Dove vedere il ritorno degli ottavi di finale di Europa e Conference League

La magia della Champions League è ancora negli occhi e ha portato diverse soddisfazioni per i club italiani, impegnati a scrivere la storia e qualificarsi in blocco ai quarti di finale. In realtà, però, i successi nella massima competizione europea sono già negli archivi e lasciano spazio a ciò che succederà stasera quando Roma, Lazio, Juventus e Fiorentina cercheranno di superare i rispettivi avversari e guadagnarsi un posto tra le migliori otto. Non sarà affatto facile, ma le premesse – Lazio a parte – sono promettenti per far sì che questo avvenga. Vediamo quali sono le partite in programma stasera e cosa aspettarci dal ritorno degli ottavi di finale di Europa e Conference League.

Vlahovic
Dusan Vlahovic – Nanopress.it

Sicuramente la squadra messa meglio è la Roma e non era affatto scontato, visto che i rivali sono tra i più temibili dell’intera competizione e corrispondono a una Real Sociedad che non ha affatto intenzione di mollare la presa. Attenzione anche alla Juventus che, dopo il successo dell’andata contro il Friburgo, vuole confermare l’ottimo momento di forma contro i tedeschi e passare direttamente ai quarti di finale. E poi ci sono anche Lazio e Fiorentina, per un viaggio in tono minore e che non va assolutamente sottovalutato. I biancocelesti non hanno affatto un impegno facile, visto che già all’Olimpico – e con tanta fortuna – gli olandesi dell’Az Alkmaar sono riusciti a conquistare il bottino pieno. È andata meglio alla Viola, la cui vittoria, però, non va ancora dormire sonni tranquilli ai tifosi.

Juventus e Roma vogliono copiare le italiane della Champions e approdare in blocco ai quarti di finale, ma non è così semplice

I tuoni e le emozioni, gli inni e i brividi della Champions League non sono facilmente eguagliabili e, di sicuro, neanche i risultati che sono riusciti a portare a casa i club italiani. Le meraviglie del Napoli e la concretezza di Inter e Milan hanno dato ben presto i loro frutti e hanno permesso dopo 17 anni a ben tre club del nostro paese di qualificarsi ai quarti di finale. La speranza delle altre, quelle impegnate in Europa e Conference League è che la scia non smetta di fluire e le sensazioni positive proseguano anche nelle partite del giovedì che, in ogni caso, daranno dei verdetti definitivi sul percorso delle nostre squadre in Europa.

La prima a essere impegnata sarà la Juventus che aprirà le danze alle 18:45 in trasferta contro il Friburgo. Non si tratta di una partita semplice o dal risultato scontato, anzi l’esatto contrario. I torinesi all’andata sono riusciti ad avere la meglio di misura, o di corto muso, ditelo un po’ come volete, grazie a un gol del solito Angel Di Maria, ma hanno anche confermato un trend in casa che non è eccezionale, soprattutto dal punto di vista realizzativo, negli scontri internazionali. Una partita fin troppo bloccata ha dimostrato come la Vecchia Signora abbia ancora da sudare per qualificarsi al turno successivo, ma anche il valore di un club come il Friburgo che negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale.

I ragazzi di Christian Streich sanno bene come fare male ad avversari più blasonati e con maggiore tecnica complessiva e la dimostrazione la danno costantemente in Bundesliga dove, fino a poche giornate fa, figuravano tra le prime della classe insieme a club come Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Il loro percorso avrebbe la giusta conclusione con i quarti di finale della seconda competizione europea, ma il sorteggio sfortunato con la Juventus è un ostacolo in più da dover abbattere, anche decisamente complicato. I valori degli avversari, però, potrebbe fare male a una difesa bianconera che ancora non ha un volto ben preciso.

