Nella giornata della Serie A che si è conclusa giovedì è arrivato il primo verdetto della stagione, che è anche il più importante: il Napoli di Luciano Spalletti è campione d’Italia per la terza volta nella sua storia e 33 anni dopo l’ultima volta in cui campo c’era Diego Armando Maradona. Nello stadio a lui intitolato, si celebrerà in questa 34esima giornata la festa, ma molto altro, però, si deve delineare a partire proprio da questo turno, ravvicinato rispetto all’altro, in cui ci saranno ben tre big match tra le squadre in lotta per un posto in Europa, meglio se per quella che conta di più come la Champions League, che tra l’altro ci allieterà anche durante la settimana prossima con un derby, come quello di Milano, che a inizio anno sarebbe stato un sogno sia per i tifosi del Milan, sia per quelli dell’Inter.
E ad aprire le danze saranno proprio i campioni in carica (almeno fino al 4 giugno in cui ci sarà il definitivo passaggio di consegne) di Stefano Pioli, in campo contro la Lazio di Maurizio Sarri, al momento seconda in classifica, poco prima dell’impegno di mercoledì nel derby contro l’Inter della coppa dalla grandi orecchie che vale un accesso alla finale di Istanbul del 10 giugno. Nello scontro incrocio tra Roma e Milano, come già successo due settimane fa, per giunta, allo stadio Olimpico saranno gli uomini di Simone Inzaghi a essere ospiti dei giallorossi, e anche questo sarà il crocevia di una stagione che può profumare di Olimpo dei grandi oppure di una sorta di contentino, che in realtà frutta comunque sogni di gloria e soldi, per essere venali. Non solo, però, perché a concludere, il quadro della lotta per la Champions League, appunto, l’Atalanta se la vedrà davanti al pubblico di casa contro la Juventus, e anche questa sfida sarà tutto meno che scontata.
Altre ancora, e poi, saranno fondamentali in ottica salvezza, quella della Sampdoria, in primis, impegnata a Udine contro gli uomini di Andrea Sottil, ma anche per Cremonese, Spezia, Verona e Lecce anche loro incrociate per rendere più brioso il campionato. E quindi vediamo insieme dove e quando verranno trasmesse in tv e diretta streaming, ma anche quali potranno essere i protagonisti.
Al triplice fischio di Rosario Abisso, giovedì, alla Dacia Arena è esplosa una festa, quella del Napoli. Nella città all’ombra del Vesuvio, dopo 33 anni dall’ultima volta, gli uomini di Luciano Spalletti hanno riportato uno scudetto che mancava dai tempi di Diego Armando Maradona, l’unico, finora, che era stato capace di far gioire un popolo come quello azzurro. Ma se questa, ormai, è storia, molto altro si deve ancora scrivere per quanto riguarda questa stagione della nostra Serie A, ormai arrivata agli sgoccioli ma forse ancora ricca di sorprese. E in effetti, al netto appunto dei partenopei, che torneranno a casa per festeggiare davanti a un popolo intero un successo che a inizio anno non solo era inaspettato, ma non erano neanche un’ipotesi, per loro, ma anche per giornalisti e addetti ai lavori che davano qualcun altro tra i vincenti, il menù previsto per la 34esima giornata è ricco di big match che potrebbero darci delle risposte, sia in chiave Champions League, sia in ottica salvezza, e quindi non resta che scoprirlo.
L’antipasto, innanzitutto, sarà quasi un primo piatto, e sarà davvero buono. Alle 15 di oggi, infatti, apriranno le danze di questo turno il Milan di Stefano Pioli e la Lazio di Maurizio Sarri. Che non sarà una partita semplice, per nessuna delle due, è quasi scontato, ma sarà resa più complicata da diversi fattori. In primis dal fatto che i rossoneri, con i due pareggi di fila delle ultime due uscite, sono finiti in sesta posizione, e quindi fuori dalla coppa dalle grandi orecchie, potenzialmente, per l’anno prossimo. Ma non solo, appunto, perché mercoledì ci sarà anche il primo atto dei derby semifinali contro l’Inter di questa edizione della Champions League, e sarà difficile non avere un po’ la testa proiettata al futuro e a quella partita che, più di tutte, è un crocevia di una stagione che potrebbe essere quasi perfetta o un totale disastro.
