L’eventuale elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti porterebbe al caos, a rischi per la sicurezza e a danni enormi per l’economia mondiale. A dirlo è uno studio dell’Economist Intelligence Unit, società di ricerca del gruppo Economist, che analizza i pericoli peggiori per la stabilità internazionale e la tenuta delle economie e finanze mondiali. L’arrivo del miliardario alla Casa Bianca viene classificato come rischio di livello 12 (su una scala di massimo 20), più della Brexit (l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa) e al pari di un’escalation dell’Isis a livello mondiale.
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L’analisi, aggiornata dopo il voto del 15 marzo 2016 che ha sancito un altro passo avanti di Trump alla candidatura repubblicana, parte da quello che già si conosce dei suoi programmi. Non molto, sottolineano gli analisti, ma quel poco è già sufficiente. Sappiamo che è ostile al libero scambio, in particolare al NAFTA (l’accordo di libero scambio tra Canada, USA e Messico in vigore dal 1994) e che accusa la Cina di essere il vero nemico degli States perché “manipola le valute”.
Inoltre, le sue posizioni di destra contro il terrorismo di matrice islamica, che comprendono anche azioni contro le famiglie dei terroristi (che è tra l’altro un crimine di guerra), la proposta di invadere la Siria via terra e quella di cacciare tutti i musulmani dal suolo americano, sarebbero “lo strumento di reclutamento più potente per i gruppi jihadisti, aumentando così la loro pericolosità minaccia sia all’interno della regione che oltre”.
Nel caso di una sua vittoria, continua l’analisi, l’atteggiamento ostile contro il Messico (a cui propone di far pagare la costruzione del muro lungo il confine) e la Cina porterebbero al caos, che “degenererebbe in una guerra commerciale” fatale per gli Stati Uniti e per l’intera economia mondiale.
“Non ci aspettiamo che Trump riesca a battere il suo avversario democratico, molto probabilmente Hillary Clinton”, conclude lo studio che fa anche una previsione. “L’ostilità innata delle gerarchie repubblicane verso Trump, insieme a un’opposizione democratica sempre più forte, potrebbe vedere bloccate al Congresso molte delle sue politiche più radicali e questa litigiosità interna potrebbe compromettere la tenuta delle politiche nazionali ed estere”. Insomma, per farla breve, un vero disastro.