovare un donatore idoneo, e salvare così la vita all’animale bisognoso della tarsfusione.

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