L’Europa e la Serie A, che deve ricominciare prima, di venerdì, proprio perché poi torna ancora la Champions League, con il Napoli e con l’Inter. E quindi, i primi a scendere in campo sono proprio i padroni del campionato che sono attesi al Mapei Stadium dal Sassuolo di Alessio Dionisi. Un bel là per una 23esima giornata che forse non ha partite di cartello, ma che potrà dare risposte sia per la lotta al quarto posto, sia per la salvezza.
Nel merito della prima, il Milan affronterà il Monza, in trasferta, e chissà che non ci sia un’altra sorpresa, che potrebbe anche scontentare Silvio Berlusconi, appena assolto nel processo Ruby Ter. L’Inter, invece, affronterà l’Udinese di Andrea Sottil, la Roma se la vedrà contro il Verona, perfettamente lanciato per continuare a stare in Serie A, mentre la Lazio e l’Atalanta giocheranno rispettivamente contro la Salernitana (che ha cambiato allenatore in settimana), e il Lecce, una bella realtà che ha dato del filo da torcere a molte big quest’anno. La Sampdoria, poi, è attesa dalla prova Bologna, mentre la Cremonese sfiderà il Torino lunedì.
I 52 giorni passati senza che nessuna delle nostre squadre, di vertice o non, scendesse in campo si stanno recuperando con gli interessi in questa seconda parte di Serie A (e non solo) che, ancora una volta, prenderà il via di venerdì con la regina del campionato pronta a scontrarsi con il Sassuolo di Alessio Dionisi. Di sfide di cartello, di quelle che ti tengono incollato allo schermo televisivo pur non essendo tifosi di nessuna squadra nello specifico ce ne sono davvero poche, praticamente zero, ci sono però degli incontri che serviranno a capire dove si vuole andare, in alto e in basso, e quindi vediamoli insieme, iniziando proprio dalla partita del Mapei Stadium.
Il Napoli, che martedì, alle 21, affronterà l’Eintracht Francoforte – ovvero i vincitori dell’Europa League dello scorso anno – in Champions League, deve scendere in campo prima per forza di cose. Il pensiero a quella musichetta che è magia quasi sicuramente non distrarrà gli uomini di Luciano Spalletti, desiderosi più che mai di chiudere il discorso scudetto. E hanno già fatto un bel passo avanti, considerato che sono a 15 punti di distanza dai secondi della classe, l’Inter.
Il punto è che vincere aiuta a continuare a farlo, e neanche contro i neroverdi, che si sono ripresi ma che saranno di nuovo senza il loro calciatore migliore, Domenico Berardi, hanno intenzione di abdicare, di cedere, sarebbe come un sogno interrotto sul più bello. E noi abbiamo bisogno di favole come quella dei partenopei, come quella di Victor Osimhen, di Kvicha Kvaratskhelia, i veri fiori all’occhiello di una squadra che, ci si augura, regalerà spettacolo anche in Europa, come già fatto, per altro.
Sabato alle 15, poi, la sfida tra Bologna e Sampdoria di Marassi profumerà un po’ meno di palcoscenico importante da raggiungere, ma sarà comunque fondamentale, soprattutto per gli undici di Dejan Stankovic, che lunedì hanno fermato i nerazzurri in un incolore 0-0, che è servito sì, ma non così tanto. I blucerchiati, per distacco il peggior attacco della Serie A, sono lontani otto punti dalla zona salvezza, e paradossalmente sono molto più vicini, nonostante l’affollamento, i felsinei a un approdo in Conference League, la terza competizione Uefa che ha vinto la Roma lo scorso anno.
A rendere avvincente questo anticipo, quindi, è proprio questo: la contrapposizione di chi potrebbe agguantare un risultato insperato e chi, invece, lotta per rimanere nel massimo campionato. Gli ospiti, per altro, devono anche rialzarsi dopo la sconfitta rimediata contro il Monza solo domenica scorsa in modo da continuare la striscia vincente.
Ecco, a proposito dei brianzoli di Raffaele Palladino, una delle più sorprese di questa Serie A, alle 18, all’U Power Stadium, affronteranno il Milan di Stefano Pioli in una gara dai tanti ricordi. Innanzitutto per il presidente e l’amministratore delegato dei biancorossi, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, che in passato hanno splendere i Diavoli tanto da portarli a vincere due Champions League, e anche se non dovessero arrivare le “famose troie” – che non arriveranno – sarà comunque uno spettacolo quasi alla pari. Quasi, però, perché i rossoneri si sono rialzati da un periodo buio prima contro il Torino e poi hanno convinto nella sfida della coppa dalle grandi orecchie contro il Tottenham di Antonio Conte, non archiviando la pratica ma dimostrando che i quarti sono possibili. Poi chissà, l’appuntamento, intanto, è alle 18, sempre di sabato, poco prima che scenda in campo l’Inter.
A San Siro, gli uomini di Simone Inzaghi, fermati dalla Sampdoria, dicevamo, se la vedranno contro l’Udinese di Andrea Sottil che ha vissuto periodi più belli, ecco, come quello della gara d’andata in cui riuscirono a rimontare l’immediato gol di Nicolò Barella e nei minuti finali guadagnarsi tre punti pesanti.