Allegri
Massimiliano Allegri – Nanopress.it

In alcuni match, i ragazzi di Massimiliano Allegri hanno mostrato una continuità mostruosa e una solidità difficile da scardinare per i migliori club italiani e non solo. Qualche crepa, però, con il tempo è arrivata e, dopo il filotto da otto vittorie consecutive senza subire gol, gli spazi si sono aperti sempre di più, dando anche maggiori spazi all’attacco e alla fase offensiva. Il doppio confronto contro il Nantes ha dimostrato che bisogna stare attenti a ciò che succede alle spalle per poi fare male davanti. All’andata, infatti, nonostante si giocasse all’Allianz Stadium, non sono state rare le distrazioni che hanno permesso ai francesi di incunearsi nelle maglie dei padroni di casa. In trasferta, invece, i singoli bianconeri hanno offerto una prestazione molto più attenta e concentrata, concedendo veramente poco alle velleità dei padroni di casa, abbattuti poi dal ciclone Di Maria.

A prescindere dai compiti di difesa e dal fondamentale filtro garantito dal centrocampo, il Fideo sembra l’uomo in grado di accendere e spegnere la luce dalla trequarti in su della compagine bianconera. È lui che si spinge oltre gli ostacoli delle linee strette, tenta di orientarsi ben oltre le fatiche delle corse all’indietro degli avversari e poi si mette in condizione di andare spesso al tiro o all’assist decisivo. Il periodo dell’argentino in Europa è talmente importante che in pochi possono ignorare la sua forza e soprattutto l’imprevedibilità che riesce a garantire, senza occupare una posizione fissa in campo e, quindi, cercando di non dare quasi mai dei riferimenti agli avversari in marcatura.

Il problema di Allegri è che l’ex PSG non è affatto al top della forma e per il match di ritorno contro il Friburgo ha recuperato in extremis. Anche Streich nella conferenza stampa prepartita ha detto chiaramente, forse anche per pretattica che preferirebbe vedere il Fideo in campo, per lo spettacolo ovviamente partirà con ogni probabilità dalla panchina, esattamente come Federico Chiesa. L’esterno d’attacco italiano ha dalla sua lo stesso fattore di Di Maria: l’imprevedibilità in ogni zona del campo. Soprattutto quando il tecnico livornese sceglie di schierarlo in posizione più offensiva e non da esterno di centrocampo a tutta fascia, ruolo che non pare ancora interpretare al meglio.

Anche nel suo caso, però, il dubbio relativo le condizioni fisiche rimane, anche perché è stato in dubbio fino a ieri e al massimo potrà partire dalla panchina ed essere scelto in caso di necessità. Inutile girarci attorno, con Arkadiusz Milik sulla via del recupero, ma non arruolabile per il momento, è sicuramente l’attacco il reparto in cui la Juventus ha maggiori problemi. Allegri ripartirà certamente da Dusan Vlahovic: l’attaccante serbo deve superare il momento negativo di forma e anche il rigore sbagliato contro la Sampdoria per risvegliarsi nella serata decisiva per la stagione della Vecchia Signora. I torinesi hanno bisogno di aggrapparsi alla sua fisicità e al suo talento, ma al suo fianco non è affatto scontato chi si prenderà una maglia da titolare.

Il ballottaggio è vivo, infatti, tra Fabio Miretti, che contro i blucerchiati ha dimostrato di essere in buono stato di forma, e Moise Kean. Dopo la follia in campionato contro la Roma, l’attaccante centrale è pronto a dimostrare il suo valore e il suo istinto per il gol anche in Europa, se dovesse essere scelto dal primo minuto o comunque per uno spezzone di partita. A centrocampo, invece, dovrebbe tornare in regia e dal primo minuto Manuel Locatelli, il calciatore che sembra più affidabile per occupare quella zona di campo. Ai suoi fianchi agiranno Nicolò Fagioli e Adrien Rabiot come interni di centrocampo, due calciatori che stanno garantendo continuità e qualità non scontata in quello scorcio di campo, ma anche un ottimo fiuto per il gol.

Andando a ritroso, in difesa Federico Gatti potrebbe avere l’occasione di mettersi in evidenza, accanto ai confermatissimi Gleison Bremer e Danilo. In porta, dopo il turnover di campionato con Mattia Perin, torna Wojciech Szczesny. Gli unici indisponibili per Allegri sono due calciatori che ancora non sono ancora riusciti a dare il loro apporto in questa stagione a causa dei tanti infortuni: ovviamente ci riferiamo a Paul Pogba e Leonardo Bonucci, nella speranza che possano essere utili al gruppo in un finale di stagione pieno di obiettivi e insidie. La prima è proprio quella tedesca che parte da Friburgo, ma con la certezza che, se l’ostacolo dovesse essere superato, le altre sfide saranno ancora più complicate.

