Ieri l’Istituto bancario Credit Suisse è crollato ai minimi storici, oggi è giunta in soccorso la Banca centrale svizzera.
Con un prestito di 54 miliardi di euro si tenterà di dare una mano all’istituto che sta crollando in borsa causando anche un effetto domino sugli altri mercati europei con -4%.
Il crollo di Credit Suisse
Credit Suisse è crollata in Borsa come mai era accaduto nella storia della Banca d’investimento e società di servizi finanziari operante a livello mondiale mediante tre divisioni.
Credit Suisse ha la sua sede a Zurigo, città dove è stata fondata nel 1856. Ha dunque un passato molto articolato e una storia lunga che mai aveva attraversato un periodo nero in Borsa come quello attuale.
Ieri infatti le sue quotazioni sono crollate vertiginosamente facendo registrare il -4% su tutte le Borse europee con uno spread che ha toccato i 199 punti.
Un disastro accentuato anche da fatto che la principale società azionista della Credit Suisse, Saudi National Bank, ha escluso la possibilità di aiutare finanziariamente la Banca. Questo ha portato un calo dl 2,7% nelle principali società quotate.
Sono state ore di panico dopo le dichiarazioni di Saudi National Bank, che hanno portato al crollo della banca svizzera Credit Suisse in Borsa, che ha trascinato con sé le principali realtà quotate a livello europeo.
Le azioni hanno perso un 28% del loro valore e poi si è innescata una reazione a catena su altri istituti come la Bnp Paribas e Societè Generale che hanno perso il 10%, mentre nella Borsa di Milano, Piazza Affari insieme a Ftse Mib ha perso un 4%.
Pesano molto su questa situazione nera i timori legati alle affermazioni degli azionisti sauditi, i quali non aiuteranno l’istituto a risollevarsi, di quest’ultimo hanno il 37% della partecipazione acquistando l’anno scorso il 9,9%. Ciò ha avuto conseguenze disastrose anche sullo Spread a 199 punti ma anche in altri ambiti, ad esempio a New York è in forte calo il Petrolio.
Come mai questa situazione? Cosa ha portato l’istituto di Zurigo a ciò? Secondo i dati emersi, i certificati delle insolvenze sono arrivati a quota mille, ovvero al massimo della criticità e quindi ci sono problemi per la continuità aziendale, questo solo guardando ai punti base di ieri perché in passato non ci sono state criticità analoghe.
Ci sono vari motivi per cui i principali azionisti non aiutano la banca, come alcuni problemi legati alle normative, per fortuna oggi è arrivato l’aiuto della Banca Centrale Svizzera.
L’aiuto della Banca Centrale Svizzera
A seguito del crollo in Borsa avvenuto ieri, la Banca Centrale Svizzera corre in soccorso della Credit Suisse con un finanziamento di 54 miliardi, ad annunciarlo è stato il Ceo, Ulrich Koerner, dichiarando che questa azione è stata decisa per rafforzare l’intero sistema bancario del Paese, ora si attendono le decisioni della Banca Centrale Europea.
Dopo la tempesta di vendite sull’intero comparto bancario europeo, conseguenza del crollo dell’istituto in Borsa, Credit Suisse ha chiesto un prestito di 50 franchi svizzeri e il Ceo ha rassicurato che questa opzione è stata messa in atto per tutelare i clienti mentre si lavora per creare una struttura semplice e concentrata sulle necessità di questi ultimi.
Non finisce qui, infatti la Banca Centrale Svizzera si è offerta anche di riacquistare debito per 3 miliardi di franchi. La decisione è molto importante e il prestito, come spiegato dallo stesso amministratore delegato, rafforzerà l’istituto mentre sta affrontando una delle sue più grandi crisi. Nel frattempo, c’è grande attesta perché oggi si riuniranno i vertici della Bce ed è atteso un rialzo dei tassi di 50 punti base.