“Sarò il presidente di tutti, faremo un ottimo lavoro: sarete fieri di me”. Così Donald Trump inizia e conclude il suo discorso della vittoria dopo essere diventato il 45esimo presidente degli Stati Uniti. Dimenticati i toni duri e aggressivi della campagna, è un altro Trump che sale sul palco del comitato elettorale a New York. Il testa a testa con Hillary Clinton tanto atteso non c’è stato: il tycoon ha vinto in tutti gli Stati chiave, a esclusione della California, e si prepara a entrare alla Casa Bianca, succedendo a Barack Obama. La democratica ha deciso di non parlare nella notte delle elezioni: lo ha fatto il capo della sua campagna elettorale John Podestà, che ha chiesto di aspettare e di voler contare tutti i voti, ma alla fine è stata la matematica a dare ragione a Trump. Alle 8:40, ora italiana, la Clinton ha telefonato al suo avversario per complimentarsi per la vittoria. Il primo a fare i complimenti al neo presidente degli Stati Uniti è stato Paul Ryan, speaker repubblicano della Camera, che si era scagliato contro la sua candidatura, non lo aveva mai appoggiato direttamente ma che ora lo applaude. Trump non avrà alcun ostacolo nella sua presidenza, almeno fino alle elezioni di mid-term, visto che sia Camera che Senato sono in mano ai repubblicani.
Il primo a salire sul palco della vittoria è Mike Pence, il vice presidente in pectore. “Questa è una notte storica. Il popolo americano ha parlato e ha eletto il nostro presidente. America ha un nuovo presidente ed è difficile per me esprimere l’onore che io e la mia famiglia sentiamo nel servire questo paese come vice presidente. Da questo momento mi ritrovo umile per la grazie che Dio mi ha concesso”, dice dal palco nell’introdurre Donald Trump.
Con il vice Mike Pence
Il neo eletto presidente sale sul palco seguito da tutta la famiglia. “Mi spiace avervi fatto aspettare, grazie a tutti”, sono le sue prime parole. “Ho appena ricevuto la chiamata dal Segretario Clinton che si congratula con noi per la nostra vittoria e io mi congratulo con lei e la sua famiglia per una campagna molto dura in cui ha combattuto con le unghie e con i denti. Ha lavorato a lungo per il nostro Paese e dobbiamo esserle grati“, dice un po’ a sorpresa. Sono finiti i tempi delle accuse, del “ti manderò in prigione”: ora ci sono toni concilianti e non solo verso l’ex avversaria.
“Ora è tempo di curare le ferite della divisione. Repubblicani, democratici, indipendenti: tutti devono essere un popolo solo. Prometto di essere presidente di tutti gli americani. Per quelli che non hanno scelto di appoggiarmi in passato, mi rivolgo a voi per ricevere indicazioni per unirci come un solo paese”, dichiara dal palco. “Non siamo stati una campagna ma un movimento di milioni di donne e uomini che lavorano per questo paese e vogliono un futuro migliore, americani di tutte le razze, religioni: saremo il governo al servizio del popolo“.
Sul palco tutta la famiglia Trump
La parola chiave per il Trump presidente è ricostruzione e non solo politica. “Lavoreremo insieme per la ricostruzione della nazione e il rinnovamento del sogno americano. Ho fatto l’imprenditore per tutta la vita e ho visto il potenziale delle persone in tutto il mondo. C’è un grandissimo potenziale ovunque, soprattutto nel nostro bellissimo paese”.
Il primo passo, dice, sarà “mettere a posto le città più povere. Ricostruiremo le infrastrutture, creeremo milioni di posti di lavoro con la ricostruzione”. Parole che fanno esplodere l’applauso della folla che aumenta quando si rivolge ai veterani, “così leali verso questo paese” e per i quali promette “un progetto di crescita sfruttando il loro grande talento”.
Trump ha citato i veterani nel suo discorso della vittoria
“Abbiamo un piano economico incredibile. Raddoppieremo la crescita e creeremo la più grande potenza del mondo, costruendo ottimi rapporti con gli altri paesi”, ribadisce, ricordando quanto detto più e più volte in campagna. “Non c’è nessun sogno troppo grande che possa mettere a rischio il futuro, dobbiamo riprenderci il destino di questo paese, abbiamo sogni di successo. Andremo d’accordo con tutti, cercheremo una base comune di dialogo”, specifica. Il riferimento all’apertura di un dialogo con paesi come la Russia è sottile ma chiaro.
Infine, i canonici ringraziamenti. “Ringrazio i miei genitori che mi guardano dall’alto, ho imparato così tanto da loro. Grazie alle mie sorelle e a mio fratello Robert. Ho una famiglia fantastica. Melania e Don e Ivanka, Derrick, Tiffany, Barron vi amo e vi ringrazio per tutte le ore che avete speso. È stata dura, questa vita politica è molto dura”, ammette guardando i suoi figli accanto a lui.
La gioia dei supporter di Trump
“Mi avete dato un appoggio incredibile, abbiamo una base amplissima, con persone brave nel loro lavoro”, continua indicando lo staff che è salito sul palco. “Vorrei ringraziare l’ex sindaco Rudy Guliani: è stato incredibile”, dice chiamandolo sul palco e citando gli altri uomini al suo fianco, come il senatore Jeff Flake e l’ex sfidante alle primarie, Ben Carson.
I ringraziamenti vanno alle Forze di Polizia che, dice, “lo hanno sempre protetto”. “Vi prometto che non vi abbandonerò e sarò il vostro Presidente per 4, forse 8 anni. Appena finita la campagna, inizieremo subito a lavorare, sarete fieri di noi. Adoro questo paese, vi ringrazio tutti e grazie a Mike Pence”, conclude. I saluti dal palco e poi il bagno di folla tra i suoi sostenitori: il nuovo Trump ha iniziato la sua presidenza.