Certo, anche per i biancocelesti, che all’andata avevano schiacciato per 4-0 i campioni d’Italia in carica (fino al 4 giugno saranno loro a esserlo), pur sgomberi dagli impegni europei, non sarà semplice. Perché sanno cosa significhi vincere oggi, con il fiato sul collo della Juventus e di tutte le altre in corsa per almeno il quarto posto, e non possono permettersi di fallire la prova, specie poco più di una settimana dopo che, invece, contro i nerazzurri, sempre nella Scala del calcio di San Siro, si sono fatti rimontare e superare e hanno perso punti vitali per tornare anche loro nell’Olimpo del mondo del pallone.
Per l’occasione i due allenatori faranno pochissimo turnover, Pioli perché ha visto che contro la Cremonese ha poco pagato pochissimo cambiare gli interpreti, il tecnico ex Juventus perché vuole archiviare la pratica qualificazione prima degli altri. Per il Milan, quindi, ci saranno gli undici che hanno battuto il Napoli ai quarti di finale di Champions League a eccezione di Brahim Diaz, che dovrebbe essere sostituto da Junior Messias sulla trequarti. Per il resto, è tutto uguale, con una chance per Simon Kjaer e Fikayo Tomori, ma anche per Sandro Tonali, Rafael Leao e Olivier Giroud.
Quanto alla Lazio, invece, due sono le sorprese: una è rappresentata da Mattia Zaccagni, che non si è allenato alla vigilia e dovrebbe lasciare spazio a Pedro Rodriguez, l’altra è Toma Basic che appare in pole per un posto da titolare rispetto a Luis Alberto. Sulla mediana, di dubbi ce ne sono pochi: con Danilo Cataldi fermo ai box e Matias Vecino pure, torna dal primo minuto Marcos Antonio, che contro il Sassuolo è stato uno dei migliori in campo, ma che potrebbe soffrire anche il centrocampo molto fisico dei rossoneri.
Come tutti i big match è difficile capire chi possa prevalere. La squadra di Pioli ha vissuto una stagione decisamente altalenante e ora ha sicuramente più bisogno dei tre punti rispetto a quanto non ce l’abbia la squadra di Sarri. Proprio per questo, la necessità di partire forte è soprattutto per i milanesi che quest’anno si sono regalati un percorso già meraviglioso in Champions League, ma stanno rischiando di non vedersi ancora in quella competizione l’anno prossimo. Ci sarà anche da rodare un attacco che dovrà vedersela tra qualche giorno contro l’Inter e che, quindi, ha bisogno di arrivare all’impegno contro i nerazzurri al massimo della forma e magari con altre soddisfazioni all’attivo.
Di contro, la Lazio vuole mantenere il passo che le ha permesso di prendere il largo rispetto alla diretta concorrenza. Il vantaggio c’è rispetto alle milanesi e, al netto delle vicende giudiziarie, dovrebbe esserci anche sulla Juventus. Il futuro, però, non è ancora scritto e ci sono diverse settimane che dovranno essere giocate al meglio per incidere sul percorso meraviglioso dei biancocelesti che cercano il più alto piazzamento nell’era Claudio Lotito e la conferma di Sarri in panchina. Insomma, alla fine chi ha più da perdere è proprio la squadra di casa che all’andata ha subito una delle peggiori sconfitte della stagione per mano dei capitolini. Vedremo stavolta come andrà, ma alla fine potrebbe contare anche la voglia di rivalsa che nel calcio è uno dei motori più importanti per conseguire le vittorie.
Ancora, poi, alle 18, in un altro antipasto che, stavolta, ha il sapore di un secondo di pesce saranno proprio gli uomini di Simone Inzaghi, anche loro con un pensiero alla finale di Istanbul che potrebbe arrivare vincendo il doppio incontro con i cugini del 10 e 16 maggio, a scendere a Roma per affrontare la squadra dell’uomo che per ultimo ha fatto in modo che vincessero la Champions League (e anche il campionato e la Coppa Italia, insieme). Ecco, sarà Roma-Inter il secondo big match della 34esima giornata che potrebbe dare ulteriori risposte per la Serie A.
