Il futuro di Gianluigi Donnarumma potrebbe non essere a tinte rossonere: la telenovela che nelle ultime stagioni ha visto protagonista il portiere del Milan, infatti, potrebbe scrivere nuove puntate nei prossimi mesi. Le parti sono a lavoro per cercare di trovare un accordo per il rinnovo del numero uno, in scadenza di contratto nel 2021. Il suo agente, Mino Raiola, ha allacciato i contatti in videoconferenza con Paolo Maldini e Ricky Massara, rispettivamente direttore tecnico e direttore sportivo della società rossonera, per cercare di rinnovare in fretta l’accordo tra le parti. Qualora non si dovesse arrivare in tempi brevi alla firma, però, ecco che Donnarumma potrebbe finire sul mercato già nella prossima finestra.
Uno dei motivi della call era la gestione delle mensilità dell’anno in corso, che il Milan, come tante squadre di Serie A, ad esempio Roma e Juventus, per una questione di bilancio intende spalmare sull’anno prossimo, decisione che però pare non abbia del tutto convinto Donnarumma e il suo entourage, i quali vedono in questa manovra un passo indietro rispetto a quanto ottenuto fino ad ora.
E poi, certo, all’ordine del giorno l’avvio della trattativa per il rinnovo del contratto. Il Milan – che potrebbe avere Rangnick in panchina nella prossima stagione – ha fretta di chiudere, ma almeno al momento la situazione è complicata, soprattutto dal fatto che il giocatore si avvicina a grandi passi verso la scadenza naturale del suo contratto: ciò significa che dal 1° febbraio 2021, come da regolamento, Donnarumma potrebbe firmare a parametro zero con qualsiasi squadra, facendo così perdere una somma importante, in caso di cessione immediata, al Milan.
È evidente perché la dirigenza rossonera abbia fretta di arrivare a una soluzione che accontenti tutti; se non si dovesse trovare, il piano B del Milan sarebbe mettere Donnarumma sul mercato già questa estate, ben prima che scada il suo contratto, in modo da monetizzare la sua eventuale cessione e reinvestire la cifra per ricostruire la squadra del futuro. Il piano C, e cioè portare a naturale scadenza il contratto del portiere rossonero, al momento non è minimanente contemplato.
Anche perché a giocare contro la squadra rossonera non è solo il fattore tempo, ma anche quello economico: prima dello stop per il Covid-19 e la conseguente crisi economica Donnarumma aveva un valore di circa 50/70 milioni di euro. Ora sarà difficile trovare una squadra disposta a pagare più di 30 milioni di euro, specie se il tempo passa e la prospettiva del “parametro zero” diventa concreta.
Perché, di fatto, di squadre che hanno bisogno di un portiere forte non ce ne sono tantissime all’orizzonte: il PSG, certo, in primis, poi il Real Madrid. E la solita Juventus – proprio la squadra che il Milan affronterà alla ripresa con tanti infortunati-, che però per il momento osserva da posizione privilegiata, pronta ad affondare il colpo in caso di mancato accordo tra la dirigenza rossonera e il suo portiere.
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