La salma di Giuseppe Gobbi, guida turistica morta a 70 anni nell’agosto del 2017, è stata riesumata e spedita a Mosca. Motivo? Le sue ultime volontà erano state chiarissime. Una volta morto voglio essere mandato in Russia e “crioconservato“. Una vicenda che ha dell’incredibile e che porta alla ribalta anche il tema ancora per molti sconosciuto della crioconservazione .
Senza entrare nel merito di questa pratica, sulla quale si può essere d’accordo o meno, cerchiamo di ricostruire l’accaduto. Giuseppe Gobbi è un’appassionato di scienze, esperto conoscitore di lingue, tra cui anche il russo, e credendo fermamente nella possibilità di essere riportato in vita dopo la morte, grazie alla crioconservazione, si reca personalmente in Russia nella sede KrioRus, società che ha anche su una sede in Italia a Mirandola, in provincia di Modena.
Gobbi firma le sue volontà con un contratto ad hoc e paga 33mila euro. Dopo la morte quindi il corpo dell’uomo doveva essere prelevato dall’Italia e, con tecniche avveniristiche, congelato e trasferito nei laboratori/depositi della società russa. Ma qualcosa non gira per il verso giusto. Dopo la morte di gobbi a causa di un incurabile tumore al cervello la salma viene tumulata nel normale camposanto di Imperia, dove l’uomo viveva. Passano 8 mesi e cosa succede? I parenti scoprono tra i documenti del defunto il contratto firmato con la KrioRus: “E’ stata una vicenda tra l’assurdo e l’angoscioso” – spiega la nipote Debora Gobbi.
Insomma nessuno dei parenti di Gobbi era a conoscenza della sua scelta. Ma la domanda che ci si poneva una volta scoperta la singolare situazione era, ma può un corpo tumulato dopo 8 mesi essere comunque crioconservato? “Una volta scoperto il contratto firmato da mio zio a breve distanza fummo contattati dai legali della KrioRus che ci informavano di essere disposti a onorare quello che era stato pagato” – prosegue la nipote di Gobbi – “Non è stato facile accettare una situazione del genere ma abbiamo deciso che comunque era la sua scelta.
I responsabili della società di Mosca per altro ci hanno spiegato che possono comunque attivare trattamenti di conservazione anche su corpi deceduti da diversi mesi. Non mi chieda cosa ne penso. Ci hanno anche detto che più in là potremo anche far visita a nostro zio a Mosca…“.
Il corpo del signor Giuseppe è stato riesumato e, dopo un viaggio in auto e in aereo, ha raggiunto i laboratori di Mosca della KrioRus. Certo ci sono stati dei cavilli burocratici da risolvere, formalità consolari e autorizzazioni. Ma il trasferimento è andato a buon fine.