Come il Milan, anche i giallorossi vengono da due pareggi di fila, se però i rossoneri avevano vinto la precedente sfida, gli uomini di José Mourinho non trovano i tre punti tondi in campionato dal 16 aprile, ovvero dalla partita interna contro l’Udinese, in cui però lo Special One aveva a disposizione molti più giocatori di ora. L’assenza più pesante, ancora una volta, dovrebbe essere quella di Paulo Dybala, che però potrebbe avere una chance proprio contro l’Inter per dare quello sprint in più alla sua squadra, e magari farla risalire da quel settimo posto che, ora come ora, la vede fuori da tutto, anche dalla Conference League in cui l’anno scorso la Roma ha brillato.
Non solo, perché l’emergenza vera, e che potrebbe protrarsi fino a giovedì, giorno in cui nella Capitale arriverà il Bayer Leverkusen per la semifinale di andata di Europa League – e nulla è ancora scritto, tanto che potrebbero addirittura accedere alla prima competizione Uefa proprio vincendo la finale -, è in difesa. Nel terzetto, infatti, lo Special One dovrebbe inserire, oltre ai soliti Gianluca Mancini e Roger Ibanez, Bryan Cristante, il cui posto a centrocampo in coppia con Nemanja Matic dovrebbe essere preso da Edoardo Bove. Un’altra possibilità verrà data anche a Ola Solbakken, stavolta schierato accanto a Lorenzo Pellegrini e dietro a Tammy Abraham, e persino a Nicola Zalewski che prenderà il posto dello squalificato Zeki Celik.
Quanto ai nerazzurri, dopo un periodo non facile in campionato, hanno ripreso a macinare garantendosi (al momento) il quarto posto in solitaria, che potrebbe diventare terzo se la Juventus dovesse perdere e loro vincere o addirittura se venisse penalizzata nuovamente dalla giustizia sportiva. Inzaghi farà sicuramente turnover, almeno in attacco, ma ormai sembra che il meccanismo sia così ben oliato che chiunque metta in campo non cambia la sostanza delle cose, e di questo l’ex di turno è anche un po’ spaventato, considerato che lui non ha la stessa fortuna dell’ex allenatore della Lazio. Tornando alle probabili, al netto della conferma di Marcelo Brozovic al centro della mediana e di un Hakan Calhanoglu tornato nel suo ruolo naturale, il piacentino dovrebbe optare per Romelu Lukaku e Joaquin Correa a guidare il reparto offensivo della sua Inter, con Lautaro Martinez e Edin Dzeko che potrebbero avere un’opportunità solo a partita in corso in modo da prendere confidenza con il campo in vista della partita di mercoledì.
I nerazzurri, grazie alle vittorie dell’ultimo periodo, hanno un po’ sistemato le cose dopo aver superato il momento nero dell’attacco e anche sotto il punto di vista dei risultati. Con un calendario strapieno di impegni, però, la trasferta di Roma non si preannuncia per nulla facile e sarà una grossa prova anche per la fase offensiva di Inzaghi. Nelle ultime uscite, infatti, la Beneamata ha tenuto un approccio un po’ più prudente portando una pressione un po’ meno battente e preferendo, invece, una difesa di posizione per non subire imbucate alle spalle e crearsi lo spazio da attaccare.
Alla fine un fattore decisivo sarà la maniera in cui il centrocampo gestirà il centrocampo e cercherà di stanare la retroguardia di Mourinho, sempre ben abbottonata e restia a concedere spazio agli avversari. Per i giallorossi, e tra la marea di tifosi che li accompagneranno anche questa volta allo stadio Olimpico, si tratta di un impegno essenziale per sperare ancora nella qualificazione alla massima competizione europea. Siamo certi che daranno tutto e che faranno il possibile per replicare il risultato dell’andata. Il problema, oltre a non concedere neppure una rete ai meneghini, sarà anche cercare di fare male agli ospiti. E senza la luce, la Joya offensiva non sarà poi così semplice.
