Donald Trump, durante il processo che si sta svolgendo in queste ore a Manhattan, ha negato con un certo disprezzo l’accusa di stupro attribuitagli da Jean Carroll. L’ex presidente l’ha definita “ridicola e disgustosa”.
Durante il processo che si sta svolgendo in queste ore a Manhattan Trump ha fortemente negata l’accusa di stupro mossa da Jean Carroll nel 2019. All’interno di un interrogatorio registrato e ascoltato in aula, l’uomo afferma che se fosse stato vero, la giornalista lo avrebbe denunciato immediatamente e non dopo tre anni.
Nel 2019 la giornalista e scrittrice Jean Carroll ha citato in giudizio Donald Trump con l’accusa di diffamazione. Dunque durante quel periodo, inizialmente, non poté portare in tribunale l’accusa di stupro perché caduta in prescrizione.
Nel novembre dello scorso anno però, lo stato di New York ha introdotto una legge che permette alle vittime di violenza di denunciare anche dopo decenni, con il vincolo di un anno per citare in giudizio il colpevole.
Per questo gli avvocati di Carrol si sono immediatamente attivati, per affiancare all’accusa di diffamazione anche quella di stupro.
La prima fa riferimento ad un post pubblicato dall’ex presidente Usa sui suoi profili social nel 2019, in cui negava l’accusa di stupro, offendendo la giornalista.
In ogni caso, ora durante il processo in corso a Manhattan, Donald Trump ha negato l’accusa di stupro definendola “ridicola e disgustosa”.
“Se avessi violentato Carroll il fatto sarebbe stato denunciato dopo pochi minuti”
Ha affermato Trump all’interno della registrazione fatta ascoltare in aula durante il processo.
La vicenda dello stupro che ha coinvolto l’ex presidente Donald Trump e la giornalista e scrittrice Jean Carrol è stata resa nota a partire dal 2019. Carroll pubblicò all’interno di un suo libro la vicenda che Donald Trump, quando era ancora un uomo d’affari, l’aveva stuprata all’interno di un magazzino sulla Quinta strada a New York.
I fatti erano avvenuti tre anni prima e la donna li aveva raccontati a due suoi amici, che attualmente fungono da testimoni nel processo.
Quando lo scandalo divenne pubblico Trump era presidente degli Stati Uniti. Nonostante ciò liquidò le accuse affermando che Carroll non era il suo tipo e che si trattasse di uno scherzo o una bugia.
Ora è in corso il discussissimo processo che porterà a galla la verità sui fatti avvenuti tra Carroll e Trump.
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