Mentre l’America assiste dall’avanzata di Donald Trump alle Primarie USA 2016, una parte della destra italiana fa il tifo per lui. Tommaso Labate, sulle pagine del Corriere, ha raccolto tutti gli endorsement (per dirla all’americana) dei politici nostrani. Il centrodestra è ancora alla ricerca di un leader in grado di sostituire Silvio Berlusconi, a cui in molti hanno paragonato lo stesso Trump. È proprio dai berlusconiani di ferro che arrivano gli appoggi più decisi. D’altra parte, fu lo stesso miliardario americano, lo scorso ottobre, a fare il primo endorsement. “Berlusconi mi piace molto, è un uomo per bene”, disse ai microfoni di SkyTg24 al margine di un incontro degli US Open.
La fan più accesa del tycoon sarebbe Daniela Santanchè. Il tifo per Trump è chiaro e limpido, ma c’è di più, visto che i due sarebbero amici da almeno una quindicina d’anni, da quando lei organizzò una cena a Milano. Il magnate americano fa parte della triade perfetta della Pitonessa, con il sindaco di Londra Boris Johnson (che vuole la Gran Bretagna fuori dall’Europa) e il premier olandese Mark Rutte.
Chi appoggia senza se e senza ma è Flavio Briatore, non proprio un politico ma tant’è. Difficile sia diversamente, visto che l’imprenditore ha condotto la versione italiana di “The Apprentice”, lo show ideato e condotto dallo stesso Trump. Per capire quanto sia grande l’ammirazione di Briatore, citiamo una frase raccolta da Labate. “Non puoi mai capire chi è davvero Donald Trump se non passeggi con lui per una strada qualunque degli Stati Uniti. A me è capitato. Ha presente una camminata con i Rolling Stones? Ecco, adesso ha una vaga idea”, ha spiegato.
Un’esagerazione si dirà, ma non è la sola. Antonio Razzi, per esempio, voterebbe senza dubbio Trump anche perché “prima il marito e ora la moglie. E che sono diventati, gli Stati Uniti, una monarchia? E poi dicono della Corea del Nord”. Come se non avessimo già vissuto la saga dei Bush.
Fuori da Forza Italia, il tifoso più accanito del miliardario è Matteo Salvini. Cosa hanno in comune un miliardario di New York e il segretario della Lega Nord? “Rigore, politiche di sicurezza e strategie di rilancio economico”, come ha spiegato lui stesso durante l’intervista a CorriereLive. All’indomani del Super Tuesday, il numero del Carroccio ha festeggiato la vittoria di Trump anche dalla sua pagina Facebook.
Non tutta la destra berlusconiana ammira Trump. Renato Brunetta arriverebbe addirittura a votare Hillary Clinton e Paolo Romani ne è spaventato.
A Maurizio Gasparri infine non va a genio l’acconciatura trampiana: “Voterei sì per i Repubblicani. Ma quel signore mi crolla sui capelli. Quel riporto lo rende inaffidabile. Trump sembra creato dalla Clinton per far vincere lei. E comunque preferisco occuparmi di politica e non di folklore, grazie”.
Ancora non sappiamo se Trump vincerà le Primarie repubblicane, anche se non sarebbe la prima volta che gli americani stupiscono il mondo (elessero pur sempre un attore di Hollywood, Ronald Reagan). Così, dopo aver chiesto agli italiani per vent’anni” Why Berlusconi?”, forse saremo noi a chiedere “Why Trump?”.
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