Gli incroci Roma-Milano Milano-Roma per la Champions League saranno fondamentali, dicevamo, ma lo sarà altrettanto anche la sfida, e per la salvezza, tra Cremonese e Spezia che chiuderà il sabato di campionato. I padroni di casa di Davide Ballardini, che sono anche arrivati in semifinale del torneo nazionale, sono reduci dal pareggio contro i rossoneri, sintomo che non si sono ancora dati per vinti per quanto riguarda il tornare in Serie B. Alla stessa maniera, però, anche i liguri stanno lottando per non finire nel pantano di chi deve salutare la Serie A, e considerati anche i sei punti in più in classifica sono anche nettamente in vantaggio sulla tabella di marcia.
La partita delle 20:45, a questo punto, potrebbe servire agli uomini di Leonardo Semplici per tirare un piccolissimo sospiro di sollievo, ma allo stesso tempo permetterebbe anche ai grigiorossi di sperare ancora nel sogno di non retrocedere accorciando ulteriormente le distanze. Un pareggio, a essere sinceri, così come nelle altre due partite, non sarebbe utile a nessuna causa. I padroni di casa non potranno contare Charles Pickel e Giacomo Quagliata, entrambi squalificati, e quindi Ballardini dovrebbe optare per un trio di trequartisti composto da Paolo Ghiglione a destra, Marco Benassi a sinistra e il solito Pablo Galdames al centro. In dubbio ci sono Vlad Chiriches, che ha della fatica da smaltire, ma anche Cyriel Dessers, che potrebbe non recuperare in tempo, tra le certezze, invece, c’è sicuramente David Okereke.
Quanto agli ospiti, si è rimesso a disposizione dell’ex Cagliari M’bala Nzola, anche se la sensazione è che a prendersi una maglia da titolare in attacco dovrebbe essere Eldor Shomurodov, con l’angolano che potrebbe essere utilizzato a partita in corsa. A completare il tridente ci saranno Daniele Verde ed Emmanuel Gyasi. Al posto di Arkadiusz Reca, in difesa, ci dovrebbe essere Dimitris Nikolau, con gli altri confermati specialmente Simone Bastoni in mediana.
Lo scontro salvezza principale di questa giornata è già una sfida con veramente pochi altri appelli. Chi non vince è fuori e un pareggio serve davvero a poco per entrambe. Certo, i lombardi vivono una situazione di classifica ancora più negativa. Una vittoria, arrivati a questo punto, è assolutamente indispensabile per cercare di realizzare un vero e proprio miracolo, quello che permetterebbe ai grigiorossi di mantenere la categoria dopo una stagione che ha portato veramente poche gioie, semifinale di Coppa Italia a parte.
Lo Spezia, di contro, non può assolutamente permettersi di scherzare con il fuoco e deve assolutamente amministrare il vantaggio che ancora ha rispetto a un Verona arrembante e che vuole macinare i punti mancanti per restare in Serie A. A questo punto, conta solo correre e stupire, puntare su se stessi e possibilmente negli errori degli altri, che sono indispensabili per ottenere il risultato finale. Quello migliore possibile, ovviamente.
L’ennesimo antipasto, che stavolta ha il sapore di un dolce come un tiramisù – che sta bene su tutto -, è il lunch match che aprirà la domenica della 34esima giornata, ovvero quello tra l’Atalanta e la Juventus, in cui entrambe le squadre sono chiamate a non lasciare scampo agli avversari e quindi a vincere. All’andata fu un 3-3 ricco di emozioni quello tra gli uomini di Gian Piero Gasperini e quelli di Massimiliano Allegri, arrivato, per altro, due giorni dopo la sentenza della Corte d’appello Federale che aveva levato 15 punti ai bianconeri spedendoli nel dimenticatoio, o quasi.