Un paio d’ore dopo, precisamente alle 21:00, la Roma, che domenica se la vedrà contro la Lazio nel derby e senza lo Special One in panchina, non vuole smettere di sognare neanche in Spagna, nonostante l’impegno non sia dei più semplici contro la Real Sociedad. I giallorossi, guidati da José Mourinho stanno mostrando una continuità notevole di gioco e prestazioni in Europa, nonostante qualche passo falso di troppo in Serie A, come tutte le dirette rivali. In ogni caso, abbiamo ancora negli occhi la super prestazione degli uomini del portoghese all’andata all’Olimpico. La squadra ha dimostrato la consueta compattezza dal centrocampo in giù concedendo veramente pochi spazi ai rivali, ma allo stesso tempo non ha rinunciato ad attaccare riuscendo a uscire dal match con un 2-0 fondamentale per il ritorno e per conseguire il passaggio del turno.

Ciò che più ha fatto impressione è l’aggressività che la Roma sta riuscendo a portare durante tutto l’arco delle partite europee. È vero, la fase a gironi non è iniziata nel migliore dei modi contro il Ludogorets, ma poi il recupero è stato eccellente per la squadra della Capitale, esattamente come successo l’anno scorso in Conference League e sappiamo com’è andata alla fine. Ora Nicolò Zaniolo non c’è più, ma probabilmente la squadra è ancora più solida e compatta, senza fronzoli di sorta. Intanto, il centrocampista offensivo fa le fortune del Galatasaray, ma parlare di rimpianti per la Roma sarebbe veramente troppo.

Pellegrini
Il capitano della Roma, Lorenzo Pellegrini – Nanopress.it

Le certezze, infatti, sono le stesse che hanno portato a prevalere contro la Real Sociedad, a discapito della determinazione e della cattiveria messa in campo dagli spagnoli e che ha portato anche agli infortuni traumatici di Andrea Belotti e Lorenzo Pellegrini. Soprattutto per quanto riguarda il capitano che si è beccato decine di punti di sutura. Al ritorno, giurano i rivali, sarà tutta un’altra storia, anche perché in casa per tradizione gli iberici riescono a essere molto più pericolosi. Di certo, la Roma non dovrà inciampare in un’altra prestazione simile a quella contro il Sassuolo, in cui gli uomini di Mourinho non sono riusciti ad arginare gli attacchi avversari e hanno fatto male solo a folate, senza muoversi da squadra vera.

Il 2-0 dell’andata, per queste ragioni, non può comunque far pensare che l’impresa sia già fatta e impone la massima attenzione, ma anche la qualità necessaria per fare male alla difesa, oltre a contenere gli attacchi degli spagnoli. Molto passerà da Paulo Dybala, uno che ha dimostrato anche nell’ultima sfortunata sfida in Serie A di poter fare la differenza anche in uno stralcio di partita. Stavolta, comunque, dovrebbe partire titolare e al fianco di Tammy Abraham, uno da cui si attendono ancora più risposte dopo una prima parte di stagione fatta più da periodi bui che da acuti di primo livello.

Per il resto, Mourinho opterà quasi sicuramente per la formazione titolare, senza spazio per sorprese di qualsiasi tipo. Pellegrini dovrebbe partire dall’inizio e alle sue spalle ci sono veramente pochi dubbi: la retroguardia sarà formata dal terzetto costituito da Gianluca Mancini, il mattatore contro la Juventus, ma poi anche Chris Smalling e Roger Ibanez. Sui lati si sono guadagnati la titolarità Rick Karsdorp e Leonardo Spinazzola, quest’ultimo ha dimostrato di poter essere decisivo anche contro il Sassuolo. La cerniera centrale, invece, vedrà come protagonisti Bryan Cristante e Nemanja Matic, in grado di dare solidità ma anche una buona fase di impostazione.

