Donald Trump è stato incriminato per reati federali e si consegnerà alla corte federale il prossimo martedì. È la prima volta nella storia degli Stati Uniti d’America che un ex presidente viene incriminato per reati federali.
7 i reati a lui contestati tra cui l’aver trattenuto volontariamente documenti che dovevano essere consegnati agli archivi di Stato. A diffondere la notizia è stato lo stesso Trump in post e video pubblicati sul suo social network in cui ribadisce la sua innocenza e definisce tutto ciò una persecuzione.
È arrivata la notizia che Donald Trump è stato incriminato dai procuratori federali, è la prima volta nella storia degli Stati Uniti d’America che un ex presidente americano viene incriminato per reati federali.
Le accuse verso Trump sono di aver portato via illegalmente documenti riservati dalla Casa Bianca, inoltre gli sono stati imputati sette reati tra cui anche quello di false dichiarazioni e di cospirazioni per ostruire la giustizia.
Altra accusa mossa contro Donald Trump è l’aver trattenuto documenti volontariamente che invece dovevano essere consegnati al National Archives, ossia gli archivi di Stato americani.
La notizia non è di certo una novità, Donald Trump al momento è accusato su più fronti ed era stato lui stesso a riportare la notizia di queste nuove accuse sul suo social network Truth.
La notizia era stata diffusa quando la procura federale, che è supervisionata dal consigliere speciale di 54 anni Jack Smith, un ex procuratore all’Aja che è specializzato nei crimini di guerra, aveva notificato le accuse ai legali di Trump.
La notifica rendeva noto che l’ex presidente degli Stati Uniti d’America era al centro dell’inchiesta che loro stavano seguendo, un atto perciò dovuto e che aveva rappresentato un campanello d’allarme per una possibile incriminazione, incriminazione che è poi arrivata.
Trump ha diffuso la notizia sul suo social network e poi ha continuato a postare aggiornamenti. Nella serata di ieri ha riportato che è stato convocato dalla corte federale presente a Miami il prossimo martedì alle ore 3 del pomeriggio.
Donald Trump ha commentato questo avvenimento con queste parole: “Non ho mai pensato che fosse possibile che una cosa del genere potesse succedere a un ex presidente degli Stati Uniti, che ha ricevuto più voti di qualsiasi altro presidente in carica nella storia del nostro Paese”.
Secondo quanto dichiarato dall’ex presidente americano attualmente il suo distacco, nei sondaggi alle prossime elezioni presidenziali del 2024, è netto sugli altri candidati sia Repubblicani che Democratici.
Ha poi ribadito con forza la sua innocenza. A seguito di questo post è stato poi pubblicato un video di circa 4 minuti in cui Trump dal golf club di Bedminster che si trova in New Jersey ribadisce nuovamente la sua innocenza e afferma di non aver fatto nulla.
Parla anche di caccia alle streghe e persecuzione ni suoi confronti perché attualmente si trova avanti rispetto a tutti gli altri candidati alle future elezioni presidenziali.
Trump ha accusato il dipartimento di Giustizia e l’Fbi di aver dato possibilità alla giustizia di colpire un potente avversario politico in modo da poter falsare le future elezioni del 2024.
Sicuramente la vicenda di Trump è qualcosa di totalmente nuovo e mai visto prima, questo perché per la prima volta un’amministrazione americana democratica si troverà a dover perseguire un ex presidente, persona che al momento risulta anche essere uno dei rivali più potenti alla corsa della Casa Bianca.
Joe Biden, attuale presidente degli USA, ha sempre dichiarato di non intromettersi nell’inchiesta avviata dal dipartimento di Giustizia e di aver lasciato tutto in mano all’Attorney General Merrick Garland che si muove indipendentemente.
Per molti Trump utilizzerà questa storia a suo favore, accusando Biden di muoversi contro di lui per poterlo eliminare tra i possibili candidati alla futura presidenza degli Stati Uniti d’America.
È inoltre una carta che potrebbe giocare per alimentare la sua raccolta per la campagna presidenziale. Solo un’ora dopo la sua incriminazione la sua campagna presidenziale ha scelto di inviare ai suoi sostenitori un’email per chiedere donazioni.
In occasione dell’incriminazione di Trump del 30 marzo alla corte di Manhattan la campagna presidenziale aveva lanciato una raccolta fondi riuscendo a raccogliere oltre 15 milioni di dollari in sole due settimane.
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