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Chi l’ha detto che uno smartphone per utenti maturi, diciamo anche anziani perché no?, debba essere per forza un mattone brutto da vedere e privo di funzionalità ed extra moderni? Abbiamo testato l’ottimo Doro Liberto 820 che nasce come cellulare intelligente per un pubblico non più verdissimo, con tutto ciò che un dispositivo di ultima generazione può mettere sul piatto, dal supporto per le applicazioni alla multimedialità. Senza dimenticare la sicurezza, che rimane sempre al primo posto per dare una mano concreta in caso di emergenza. Andiamo a scoprire il design, confezione d’acquisto, scheda tecnica, funzionalità e pro e contro.
DESIGN E CONFEZIONE D’ACQUISTO
Doro Liberto 820 monta uno schermo da 4.5 pollici a risoluzione qHD, il case è in plastica resistente e di qualità, con angoli smussati e un design accattivante per il settore. I pulsanti sono grandi e robusti sul fronte, con Impostazioni, Home e Indietro, sul lato ci sono il bilanciere per volume e zoom, pulsante on/off/standby e otturatore (che apre la fotocamera). Sul retro, c’è la fotocamera e il pulsante assistenza, in alto l’USB e jack cuffie. La batteria è accessibile così come lo slot per Micro SIM e microSD. In confezione: cellulare, batteria, cover, cavo USB, manuali e la splendida basetta di ricarica che facilita molto l’operazione.
SCHEDA TECNICA E CARATTERISTICHE
Dotato di un processore quad-core 1.3GHz con 1GB di RAM, Doro Liberto 820 si avvale di uno schermo 4.5 pollici qHD, Bluetooth, Wi-Fi, una memoria da 4GB espandibile via microSD e connessione 3G. Ok, ma per installare giochi? Nessun problema con software come ad esempio Candy Crush Saga, ma a sorpresa non si comporta male nemmeno con titoli più complessi come Real Racing 3, anche se – certo – richiede un lungo tempo di ricarica.
FUNZIONALITA’ E SOFTWARE
Il fulcro è un’interfaccia semplificata e con icone e riquadri di grandi dimensioni che consentono di potersi muovere nelle varie pagine del menu in modo molto semplice e intuitivo. Si può personalizzare la home e si possono scaricare applicazioni per arricchire la dotazione interna. Da Facebook a Instagram, da Twitter a Youtube, non manca niente. Ma, per esperienza personale, è la fotocamera la funzione che più interessa agli anziani se vogliono qualcosa più di un semplice telefonino da 19 euro. E in questo caso la resa non è così soddisfacente perché le foto da 8 megapixel risultano spesso sfocate o pastose e poco definite: finché si guardano sul display sono abbastanza ok, ma sul PC il risultato è così così. Niente da obiettare sul pulsante di assistenza, che fa degnamente il proprio lavoro: si possono impostare fino a 5 numeri preferiti da chiamare/inviare SMS in caso di necessità. Pollice in su anche per My Doro Manager che consente a un’altra persona di agire sul dispositivo e configurazioni da remoto.
PRO E CONTRO
PRO: costruzione robusta e solida che dovrebbe proteggere in modo ideale da cadute che possono essere più probabili dato il pubblico di riferimento. Interfaccia ottimizzata e semplicissima da usare, che accompagna nella personalizzazione completa. Supporto di tutte le apps più celebri. Dotazione accessori completa con la chicca del dock di ricarica. Ottimo sistema di assistenza in caso di emergenza e di gestione da remoto.
CONTRO: fotocamera con effetto un po’ sott’acqua nel caso di luce ambientale non ottimale e in generale resa piuttosto scarsa. Anche lo schermo ha una bassa risoluzione: ok che è un modello per un pubblico maturo, ma per un prezzo di 299 euro – abbastanza alto – ci saremmo aspettati componenti superiori, almeno nella media degli smartphone economici.
In generale, se avesse un costo almeno del 30% più basso sarebbe una buona proposta, non ottima per via di una fotocamera molto scarsa, ma per un nonno che vuole usare applicazioni in modo semplificato e che non digerisce i telefoni per anziani che sembrano citofoni, può essere una buona scelta.
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