A soffrire maggiormente di depressione sono le donne con più di 50 anni d’età e con difficoltà economiche. A evidenziare questo dato, è l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) che, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre, ha diffuso uno studio in cui si evidenziano le numerose cause di questa patologia.
Nella ricerca “Sistema di sorveglianza Passi 2016-19” dell’Iss si legge, inoltre, che solamente il 61% delle donne con sintomi depressivi ricorre all’aiuto di uno specialista.
Secondo i numeri emersi dallo studio dell’Istituto Superiore di Sanità, a soffrire di questo disturbo sono soprattutto le persone di età avanzata. Nello specifico, 1 su 5 degli over 65, infatti, si dichiara poco o addirittura per niente soddisfatto della propria vita (un rapporto che triplica per coloro che vivono in un cattivo stato di salute).
La depressione e la quarantena
Ad incrementare la percentuale delle persone affette da un disturbo depressivo è stato anche l’avvento della pandemia di Coronavirus. Di fatto, le misure di contenimento hanno inciso sul disagio psichico di numerose persone.
Per tale ragione, l’Istituto Superiore di Sanità ha avviato (insieme al Ministero della Salute e alle principali società scientifiche di psichiatria) un’indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi di salute mentale dall’inizio dell’epidemia. Tutta questa ricerca è volta a verificare se ai pazienti con dei sintomi depressivi sia stata offerta la continuità delle cure prima e durante il lockdown, col fine di “riorganizzare la presa in carico e l’assistenza alla luce del permanere delle condizioni emergenziali”.
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2020 sono state organizzate numerose iniziative. Da domani, infatti, si svolgerà presso il Circolo del tiro a volo di Roma un evento per sensibilizzare sul contributo dello sport alla riabilitazione di persone con disturbi psichiatrici. Questo evento rientra nelle attività del progetto “Sphere”, finanziato dalla comunità europea.