La penalizzazione, ora, non c’è più, ma come accennavamo prima non è detto che non torni, e probabilmente anche più pesante di prima considerati i vari filoni d’inchiesta, e quindi, a prescindere, si deve vincere, specialmente ora che Dusan Vlahovic è tornato al gol e c’è da conquistarsi una finale di Europa League contro il Siviglia, che è il re della seconda competizione. Dai due attacchi ci si aspetta tanto in una partita del genere: innanzitutto dal serbo ci si attende la continuità per un calciatore che è stato pagato 80 milioni di euro circa e che, in questa stagione, tra pubalgia e qualche stop fisico di troppo ha avuto veramente tanta difficoltà a esprimere il suo talento e trovare la via del gol. Probabilmente anche per la poca compatibilità con il gioco di Allegri. Come il serbo, però, sono tornati a bucare le difese avversarie anche Duvan Zapata e Luis Muriel, e quindi siamo punto e a capo, ma con la fortuna di vedere un’altra gran bella partita. L’Atalanta in questa stagione, un po’ per i ko che ha dovuto assimilare, un po’ stando al gioco delle coppie che man mano Gian Piero Gasperini reputava migliori, ha cambiato tanto e spesso, probabilmente senza trovare quella pericolosità offensiva costante che negli anni passati ha reso i bergamaschi una forza prorompente dalla mediana in su. Ora è arrivato il momento per la coppia colombiana di dimostrare di avere ancora tanto da dare ai propri tifosi e non c’è occasione migliore rispetto a un match contro la Juventus per farlo.
Tra i due, solo il classe 1991 dovrebbe avere una maglia da titolare per la sfida contro i bianconeri, e sarà solo lui, in assenza di Ademola Lookman e Rasmus Hojlund, a guidare l’attacco della Dea. Anche senza José Luis Palomino, il tecnico piemontese dovrebbe optare per il trio composto da Rafael Toloi, Berat Djimsiti e Giorgio Scalvini in difesa, mentre il ballottaggio più importante dovrebbe essere per la porta con Juan Musso favorito su Andrea Sportiello. Dovrebbe poi trovare un posto negli undici iniziali anche Ederson, che finora non ha stupito con la maglia dei nerazzurri di Bergamo. Il brasiliano arrivato dalla Salernitana a suon di milioni, infatti, non sempre ha avuto la continuità che ci si aspettava, ma ha qualità fisiche e tecniche indiscutibili e che, visto la giovane età, alla lunga potrebbero pagare i dividenti che si aspettavano dalle parti di Bergamo al momento del suo acquisto. Specialmente in zona gol.
Per quanto riguarda Allegri, dovrebbe confermare il 3-5-1-1, con il ritorno in difesa di Alex Sandro ma anche di Daniele Rugani e Danilo. Una difesa che non è sicuramente quella titolare, almeno non del tutto, ma che, con il giusto filtro da parte del centrocampo, potrebbe comunque fare il suo dovere. Soprattutto dovrà tenere botta con la fisicità di Zapata, che non è mai una cosa facile. A tornare dal primo minuto, poi, dovrebbe essere anche Adrien Rabiot, che sarà accompagnato in regia da Manuel Locatelli in luogo di uno squalificato Leandro Paredes. Senza Mattia De Sciglio, lui infortunato e non per poco tempo, sulla fascia sinistra spazio a Juan Cuadrado, mentre per la prima volta dovrebbe partire titolare Samuel Iling Junior, con il serbo ex Fiorentina che invece dovrebbe lasciare ad Arkadiusz Milik che sarà supportato da Angel Di Maria. Ci si aspetta veramente tanto dal laterale inglese che quando è stato chiamato in causa è sempre riuscito a stupire. Lui che da giovanissimo e con una fisicità straripante ha già fatto molto male anche al Benfica in Champions League, purtroppo senza riuscire a completare la rimonta. In quella disfatta che di fatto è costata l’eliminazione alla Juventus, è stato lui l’unica gioia, ma che potrebbe durare davvero a lungo per la Vecchia Signora.
