Donne in pensione a 60 anni: è possibile, ma solo se hai questi 2 requisiti

Donne in pensione a 60 anni, ma è necessario essere in possesso di questi due requisiti: ecco quali sono e come fare domanda.

Pensione 60 anni
Pensione 60 anni – nanopress.it

A 60 anni le donne possono andare in pensione, ma è necessario essere in possesso di due requisiti. C’è una misura previdenziale prorogata dal Governo che consente di accedere all’anticipo pensionistico. Di quale misura previdenziale stiamo parlando? Le donne che desiderano andare in pensione in anticipo hanno la possibilità di accedere alla quiescenza diversi anni prima, subendo una penalizzazione, ovvero un taglio dell’assegno pensionistico INPS.

Andare in pensione in anticipo è una possibilità prevista dall’Esecutivo Meloni: ci sono diverse misure previdenziali che consentiranno di accedere all’assegno INPS anticipatamente. Tuttavia, accedere al trattamento previdenziale in anticipo comporta una penalizzazione dell’importo dell’assegno previdenziale.

Andare in pensione in anticipo a 60 anni: si può accedere all’Opzione Donna

Le donne possono andare in pensione in anticipo a 60 anni accedendo ad una determinata misura previdenziale: l’Opzione Donna. Si tratta di una misura che riguarda le lavoratrici che vogliono beneficiare di una misura flessibile in uscita dal mercato occupazionale.

pensione 60 anni
andare in pensione 60 anni – Nanopress.it

Oggi il trattamento previdenziale INPS a 60 anni di età è una chance davvero interessante per le donne: è possibile andare in quiescenza raggiungendo i 42 anni e dieci mesi di anzianità contributiva. I lavoratori precoci possono accedere a Quota 41. Le donne devono rispettare due requisiti per andare in pensione in anticipo.

Andare in pensione in anticipo a 60 anni: ecco i due requisiti previsti dalla normativa vigente

La normativa vigente prevede il rispetto di due determinati requisiti necessari per andare in pensione in anticipo:

  • requisito anagrafico pari a 60 anni
  • requisito contributivo pari a 35 anni.

Perfezionando i due requisiti entro la fine dell’anno precedente e accettando il ricomputo contributivo, l’assegno previdenziale per le donne lavoratrici è fruibile.

Attualmente la misura prevede delle limitazioni e dei benefici. Si tratta di limitazioni per la platea delle beneficiarie: caregivers, invalide, assunte in aziende in crisi e disoccupate. Le novità introdotte sulla misura Opzione Donna riguardano l’età di uscita dal mercato occupazionale: dai 58 anni di età ai 60 anni.

L’assegno previdenziale INPS resterà computata con il sistema contributivo. Entro il mese di novembre 2023 è necessario aver perfezionato due requisiti: compimento dei 60 anni di età e 35 anni di contributi previdenziali.

Opzione Donna estesa anche agli uomini?

A partire dall’anno 2024 è probabile che Opzione Donna possa essere estesa anche ai lavoratori uomini. Si tratta di una misura flessibile, che permette di uscire in anticipo dal mercato occupazionale, subendo una penalizzazione dell’importo dell’assegno.

Pertanto, i lavoratori e le lavoratrici dovranno accettare il “taglio” dell’assegno previdenziale INPS anche di oltre 30 punti percentuali. Una volta raggiunti i 67 anni di età, la pensione sarebbe ricalcolata recuperando il 30% perso.

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