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La corsa alla presidenza di Donald Trump è iniziata nel giugno del 2016, vista dagli esperti e dai giornalisti come uno scherzo, il magnate è riuscito a conquistare la nomination, ora è certo, è lui il candidato repubblicano per la corsa alla Casa Bianca.
“È un grande onore essere il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti. Lavorerò duramente e non vi deluderò. Prima di tutto l’America!”. Così Donald Trump ha commentato su Twitter la conquista della nomination in vista delle presidenziali di novembre, ottenuta alla convention repubblicana di Cleveland, in Ohio. “Oggi è stata una giornata molto, molto speciale, e non la dimenticherò mai”, ha detto il miliardario dopo che è stata superata la soglia di 1.237 voti da parte dei delegati, il minimo necessario per formalizzare la candidatura.
Such a great honor to be the Republican Nominee for President of the United States. I will work hard and never let you down! AMERICA FIRST!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 19 luglio 2016
“È un onore incredibile aver fatto parte di questo viaggio. Non si tratta di una campagna, è un movimento”, ha detto il figlio del miliardario, Donald Jr, prima che all’auditorium fosse suonato il famoso motivo ‘New York, New York’ di Frank Sinatra per suggellare il traguardo di Trump.
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Donald Trump ha ottenuto la nomination del Partito repubblicano come candidato alle elezioni presidenziali statunitensi del prossimo 8 novembre. La conferma formale della nomination è arrivata nel secondo giorno della Convention nazionale repubblicana di Cleveland, in Ohio, dove il magnate ha avuto il necessario sostegno dei delegati. Secondo il conteggio generale, è stato sostenuto da 1.725 dei 2.472 delegati con diritto di voto, pari al 69,8 per cento del totale, rispetto al 30,2 per cento che non ha dato la sua approvazione alla sua candidatura. Questa seconda percentuale, quella dei contrari, è il dato più alto registrato dal 1976, quando nella convention repubblicana Gerald Ford si impose su Ronald Reagan. Tuttavia il voto rappresenta una grande vittoria per il magnate la cui corsa per la presidenza, iniziata il 16 giugno 2015, fu vista da esperti e giornalisti come uno scherzo.