Dopo giorni in cui l’attenzione si è focalizzata sui funerali del Papa Emerito, ora il focus è sulle voci sulle dimissioni di Papa Francesco.
Sebbene alcune fonti sostengano che le condizioni di salute del Papa siano peggiorate, ancora lui sostiene forte il suo desiderio di continuare nel suo ruolo, anche perché già all’epoca della sua nomina aveva dato disposizioni sulle sue volontà in caso di incapacità dovute alla salute.
La divisione all’interno della Chiesa
In questi giorni si è parlato molto della morte del Papa Emerito, dopo che al termine dell’udienza del 28 dicembre, aveva chiesto ai fedeli di pregare per lui poiché era molto malato.
Il 31 dicembre, quasi come un tragico preannuncio, è arrivato il decesso di Ratzinger e tutti si sono uniti per dare l’ultimo saluto al Papa teologo, infatti ci sono stati circa 160mila fedeli in fila per dare l’ultimo saluto e lo stesso numero di persone riunite in Piazza San Pietro durante i funerali.
Alle esequie presiedute da Papa Francesco erano presenti vescovi, cardinali e i Capi di Stato di tutto il mondo.
Alla fine la salma è stata tumulata come da volere del Papa Emerito, alle Grotte Vaticane, precisamente nella tomba che prima della santificazione era stata di Giovanni Paolo II.
Ora il focus è su Papa Francesco perché da giorni sembra che le sue condizioni di salute non siano buone, tuttavia non ci sono conferme delle sue dimissioni.
Dopo la morte di Benedetto XVI
Se la presenza di Benedetto XVI smorzava le contrapposizioni, ora le due anime della Curia, da sempre contrapposte emergono più forti. Si tratta dei conservatori e dei liberali, questi ultimi fortemente bergogliani.
Si tratta di una divisione che di certo Papa Francesco non ha mai approvato né incentivato, fatto sta che è un periodo di forti tensioni all’interno della Chiesa, confermato dal capo dei vescovi Timothy Broglio, che ha parlato di diverse difficoltà per quanto riguarda il Papa, segnali di allarme come le mancate celebrazioni delle messe e altri.
Bergoglio però sembra di tutt’altra idea e come molti sanno, già da anni le Segreterie di Stato possiedono una sua lettera di dimissioni che diventerà valida dal momento in cui, a causa di impedimenti fisici, non potrà più svolgere il suo ruolo alla guida della Chiesa cattolica.
Il Bollettino di oggi però conteneva nuove nomine, così come quello di ieri e dei giorni scorsi.
Tuttavia Bergoglio, nonostante le parole di Broglio, non rinuncia a nulla, infatti segue tutti i passi delle liturgie grazie alla fisioterapia e anche se ha bisogno a volte di alcuni assistenti, non ha più i dolori del passato che lo avevano portato a rinunciare a celebrare messa.
Da tempo sta seguendo lo schema che si è verificato durante il funerale del predecessore, in cui un cardinale lo ha sostituito in alcuni passi della funzione, quelli in cui bisognava stare in piedi e inginocchiarsi.
Diverse critiche in merito a quella messa sono giunte dall’ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Mueller, che non ha apprezzato la liturgia interamente in latino.
Ancora, ha criticato anche il Sinodo su tutti i temi, dal sacerdozio femminile alle coppie gay.
Che fine farà Gaenswein?
Alcuni dubbi sono nati anche sul futuro del fido segretario di Benedetto XVI, Georg Gaenswein, che lo ha sempre assistito nel Monastero Mater Ecclesiae fino alla sua morte.
Per lui si parla di un possibile ruolo in qualche Nunziatura in America Latina o Asia, o di una docenza in un ateneo cattolico estero. Difficile che ritorni in Germania.