Donne in pensione: ecco chi può andare in pensione a 50 o 60 anni se si ha questo numero di figli. E chi non ha figli?
Il Dossier sulle pensioni è sempre al centro del dibattitto da parte dell’Esecutivo. Con la Manovra 2023 del Governo Meloni sono note le modifiche e le novità che riguardano gli assegni previdenziali. Quali sono le novità a partire dall’anno 2023 per quanto concerne la pensione? Tra le novità sul fronte degli assegni pensionistici c’è la possibilità per le lavoratrici donne di andare in pensione a 58 o a 60 anni se si hanno figli. Tra le novità previste dal Governo Meloni c’è Quota 103, ma anche la proroga della misura previdenziale Opzione Donna.
Come requisito per andare in pensione in anticipo l’Esecutivo di Centro-Destra ha previsto la presenza di uno o più figli. In fin dei conti, prendersi cura della casa e dei propri figli comporta grandi sacrifici. Il Governo guidato da Giorgia Meloni mira a sostenere economicamente le donne lavoratrici che hanno una famiglia, in particolare che hanno bambini. Per beneficiare della misura previdenziale la donna lavoratrice può occuparsi anche dei genitori o coniuge con handicap o con invalidità superiore a 74 punti percentuali. Pertanto, a partire dall’anno 2023 sarà possibile ritirarsi dal mercato occupazionale in anticipo a 58 anni, ma solo se sono presenti determinati requisiti.
Opzione Donna 2023: quali sono le coperture nella Manovra?
Con la Manovra 2023 sono state introdotte novità e modifiche sul fronte pensionistico, in particolare per quanto concerne l’anticipo previdenziale per l’anno 2023, che consente di andare in pensione con quarantuno anni e sessantadue anni d’età.
Nel disegno della legge di Bilancio questa forma di pensione è collegata a determinate categorie ed al numero di figli. La Manovra prevede lo stanziamento di 16 miliardi di euro per varie coperture, tra cui Opzione Donna e tagli di spesa.
Opzione Donna prorogata dall’anno 2023: ecco cosa cambia
Il calcolo della misura previdenziale Opzione Donna avviene secondo le regole del sistema contributivo. Questa misura di anticipo pensionistico è stata introdotta nel 2004 e consente di accedere alla pensione in modo anticipato, optando per una decurtazione della pensione rispetto alla pensione di vecchiaia.
Quali sono le novità in arrivo nel 2023? Con la pubblicazione dell’ultima bozza della Legge di Bilancio 2023 è stata prorogata la possibilità per le donne di avere accesso ad Opzione Donna. Tuttavia, sono previste delle limitazioni.
L’anticipo previdenziale previsto da Opzione Donna è esteso a tutte le donne lavoratrici che entro la fine del corrente anno maturano un’anzianità contributiva pari a trentacinque anni e hanno compito sessanta anni di età. L’età anagrafica è ridotta di un anno a seconda del numero di figli.
Il limite massimo è pari a due anni. Quindi, le donne con due figli possono accedere ad Opzione Donna avendo compiuto 58 anni. Al momento della presentazione della domanda per accedere ad Opzione Donna, la lavoratrice deve assistere il coniuge o un parente di primo grado convivente e affetto da handicap. In altre parole, la donna deve essere una caregiver ai sessi della Legge 104.
Possono accedere ad Opzione Donna 2023 le lavoratrici che hanno una ridotta capacità lavorativa e siano invalide ad almeno settanta quattro punti percentuali. Inoltre, possono accedere alla misura previdenziale anche le lavoratrici licenziate.
Per queste donne il requisito anagrafico richiesto è pari a 58 anni e non pari a sessanta anni. L’ultima versione della misura previdenziale prevede l’uscita anticipata per le donne lavoratrici che maturano 35 anni di contributi previdenziali regolarmente versati.
Opzione Donna 2023: a quanti anni è possibile andare in pensione?
Le donne che possono accedere ad Opzione Donna 2023 possono andare in pensione a:
- sessanta anni, se senza figli,
- 59 anni, se con un figlio,
- cinquantotto anni, se con due figli.