Dopo le polemiche, l’Onu ha condannato israele per l’uso di armi avanzate in Palestina

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha recentemente condannato l’uso di armi avanzate durante l’attacco condotto da Israele nella città di Jenin. Questa decisione è stata presa dopo che sono emerse numerose polemiche riguardo alla valutazione delle azioni violente da parte dell’Onu, con alcune fonti che hanno accusato le forze israeliane di aver utilizzato armi proibite e di aver causato la morte di civili innocenti. Le polemiche sono nate anche a seguito della scelta di Guterres di inserire nella Lista of Shame, che ha condannato l’uccisione di bambini nelle zone di guerra e ha evitato, invece, di inserire Israele.

Ministro delle Finanze israeliano Smotrich
Ministro delle Finanze israeliano Smotrich – Nanopress.it

La situazione in Medio Oriente è molto delicata e mostra crescente malcontento e astio tra Israele e le milizia islamiche palestinesi che, dal momento in cui Netanyahu assunto la carica di primo ministro, hanno visto intensificarsi gli attacchi effettuati dalle forze di sicurezza israeliane mirati, secondo le autorità di israele, sradicare il terrorismo nella regione.

il raid effettuato a Jenin ha provocato la morte di sette palestinesi tra cui un adolescente e scatenato la successiva rappresaglia palestinese che ha visto, a sua volta, la contromossa israeliana e si è verificato così un botta e risposta che ha allarmato le autorità internazionali. Le Nazioni Unite hanno deciso dopo le polemiche sorte di ammonire il comportamento di Israele inerente al raid, feroce e violento, effettuato a Jenin dove sono morti sette civili palestinesi tra cui minori.

L’Onu ha condannato l’utilizzo di armi militari avanzate da parte di Israele su Jenin

Il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione per la situazione attuale in Cisgiordania, affermando che la violenza rischia di sfuggire di mano. L’ONU si è focalizzato sulla tipologia di armi utilizzata durante il raid a Jenin.

L’intervento delle forze israeliane nel campo profughi di Jenin è stato il primo di questo tipo in vent’anni e ha incluso l’uso di elicotteri da combattimento, che hanno causato la morte di diverse persone e il ferimento di altre 91.

Volker Turk, rappresentante delle Nazioni Unite, ha dichiarato che la situazione si sta deteriorando rapidamente a causa dell’uso di armi pesanti e ha esortato Israele a porre fine alla violenza.

Ha aggiunto inoltre che si evince una: “grande intensificazione dell’uso di armi più generalmente associato alla condotta delle ostilità armate, piuttosto che a una situazione di applicazione della legge”.

Secondo Turk, rappresentante Onu, gli attacchi aerei con elicotteri da combattimento rappresentano una grande intensificazione dell’uso di armi e sono generalmente associati alle ostilità armate, piuttosto che alla situazione di applicazione della legge.

Turk ha invitato Israele a rispettare il diritto internazionale e ha sottolineato che la situazione attuale sta solo peggiorando la situazione e facendo precipitare sia israeliani che palestinesi in un abisso.

Ha precisato anche che: “Israele deve urgentemente ripristinare le sue politiche e azioni in Cisgiordania in linea con gli standard internazionali sui diritti umani, compresa la protezione e il rispetto del diritto alla vita”.

Il giorno successivo al raid, uomini armati palestinesi hanno attaccato una stazione di servizio tra le città palestinesi di Ramallah e Nablus, uccidendo quattro coloni israeliani. Poco dopo l’incidente, i coloni israeliani hanno reagito facendo irruzione nelle città palestinesi, distruggendo proprietà e auto e uccidendo un cittadino.

La situazione in Medio Oriente è sempre più tesa e l’escalation della violenza sta causando la morte di civili innocenti da entrambe le parti. Quello che suscita nervosismo e malcontento tra le autorità islamiche è che quello che emerge sembra mostrare è una netta differenza tra l’amo morte di civili palestinesi o israeliani. Si tratta di una percezione che è stata spesso condiviso negli ultimi giorni dopo il raid veloce effettuato nel campo profughi di jenin.

Il campo profughi di Jenin è stato oggetto di un’incursione militare su larga scala nel 2002, in cui 52 palestinesi sono stati uccisi. Questo evento è diventato un punto di svolta per il campo, che è diventato un simbolo di resistenza per i palestinesi.

Il campo è un’area di preoccupazione per Israele, che negli ultimi mesi ha aumentato i suoi raid militari nel territorio occupato sotto il suo governo più di destra. Inoltre, la presenza di più di 700.000 israeliani negli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata e nella Gerusalemme est occupata rappresenta una questione di grande preoccupazione per la comunità internazionale.

Gli insediamenti non sono riconosciuti come territorio israeliano dal diritto internazionale, e la loro presenza è considerata un ostacolo al processo di pace e alla creazione di uno Stato palestinese indipendente. La situazione è grave ed emerge una continua

La polemica nata dalla List of Shame

Nelle scorse ore si è sviluppata una polemica importante che nata a causa della scelta dell’alto funzionario delle Nazioni unite Antonio Guterres il quale ha deciso di non inserire, come è stato fatto per la Russia, Israele all’interno del della lista della vergogna o meglio conosciuta come list of Shame che racchiude i Paesi in conflitto che coinvolgono bambini negli attacchi.

L’Onu ha inserito nella Lista della Vergogna la Russia che ha ucciso negli attacchi numerosi bambini innocenti in Ucraina  ma non è stato inserito Israele. Questo ha generato malcontento tra il rappresentate dei diritti umani della Palestina che ha criticato la scelta in quanto le autorità israeliane si sono macchiate di attacchi feroci che hanno coinvolto molti bambini innocenti.

Ma nonostante ciò Israele sembra convinto a continuare le operazioni e anche nella giornata di venerdì ha compito ulteriori azioni contro cittadini palestinesi. L’IDF, lo Shin Bet e la polizia di frontiera hanno arrestato sei palestinesi in diverse località della Cisgiordania. A Nablus, le forze israeliane hanno arrestato tre sospetti ricercati nell’ambito di un’operazione antiterrorismo.

Dopo le notizie emerse che hanno affermato che i cittadini americani in Cisgiordania si trovano il pericolo, Washington ha deciso di valutare la situazione e capire come muoversi per mettere in sicurezza le persone che sono a rischio nella zona.

Attacco israeliano a Jenin
Attacco israeliano a Jenin – Nanopress.it

Durante l’operazione, i civili palestinesi hanno sparato e lanciato pietre esplosive contro le forze israeliane, che hanno risposto sparando nella loro direzione. A tutto questo si è aggiunta la decisione del premier israeliano Netanyahu che ha deciso di concedere il potere decisionale al ministro delle Finanze di Israele Smotrich di approvare nuovi avamposto israeliani in Cisgiordania.

La scelta del governo di Israele ha suscitato malcontento e critiche causate dalle continue decisioni e scelte provocatorie che stanno creando un clima teso che ha innescato il timore globale di una guerra, che getterebbe il Medio Oriente in una profonda crisi sociale ed economica, ma soprattutto andrebbe a colpire innocenti che sono già enormemente in sofferenza.

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