Dopo il crollo della Borsa di Shanghai registrato nella giornata di ieri, frutto di un restringimento dei titoli di oltre il 30% dal 12 giugno, Pechino corre ai ripari: congela le vendite dei grandi azionisti e immette liquidità pubblica nei mercati. A fine contrattazioni, dopo che Shanghai ha perso fino al 3,8%, la Cina è tornata in positivo registrando una crescita dell’1,30%, grazie ai tempestivi interventi che hanno inoltre impedito ai grandi azionisti e amministratori delegati delle società quotate di vendere i propri titoli.
Inizialmente il governo cinese aveva annunciato nuove misure per frenare la caduta dei mercati e la China Securities Finance Corporation aveva garantito liquidità supportata dalla banca centrale, poi i listini hanno invertito la rotta, registrando un guadagno del 3%. Hong Kong segna più 3,43% e la Borsa di Tokyo, nonostante al momento rimanga in negativo, vede l’indice Nikkei cedere l’1,57% dopo aver aperto perdendo il 3%.
Fra le misure intraprese da Pechino per arginare il crollo della Borsa, è in corso un’inchiesta della polizia per verificare se le vendite allo scoperto dei giorni scorsi siano in realtà state studiate ad hoc per provocare danni ai mercati cinesi, che sono arretrati di oltre il 30%.
La situazione europea
Le Borse europee oggi salgono in apertura guidate dai minerari, dopo il rialzo dei titoli cinesi e del settore metalli. Parte degli investitori dà fiducia ai creditori della Grecia, convinti che accoglieranno positivamente le proposte di riforma di Atene e che si giungerà ad un accordo.
L’Euro Stoxx sale dello 0,88%, Londra dello 0,51%, Parigi dello 0,85% e Francoforte dello 0,61%, mentre a Milano l’indice Ftse Mib avanza dello 0,78%. Salgono i titoli dell’auto (+1,57% il Dj Stoxx del comparto) e a Piazza Affari vanno bene anche le banche con Bpm e il Banco in rialzo dell’1,8%, Unicredit e Ubi dell’1,6%, mentre Saipem va in negativo per il 5,76%.
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