Domenica Live, Lando Buzzanca sul tentato suicidio: ‘Mi volevo ammazzare, ma non l’ho fatto’

Si torna a parlare del presunto tentato suicidio di Lando Buzzanca: ospite da Barbara D’Urso a Domenica Live, l’attore palermitano si è confessato ai microfoni del programma tv di Canale 5. Dopo che la moglie Lucia Peralta è morta più di tre anni fa, la vita privata del Basilio Corsi de Il Restauratore di Rai 1 non sembra essere tutta rose e fiori. Finito in ospedale lo scorso 7 agosto 2013, sposato e con figli, l’attore si è confessato con Barbara D’Urso; ospite della puntata di domenica 2 novembre, ha fatto il punto sulle dichiarazioni choc riguardanti il presunto tentato suicidio.

«Non è vero, però ha ragione perché è una brava giornalista, una persona straordinaria, lei. Sai cosa? Mi volevo ammazzare, ma non l’ho fatto: avevo avuto dei problemi sul set, stressato, ‘giravo’ a 42° (di temperatura ndr) vestito d’inverno», ha detto.

Poi, su richiesta della conduttrice, l’attore ha ricostruito la scena maledetta peraltro già raccontata alla giornalista di Oggi a cui poi ha riservato delle scuse; nel momento in cui l’attore ha fatto pensieri suicidi si trovava in un vasca da bagno:

«Prendo un bicchiere di gin, non ricordo cos’era. Ho battuto la testa, ho rotto il bicchiere, però ho detto alla giornalista che ero in quel momento…avevo tutte le possibilità e tutta la voglia di ammazzarmi perché sentivo che ero morto, quella volta. Ma ti rendi conto? Non avevo paura di morire, avevo il coraggio di ammazzarmi. Ho detto sì, perché avevo questo, ma non è che l’ho fatto. Poi ho chiesto scusa…».

Tra le video sorprese e le carrambate in studio, Lando Buzzanca vis à vis con la conduttrice di Domenica Live Barbara D’Urso, ha raccontato anche un aneddoto emblema su uno dei periodi critici che l’attore ha attraversato in un altro momento della sua vita:

«Dormivo nei portoni», ha detto in prima battuta. Poi ha aggiunto: «Non mangiavo da tre giorni, erano le quattro del mattino. C’erano due bar aperti tutta la notte: allora vado dentro, c’era uno che mangiava una tazza di caffè e latte, il cornetto. Non mangiavo da tre giorni, allora guardo la ciotola delle mance, guardo prima quanto costava una cosa caffè e cornetto, quindici lire, però non c’erano quindici lire ma venti lire. Vado a pagare, mi dà cinque lire di resto. Io prendo le cinque lire e le metto nella ciotola».

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