Non c’è solo da fare lo scanner alla Roma in un match del genere, ma anche da evidenziare le insidie che potrebbero presentare i diretti avversari. La Real Sociedad schiererà un 4-3-1-2 che in Italia non si vede da anni, ma che permette anche di avere un palleggio più fluido e di essere velenosi sulla trequarti, concedendo qualcosa in più sulle fasce laterali. Dovrà essere brava la Roma a scalare a tempo e poi fare male in ripartenza, innescando gli uomini offensivi, ma soprattutto gli uno contro uno sugli esterni. Un capitolo a parte lo meritano sicuramente Mikel Oyarzabal e Takefuso Kubo, la coppia offensiva della Real Sociedad che all’andata è stata ben anestetizzata dagli avversari italiani. La loro qualità al dribbling e la mancanza di veri e propri riferimenti non va per nulla sottovalutata e potrebbe mettere in difficoltà i centrali della Roma, abituati a basarsi sulla fisicità.

Tutto è pronto a regalare una serata storica e ad alta intensità per il calcio italiano e con la sensazione che i giallorossi non possano sbagliare quasi nulla per non permettere ai diretti avversari di rientrare in partita e spegnere le velleità di rimontare. Occhi puntati sull’obiettivo e massima concentrazione: il condottiero Mourinho è proprio a guidare i suoi dritti ai quarti di finale.

Quanto a dove vederle, la partita della Juventus in Germania sarà l’unica visibile in chiaro e su Tv8, come tutte le altre però, compresa Betis-Manchester United con gli inglesi che arrivano in Spagna forti del 4-1 dell’Old Trafford, Fenerbahce-Siviglia – spagnoli, manco a dirlo, in avanti nel punteggio -, Feyenoord-Shakhtar Donetsk, che riparte dal pareggio dell’andata, così come Arsenal-Sporting, e ancora la Roma, il Ferencvaros contro il Bayer Leverkusen (tedeschi avanti di 2-0) e Union St.Gilloise-Union Berlino, che nella capitale tedesca è finita 3-3, si potranno vedere su Dazn e Sky.

Conference League, la Lazio va in Olanda a caccia della rimonta. La Fiorentina vuole difendere l’1-0 dell’andata

L’Europa League avrà le massime attenzioni da parte dei tifosi italiani, ma nulla si deve togliere anche alla Conference League. Il programma del ritorno degli ottavi di finale scandisce degli impegni ben precisi da superare per i club del nostro Paese.

Si parte con la Fiorentina che alle 18:45 affronta il Sivasspor in trasferta in una partita in cui la Viola ha tutto da perdere e il passaggio del turno da portare a casa. Vincenzo Italiano, di certo, vuole dare seguito agli ottimi risultati portati a casa nell’ultimo periodo. L’allenatore, dopo diversi mesi di ricerca, sofferenza e risultati deludenti, sembra aver trovato l’assetto e gli uomini giusti per continuare a sperare nei migliori risultati possibile da qui a fine anno.

Jovic
Luka Jovic – Nanopress.it

All’andata i toscani hanno vinto tra le mura amiche con il punteggio di 1-0, riscoprendo la pericolosità offensiva di Antonin Barak, ma anche una solidità difensiva che non è scontata quando si deve vincere a tutti i costi. Quel successo è stato scandito, prima e dopo, dalle ottime prestazioni contro Milan e Cremonese, con la sensazione che Italiano sia riuscito finalmente a sistemare il suo attacco. Infatti, se nella prima parte di stagione Arthur Cabral e Luka Jovic sono stati ampiamente criticati dalla piazza e dagli addetti ai lavori, ora Rocco Commisso e la società hanno la certezza di aver fatto bene a cedere Vlahovic a cifre altissime per poi reinvestire sui due centravanti.