I friulani erano in palla, e i nerazzurri no, è vero, eppure rimangono sempre un’insidia che solo con il miglior Romelu Lukaku – dato ancora per titolare al posto di Edin Dzeko, su cui si punterà per la partita contro il Porto di mercoledì – riusciranno a portare a casa, o forse no, il protagonista sarà qualcun altro, ma è molto importante che il belga torni nella forma che aveva quando ha trascinato l’Inter allo scudetto, solo due anni fa, e che aveva zittito tutti. Una speranza dell’allenatore ex Lazio, ma anche dei tanti tifosi (o fantallenatori) che attendono BigRom.
E siamo arrivati a domenica, e al lunch match tra l’Atalanta e il Lecce. Anche qui, all’andata (ma era al Via del mare, il fortino dei salentini), ad avere la meglio furono gli uomini di Marco Baroni, con l’unico gol segnato dai bergamaschi arrivato da Duvan Zapata, di nuovo fermo ai box. Al posto del colombiano, Gian Piero Gasperini ha trovato dei giovani meno fragili, e quindi continui, che stanno facendo le fortune dei nerazzurri, uno su tutti Ademola Lookman. Se possa essere lui o meno a blindare il terzo posto non si sa, sicuro è che la partita servirà proprio a quello, a dimostrare ancora una volta che l’Atalanta c’è per la Champions League.
A dimostrarlo, poi, devono essere gli undici di Maurizio Sarri che scenderanno in campo alle 15 contro la Salernitana che in settimana, e senza ripensamenti, ha deciso di esonerare Davide Nicola e prendersi Paulo Sosa, ex Fiorentina. Non è una sfida da dentro o fuori, per lo meno non per la Lazio, ma servirà per capire se la vittoria di ieri in Conference è solo una rondine che non primavera, oppure ci si è ripresi per davvero da un periodo che non è stato dei più semplici, servirà soprattutto per testare, ancora una volta, Ciro Immobile, tornato dall’infortunio ma non è nel modo in cui ci si aspettava. All’andata, poi, andò decisamente meglio ai granata, ma può essere anche considerato un caso isolato, specialmente perché ora i campani sono veramente a un soffio dal pantano della retrocessione.
Alla stessa ora, stranamente, ci sarà anche il derby toscano tra i Viola di Vincenzo Italiano, reduci da una bella vittoria in Portogallo nella terza competizione Uefa, e l’Empoli di Paolo Zanetti, un’altra bella sorpresa di questa Serie A. Avanti in classifica ci sono gli ospiti, che non vincono, però, dalla gara di San Siro contro l’Inter, la Fiorentina, invece, galleggia, quasi non convince del tutto, e non lo fanno soprattutto gli uomini, gli attaccanti che ieri sono andati in gol contro il Braga, e con una doppietta a testa: Luka Jovic e Arthur Cabral. Potrebbero essere loro a cambiare il volto della partita e della stagione di una squadra che, comunque, è ancora in corsa su due fronti (su tre).
Poi ci sarà la Juventus contro lo Spezia, alle 18. La partita di Europa League di ieri contro il Nantes, per gli uomini di Massimiliano Allegri, non è andata proprio nel modo in cui ci si sarebbe aspettati in primis perché è l’unica chance, al momento, per i bianconeri per arrivare in Champions il prossimo anno, poi perché quello che si è visto in campo non è assolutamente all’altezza di quelle che erano gli obiettivi d’inizio stagione. I liguri, che hanno lasciato andare Luca Gotti in settimana per sostituirlo ad interim con Fabrizio Lorieri, non sono messi meglio, anzi sono praticamente a un passo, per davvero, dalla zona retrocessione, e hanno fatto molto peggio, nel 2023, del Verona che sta provando in tutti i modi, e a suon di risultati e prestazioni convincenti a rimanere attaccata a questo trend.
Ecco, saranno loro, allo stadio Olimpico contro la Roma di José Mourinho a chiudere la domenica calcistica del nostro massimo campionato (non la 23esima giornata, però). I giallorossi, probabilmente, giocheranno senza Paulo Dybala, che nella partita contro il Salisburgo di Europa League non è rientrato in campo nella ripresa. Ecco, senza di lui, lo Special One perde molta fantasia, e gol pesanti, che però potrebbero essere garantiti, a differenza di quanto successo in Austria, da Tammy Abraham. Marco Zaffaroni, dal canto suo, ha trovato Cyril Ngonge, e la quadratura di un cerchio che, al momento, alimenta speranze.
A chiudere i conti, ci sarà la sfida tra il Torino e la Cremonese, con i primi che potrebbero addirittura avvicinarsi al sesto posto se dovessero vincere, e i secondi che, invece, raggiungerebbero i primi tre punti (in una botta sola) dal ritorno in Serie A. Non sarà semplice, e di passi falsi la squadra di Davide Ballardini ne hanno fatti già tanti, aggiungiamo poi che i granata di Ivan Juric vogliono tornarci in Europa e be’, il pronostico è quasi impietoso, ma non è detta l’ultima parola, fino a lunedì alle 20:45.
Quanto a dovere le partite della 23esima giornata di Serie A, come sempre saranno disponibili tutte in esclusiva su Dazn, e quindi su qualsiasi piattaforma che supporti l’app. Non solo, però, perché su Sky (e su Sky Go) si potranno vedere Inter-Udinese di sabato alle 20:45, Atalanta-Lecce di domenica alle 12:30 e Torino-Cremonese di lunedì alle 20:45.
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