Il magnate newyorkese Donald Trump, con un discorso di ben 75 minuti, ha accettato ufficialmente la nomination del Grand Old Party per la corsa alle presidenziali che si terranno l’8 novembre. “Amici, delegati e colleghi americani: io, con umiltà e gratitudine, accetto la vostra nomination a presidente degli Stati Uniti”, ha detto Trump prima della plenaria della Convenzione nazionale repubblicana a Cleveland.
Pugno duro contro il crimine e l’immigrazione illegale, un attacco frontale all’avversaria democratica Hillary Clinton per riunificare i repubblicani, divisi sulla sua candidatura: così si è presentato il miliardario, una sorta di super eroe che deve risollevare le sorti dell’America: “Questa convention si svolge mentre l’America è in crisi. La polizia è sotto attacco, il terrorismo minaccia il nostro modello di vita. C’è violenza per le strade, caos nelle nostre comunità”
Troppo ricco per farsi comprare, Donald Trump dice che si impegnerà a rendere l’America ‘un posto migliore’:“Renderò sicuri i nostri confini, vi proteggerò dal terrorismo. Grazie alle mie riforme economiche aggiungeremo milioni di posti di lavoro e migliaia di miliardi di nuova ricchezza”. Il tycoon promette ancora: “Io sarò la vostra voce. Io ho abbracciato madri che hanno perso i figli perché i nostri politici si facevano i propri interessi invece del bene comune. Io non sopporto l’ingiustizia, non tollero l’incompetenza”.
Hillary Clinton è all’ascolto, non perde il discorso del rivale è immediatamente reagisce alle sue provocazioni. “Non sei la nostra voce“, è la prima replica affidata a un tweet della candidata democratica che continua. “Costruiremo un muro tra te e la presidenza, Donald Trump“, scrivendo la frase in spagnolo e replicando così al tycoon che ha nuovamente ribadito l’intenzione di costruire un muro al confine tra Usa e Messico per fermare l’immigrazione illegale.
“Rifaremo l’America forte come una volta, orgogliosa come una volta, sicura come una volta”, questo il programma del repubblicano che aspira ad essere il nuovo inquilino della Casa Bianca.
‘American First’ è il motto di Trump che parla del bisogno di una nuova leadership e di un cambio di guardia. Si parte con gli attacchi all’ex First Lady. “Quando un segretario di Stato cancella 33.000 email per nascondere i propri crimini all’autorità giudiziaria e resta impunita, vuol dire che la corruzione del nostro paese ha raggiunto livelli mai visti”, dice riferendosi alla vicenda che ha coinvolto la sua avversaria.
Il Paese prima di tutto ed è per questo che vorrà essere ammesso in America sarà ‘selezionato’: “Ammetterò in America solo individui che sostengono i nostri valori e amano il nostro popolo”. Il credo di Trump è per “l’americanismo” e non per “il globalismo”.
Hillary Clinton, ha lasciato una eredità di “morte, distruzione e debolezza”. “L’eredità di Hillary Clinton – ha aggiunto Trump – non deve essere l’eredità dell’America. I problemi che abbiamo oggi sono povertà e violenza nel nostro Paese e guerra e distruzione all’estero, e dureranno finché affideremo la loro soluzione alle persone che li hanno creati. Per questo c’è bisogno di un cambio di leadership”.
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