Dopo che Matteo Salvini aveva chiesto, in un post sui social, la castrazione chimica per il nigeriano accusato di aver molestato l’operatrice di un centro di accoglienza di Giugliano, il vicerettore del Santuario di Pompei don Ivan Licinio ha riposto, sempre usando la Rete in un messaggio articolato che termine con la frase conclusiva: “Salvini fai un piacere a tutti, uomini e donne, castrati il cervello… ma forse ce l’hai troppo piccolo”.
“Vi chiedo scusa anticipatamente se urterò la vostra suscettibilità e se leggerete un sfogo che va oltre la mia solita pacatezza e correttezza, ma credo che di fronte a certe cose non si può stare in silenzio. Leggendo questa ennesima cavolata di Matteo Salvini”… così comincia il messaggio di Don Ivan Licinio, che prosegue:
“In un clima storico peraltro molto delicato, mi veniva un pensiero sillogistico. Se Salvini chiede la castrazione per coloro che usano un membro del corpo al fine di commettere violenza, la punizione dovrebbe essere attuata anche per chi usa un altro membro, la lingua, allo stesso scopo. Sì, perché dire certe cose significa fare violenza all’intelligenza, visto che in Italia la maggioranza degli stupratori sono connazionali e che la percentuale di donne straniere stuprate dagli italiani è altissima. Salvini fai un piacere a tutti, uomini e donne, castrati il cervello, ma forse ce l’hai troppo piccolo“.
Immediata è stata la reazione di Salvini che ha postato su Facebook la sua contro-risposta: