Gigio Donnarumma, portiere del Milan al centro delle vicende di calciomercato, preferisce la vacanza a Ibiza con la fidanzata agli esami di maturità. Si scatena la bagarre, con i prof che parlano di “mancanza di rispetto per la scuola, gli insegnanti e gli altri maturandi” e il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, che utilizza le pagine della ‘Gazzetta dello Sport’ per scrivere una lettera aperta al 18enne, reduce anche dagli Europei Under 21 in Polonia.
“Caro Gigio, buona parte della stampa italiana ha parlato di te. Non soltanto per il contratto con il Milan, per il quale ti faccio i miei migliori auguri, ma anche e soprattutto per la tua scelta di non sostenere l’esame di maturità”. Gigio, da privatista, avrebbe dovuto prendere quest’anno il diploma da Ragioniere. “Hai fatto bene, a cosa un pezzo di carta in un Paese come l’Italia? E’ stato un irresponsabile, è un personaggio pubblico e dovrebbe considerare il fatto di essere un modello per tante giovani e tanti giovani. Questi, più o meno, i commenti. Avrai sicuramente soppesato la tua scelta e non spetta ad altri giudicarla”.
Dice ancora Fedeli: “Ma, voglio dirlo apertamente, spero che tu decida di concludere il tuo percorso di formazione, sostenendo l’Esame il prossimo anno, senza tentennamenti e con convinzione. Dimostrando, come hanno già fatto e stanno facendo altri campioni, che gambe e testa possono stare insieme, che sport ad alto livello e studio non sono incompatibili. Anzi. Hanno molto in comune: ambedue richiedono impegno, costanza, passione, fatica. Il tuo sarebbe un esempio prezioso per tutte quelle giovani e quei giovani che vedono in te e in altri sportivi un modello da inseguire. Che sognano di diventare come voi”.
Il ministro ricorda a Donnarumma che “lo studio è una straordinaria occasione di crescita. E’ lo strumento che più di ogni altro può darci autonomia, indipendenza, pensiero critico, che può renderci cittadine e cittadini consapevoli, attivi. Solo la conoscenza genera vera libertà, consente a ciascuno e a ciascuno di trovare la propria voce, la propria strada. Per chi pratica sport ad alto livello lo studio può diventare, a volte, una corsa a ostacoli. Lo capisco. Ma anche per questo, dopo anni di richieste proprio da parte del mondo sportivo, il ministero dell’Istruzione, con la riforma Buona Scuola, ha avviato una sperimentazione didattica che viene incontro alle esigenze delle studentesse e degli studenti che sono anche atleti“.
Un sperimentazione utilissima: “Le scuole secondarie di secondo grado possono aderire a un programma innovativo, realizzato con la collaborazione del Coni, del Comitato Paralimpico e della Lega di Serie A, che prevede la realizzazione di progetti formativi personalizzati specifici per studentesse e studenti con particolari esigenze scolastiche”. Il ministro snocciola poi i numeri nella lettera aperta al portiere.
“I primi risultati: nelle scorse settimane 70 studentesse e studenti agonisti hanno svolto l’Esame di Stato, 18 dei quali provenienti da squadre professionistiche della A e della B di calcio. Penso che siano numeri interessanti: confermano una sete di conoscenza, un’ambizione e un desiderio di crescita personale che non si esauriscono nella pratica agonistica di uno sport. Un po’ come parare un rigore, mettersi alla prova nello studio è una sfida che richiede passione, convinzione, coinvolgimento e sacrificio. Sono certa, Gigio, che anche tu, il prossimo anno, farai parte di questa squadra. Sei arrivato a un passo dal traguardo. Non mollare”.
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