Carlo Cottarelli, che era stato nominato dall’ex Presidente del Consiglio Enrico Letta, ha lasciato il suo incarico lo scorso autunno. Il suo posto è stato preso da Yoram Gutgeld, nuovo commissario che si occuperà del taglio della spesa pubblica in Italia. La questione è piuttosto scottante, anche perché Gutgeld ha detto di voler puntare a risparmiare almeno 10 miliardi di euro nel 2016. Ma c’è di più, perché sono saltati fuori anche i punti essenziali di un misterioso dossier che era stato elaborato proprio da Cottarelli, l’economista che aveva dato l’incarico dell’elaborazione dei documenti a 19 gruppi di lavoro.
Il dossier è stato pubblicato sul sito revisionedellaspesa.gov.it. Cottarelli puntava a ridurre gli esborsi di 7 miliardi lo scorso anno, di 18 quest’anno e di 34 nel 2016. Il Governo Renzi non ha preso in considerazione tutti questi punti, ma soltanto alcuni di essi sono stato oggetto di dibattito.
Il dossier Cottarelli
Molto significativa appare la segnalazione da parte dello stesso Cottarelli sul fatto che il lavoro condotto sia stato reso particolarmente difficile, perché si sono trovati molti ostacoli nell’accesso ai dati e perché questi ultimi sono stati caratterizzati da una bassa qualità. Nel dossier Cottarelli si può leggere come siano “misteriosi” e non accessibili molti dei flussi finanziari che rappresentano forme diverse di finanziamento del sistema della politica nel nostro Paese. Secondo l’economista, sarebbero da raggiungere in Italia alcuni obiettivi importanti, come quello della trasparenza e della massima fruibilità dei dati. Queste indicazioni ritornano in ogni capitolo del documento.
I tagli
Cottarelli aveva proposto di mettere insieme i municipi rappresentanti di piccoli comuni, sotto 3.000, 5.000 o 10.000 abitanti. Inoltre aveva avanzato l’ipotesi di una riduzione del 20% degli assessori e dei consiglieri. E poi ancora taglio degli stipendi ed eliminazione delle indennità di fine mandato per i sindaci. Lo stesso obiettivo di riduzione delle spese si sarebbe applicato ai consigli regionali e si sarebbe avuto uno stop al cumulo della pensione e dello stipendio per chi svolga incarichi di Governo o in sedi istituzionali.
Il dossier Cottarelli prevedeva anche altre misure volte alla spending review. Ad esempio si chiedevano lo spostamento dei dipendenti pubblici in eccedenza in altri uffici, la revisione della disciplina sui licenziamenti individuali, la riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio. Cottarelli proponeva nuove strategie per i farmaci con prezzi di riferimento. Inoltre si prevedeva di risparmiare tra gli 1,1 e i 3,2 miliardi di euro in 3 anni, puntando su delle nuove modalità di acquisto di beni e servizi.
Cottarelli voleva la programmazione triennale dei fabbisogni da parte di tutte le Pubbliche Amministrazioni e intendeva effettuare il taglio delle partecipate pubbliche, partendo da 8.000 società e arrivando 1.000, adottando un criterio legato alle dimensioni. Per gli appalti il dossier disponeva più sorveglianza e il riordino della normativa in materia di contratti.
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