Domenica 28 maggio inizierà ufficialmente il Roland Garros, il secondo torneo del Grande Slam, in cui a tenere alta la bandiera dell’Italia ci sarà soprattutto Jannik Sinner. Il tennista altoatesino, numero otto al mondo, non è stato sorteggiato dalla stessa parte del tabellone del primo del ranking, Carlos Alcaraz, né di quello che detiene il record di tornei del Grande Slam vinti assieme a Rafael Nadal, Novak Djokovic. In realtà, però, dietro la sorte capitata al quasi 22enne di San Candido si potrebbe nascondere un’insidia peggiore, ovvero il fresco vincitore degli Internazionali di Roma, Daniil Medveved, ma anche l’altro finalista Holger Rune, e non solo.
In quella terra rossa di Parigi, il tempio di Rafael Nadal, in quel Roland Garros, secondo torneo del Grande Slam della stagione, in cui solo un italiano è riuscito a trionfare – era Adriano Panatta nel lontano 1976, anche l’anno in cui per la prima e unica volta gli azzurri hanno vinto la Coppa Davis -, la strada che attende i campioni del tennis di casa nostra, come sempre, non è semplice – e anche se per qualcuno è più facile che per altri, specialmente per quelli che verranno dalle qualificazioni. E basta scorrere il tabellone per rendersene conto.
Jannik Sinner, ottavo nel ranking Atp, quello messo meglio degli italiani, per esempio, è l’unico che non è finito nella parte di tabellone di due più temibili avversari, ovvero il numero uno al mondo, Carlos Alcaraz, e Novak Djokovic, che magari in terra francese non è proprio imbattibile – e chiedere allo spagnolo con cui detiene il record di tornei del Grande Slam vinti per conferma -, ma non è stato altrettanto fortunato perché, se tutto dovesse andare secondo i piani, ai quarti di finale potrebbe incontrare, invece, il tennista più in forma del momento, lo stesso che ha appena trionfato, e per la prima volta, sulla terra rossa del Foro Italico, agli Internazionali di Roma: Daniil Medvedev.
Nel torneo che inizierà ufficialmente domenica alle 11, infatti, l’altoatesino comincerà la sua avventura contro il padrone di casa Alexandre Muller, centesimo al mondo, e poi dovrebbe vedersela (nel caso in cui vincesse, chiaro) con uno tra Daniel Altmaier e Marc-Andrea Huesler. La prima insidia, tra l’altro, non sarebbe neanche il russo, salito al secondo posto del ranking, ma uno tra Frances Tiafoe e Alexandre Zverev, che si dovrebbero incontrare ai sedicesimi di finale, e poi il vincente dovrebbe sfidare Sinner agli ottavi, poco prima, in pratica, che il quasi 22enne di San Candido se la possa vedere contro la seconda testa di serie del Roland Garros. Se poi lo scoglio si dovesse superare, in semifinale potrebbe arrivare anche l’altro finalista della Capitale, quello Holger Rune che non è stato un osso semplice neanche per chi, ora, sembra non arrivare rivali.
Dicevamo, però, che il cammino di Sinner potrebbe essere più semplice di quello degli altri azzurri. Matteo Arnaldi, 105esimo nel ranking Atp, per esempio, potrebbe incontrare già al terzo turno Alcaraz – sempre che riesca a superare la prima prova che è costituita dal colombiano Daniel Elahi Galan, più avanti di lui di 15 posizioni -, e a Lorenzo Musetti, che nei fatti è quello che è andato più avanti nella terra battuta di Roma, non è andata tanto meglio: il 21enne di Carrara, che inizierà contro Mikael Ymer, 53esimo al mondo, se tutto dovesse andare come deve, infatti, incontrerebbe la testa di serie del torneo al quarto turno.
Per Fabio Fognini, poi, l’insidia maggiore da superare è già all’esordio: il tennista romano, scivolato nel corso degli anni al 130esimo posto del ranking, se la vedrà da subito con un pezzo da novanta, anzi da decimo posto, ovvero contro il canadese Felix Auger-Aliassime. Se riuscisse ad andare oltre questo scoglio, poi, il tabellone sarebbe tutto meno che in discesa, perché al terzo turno potrebbe trovare Stefanos Tsitsipas, numero cinque al mondo, e colui che ha battuto Musetti a Roma, e per lui potrebbe incrociare l’enfant prodige della racchetta spagnolo, ma agli ottavi.
Quanto a Marco Cecchinato, 73esimo, se dovesse andare tutto per il verso giusto contro Luca van Assche, francese e più indietro di lui di sei posti nel ranking, si troverebbe di fronte al terzo turno il serbo, che ha il compito di non sbagliare e portarsi a casa il 23esimo torneo del Grande Slam staccando uno dei suoi rivali di sempre come il re del Roland Garros. Un po’ meglio, ma non troppo, è andata all’ultimo tennista italiano non proveniente dalle qualificazioni, ovvero Lorenzo Sonego. Il torinese, 46esimo nel ranking, se dovesse superare la prima prova costituita dallo statunitense Ben Shelton, e anche il secondo turno, si troverebbe a vedersela contro Andrey Rublev, settimo al mondo.
Insomma, tornare a trionfare in quella terra rossa, adesso che non si può contare neanche su Matteo Berrettini, l’ultimo azzurro ad aver avuto accesso a una finale, era quella di Wimbledon, però, contro Djokovic e lo stesso giorno in cui la Nazionale di calcio di Roberto Mancini ha battuto a Wembley l’Inghilterra, è più che un sogno, un’impresa. Ma, ehi, nulla è ancora scritto, e già in passato i nostri, soprattutto Sinner, ci hanno dimostrato di poter dire la loro.
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