È soprattutto l’attaccante brasiliano ad aver dimostrato di avere qualità non così comuni in Italia e tra queste c’è anche il feeling per il gol. Ora è lui l’uomo più in fiducia dell’undici di Italiano, capace di tenere in avanti il pallone e rilanciare la manovra della squadra, ma anche di sfruttare quei pochi centimetri lasciati dalle difese avversarie per poi fare centro con una potenza e un’esplosività spesso incontenibili. Jovic ha caratteristiche diverse, ma non meno importanti. Il serbo ha spesso dimostrato di spegnersi e accendersi nell’arco della stessa partita. Nel calcio la si può chiamare semplicemente discontinuità e non è un’etichetta che l’attaccante è ancora riuscito a scollarsi di dosso. Sicuramente, però, i miglioramenti sono netti per il calciatore ex Eintracht Francoforte e Real Madrid. Quando il pallone arriva in area, riesce ad avere una qualità e un tempismo che non sono affatto comuni e ricordano quelle doti che gli hanno permesso di entrare nel novero dei migliori in circolazione, ormai qualche delusione e qualche anno fa.

Anche in casa dello Sivasspor, in una trasferta delicata e che potrebbe lanciare nuovamente le ambizioni europee della squadra, un ruolo decisivo l’avrà di certo il filtro garantito dal centrocampo. La scelta, rotazioni a parte, di schierare Sofyan Amrabat davanti la difesa sta dando frutti che, fino a qualche tempo fa, sembravano insperati. È lui la lavatrice marocchina che ripulisce un gran numero di palloni e detta il ritmo del pressing e delle marcature preventive, per poi rilanciare abilmente la manovra o il contropiede. Al suo fianco, Giacomo Bonaventura dà quella cifra di imprevedibilità e movimento che garantisce tante occasioni alla Fiorentina. I suoi inserimenti sono fondamentali per permettere ai toscani di essere pericolosi con i cross laterali e per far saltare il banco anche nelle difese più chiuse.

Vedremo se stavolta Italiano si adeguerà ai suoi diretti avversari e cercherà per prima cosa di serrare i ranghi in difesa e portare a casa il bottino pieno, ma di certo gli sviluppi e la prestazione della Viola sono tutti da seguire, anche perché difficilmente lo spettacolo è mancato e anche la prolificità offensiva, soprattutto in Europa. L’accesso ai quarti di finale di Conference League, unito alla possibilità per nulla remota di accedere alla finale di Coppa Italia, potrebbe rilanciare definitivamente le ambizioni della Fiorentina e soprattutto permettere a un sogno in cantiere dalla scorsa estate di prendere corpo. Per farlo, servirà una prestazione di altissimo livello, servirà la versione migliore dei toscani e soprattutto che la luce brillante dell’ultimo periodo continui a splendere senza blackout. L’impresa, però, è possibile e – diciamolo chiaramente – ora se l’aspettano un po’ tutti.

Alle ore 21:00, poi, tocca alla Lazio che ha la missione più complicata tra tutte le italiane e cioè rimontare la brutta sconfitta subita all’andata contro l’Az Alkmaar. Senza rischiare di essere equivocati, è chiaro che l’1-2 dell’Olimpico non abbia affatto rispecchiato l’andamento della partita. La squadra di Maurizio Sarri è riuscita a collezionare un numero enorme di palle gol che soprattutto Matias Vecino e Felipe Anderson non sono riusciti a concretizzare. È così che il gran gol messo a segno da Pedro Rodriguez, su assist di Mattia Zaccagni, è stato vanificato dalla mancanza di cinismo in attacco e dagli svarioni in fase difensiva, soprattutto dalla fascia destra della Lazio. Gli olandesi, invece, hanno mostrato ciò che in molti avevano sottovalutato al momento del sorteggio: la cattiveria e la spinta sulle zone laterali del campo è il loro punto forte e in casa cercheranno di gestire il risultato organizzando un vero e proprio fortino difensivo, cercando di innescare la velocità dei loro talenti in contropiede.

Clasie e Felipe
Jordy Clasie e Felipe Anderson durante un’azione di Lazio-Az Alkmaar dell’andata – Nanopress.it

In molti nelle scorse settimane hanno accusato Sarri e Lazio di tenerci poco alla Conference e, in generale, alle coppe europee in questa stagione, ma il tecnico ex Empoli ha comunque intenzione di gestire al meglio le forze, soprattutto in previsione del derby di domenica contro la Roma che potrebbe valere una grossa fetta di classifica e spostare gli equilibri nella corsa alla prossima Champions League. Per questo, nella formazione dei biancocelesti potrebbero esserci diverse assenze illustri, a partire da Sergej Milinkovic-Savic. Il serbo è il più grande assente dell’ultimo periodo, in cui non è affatto riuscito a garantire il solito livello di gioco e prestazioni. Proprio all’andata contro l’Az Alkmaar probabilmente ha toccato il punto più basso, dato che i suoi errori hanno dato vita agli attacchi degli olandesi. Al suo posto, è pronto Toma Basic, un calciatore che ancora deve dimostrare di essere cresciuto nel gioco di Sarri.

E il turnover del tecnico toscano non si ferma, di certo, qui. Anche in attacco dovrebbe esserci almeno una novità: Mattia Cancellieri, parso in forma negli ultimi spezzoni, dovrebbe partire dal primo minuto e relegare in panchina Pedro, con Zaccagni e Felipe Anderson regolarmente in campo. Se si parla dell’attacco della Lazio, comunque, non si può non citare l’assente più importante e cioè Ciro Immobile. Il capitano biancoceleste si è fermato nuovamente e stavolta a causa di un infortunio muscolare che dovrebbe superare in un paio di settimane. Contro l’Az sicuramente non ci sarà, ma a meno di miracoli sarà costretto a saltare anche il match contro la Roma, un derby che – come sempre – può dare un senso di soddisfazione appagante o il suo esatto opposto all’intera stagione. La sua assenza, a dispetto di quanto sostenevano in molti dal suo ritorno, si sta facendo sentire nell’efficacia offensiva e quando c’è bisogno di una zampata decisiva negli ultimi 25 metri, ma presto tornerà e si riprenderà il suo posto, con buona pace dei suoi detrattori.

Infine, occhio anche alle possibili rotazioni in difesa. Mario Gila è pronto a ricevere un’altra chance dal primo minuto in Europa e, con ogni probabilità, prenderà il posto di Alessio Romagnoli. Il centrale ex Milan è un baluardo difficilmente sostituibile in questa stagione e negli equilibri di Sarri, ma la sua condizione non è ancora delle migliori e, per questo, è importante preservarlo in vista di domenica e la parte finale dell’anno. A dispetto di chi non ci sarà, soprattutto dal primo minuto, la Lazio è chiamata a offrire una prestazione sulla falsa riga di quella dell’andata, ma con una buona dose di cinismo in più negli ultimi metri, quando bisogna fare gol. La qualificazione non pare un’impresa impossibile, soprattutto se consideriamo i momenti migliori di una squadra che è riuscita a battere Napoli, Inter e Roma, poi a regolare il Milan con un secco 4-0.

I valori degli olandesi, però, non possono essere ridimensionati. L’Az è terzo in classifica in Eredivisie alla spalle di Feyenoord e Ajax che stanno letteralmente uccidendo il campionato e hanno un obbligo non di poco conto per garantirsi i loro successi, quello di garantirsi i migliori talenti in circolazione e poi di aspettarli, per ritrovarsi in rosa delle vere e proprie perle da esporre alla ribalta internazionale. La Lazio spera che non sia il turno subirli e di riuscire a concretizzare la mole di gioco e l’intensità che la squadra di Sarri cercherà di imporre. Non è così scontato, però, e infatti è richiesta un’impresa che raramente è riuscita nella stagione europea dei biancocelesti. E sarebbe anche l’ora.

Come nel caso della seconda competizione Uefa, anche tutte le partite, a eccezione di quella tra Basaksehir e Gent, in cui ad avere la meglio sono stati i belga, si potranno vedere sia su Sky, sia su Dazn, quindi su Sky Go, Mediaset Infinity e NowTv. Nella fattispecie, oltre alle italiane, occhi puntati sul West Ham contro l’AEK Larnaka che parte dal 2-0 lontano da Londra, il Villarreal che in casa dovrà andare oltre il pareggio dell’andata contro l’Anderlecht, il Lech che sfiderà ancora il Djurgarden e proverà a vincere ancora, il Nizza uguale contro il Tiraspol, e Slovan Bratislava e Basilea che se la giocheranno fino alla fine.

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