Il menù della 34esima giornata, poi, prevede per le 15 una sola gara (maledetto calcio moderno, ma soprattutto maledetti diritti televisivi che hanno reso il campionato spezzatino, per non smettere con le analogie con il mondo culinario): quella tra il Torino e il Monza, due squadre che hanno dato del filo da torcere alle grandi in stagione – ne sanno qualcosa, per ultime, anche le due romane -, e che adesso sono tranquille nella loro posizione in classifica. Questa tranquillità potrebbe tradursi in tanti sbadigli, è vero, ma potrebbe anche voler dire gol e spettacolo, dunque se sarà un boccone amaro o no lo si saprà solo gustandosi la pietanza, o meglio la partita del Filadelfia.
In cui, dopo il turno di riposo concesso contro la Sampdoria, Ivan Juric dovrebbe far riavere una maglia da titolare ad Aleksey Miranchuk che verrà affiancato dal solito Nikola Vlasic davanti ad Antonio ‘Tony’ Sanabria. Le qualità dei due trequartisti dovrebbero accompagnare al meglio il lavoro del centravanti che sembra arrivato alle fasi finali della stagione, con un ottavo posto ancora in ballo, al massimo della forma. I suoi gol servono come il pane per una squadra che crea tanto e non subisce moltissimo, ma che in qualche partita ha fatto un po’ troppa fatica a concretizzare. Sulla mediana, l’ex Verona dovrebbe confermare sia Samuele Ricci, sia Ivan Ilic, ormai la coppia più affidabile per lui nella zona nevralgica, mentre in difesa tornerà Koffi Djidji.
Quanto ai brianzoli di Raffaele Palladino, che hanno svoltato la stagione proprio con l’arrivo in panchina dell’ex Juventus, ci sarà il ritorno nel reparto più arretrato di Marlon, che completerà il terzetto assieme a Pablo Marì e Luca Caldirola. In porta, ancora una volta, ci sarà Michele Di Gregorio, ormai intoccabile e per contro di un Alessio Cragno che ha sicuramente vissuto stagioni migliori e che non è stato molto fortunato a essere chiuso da uno dei migliori portieri del campionato per rendimento. Occhio poi alla corsa sugli esterni di Patrick Ciurria e Carlos Augusto, due dei punti di forza della squadra di Palladino e che gli permettono di esprimere alla perfezione la sua idea di calcio, anche con qualità e qualche gol importante all’attivo. Al centro del campo, non è in discussione la presenza di Matteo Pessina e probabilmente al suo fianco ci sarà Machin. In attacco, invece, è probabile che l’allenatore decida ancora una volta di puntare su Dany Mota Carvalho che, da finto centravanti, sta vivendo un periodo di forma ottimo.
Succulento a prescindere, poi, sarà il match delle 18, con il Napoli che tornerà davanti al suo pubblico festante da vincitore (anticipato) dello scudetto. Spettatori non paganti di una delle partite più importanti ed emozionanti della storia dei partenopei saranno gli uomini di Vincenzo Italiano, che in Campania, tre giorni fa, hanno portato a casa un punto e tanto spettacolo che non ha fatto che prepararli al penultimo atto della Conference League che la Fiorentina si giocherà giovedì (e giovedì prossimo) contro il Basilea.
Intanto, però, in palio c’è la gloria, per gli azzurri di Spalletti, i veri dominatori del campionato, e un po’ pure per i Viola, che magari non hanno brillato in Serie A, ma di fatto sono quelli che hanno giocato di più finora, e potrebbero anche loro alzare qualche trofeo al cielo, la Coppa Italia, per esempio, o quella dell’ultima competizione europea, un altro esempio.
A questa sfida, il Napoli si dovrebbe presentare con una formazione inedita perché il tecnico toscano – che per altro, si dice, abbia un debole per la Fiorentina – dovrebbe dare spazio a chi, in stagione, ne ha avuto di meno. Tra i pali, però, dovrebbe esserci ancora Alex Meret, con Pierluigi Gollini ancora accomodato in panchina come ai tempi di Firenze, per giunta, a guidare la difesa assieme a Kim Min Jae, il fiore all’occhiello della retroguardia dei partenopei, ci dovrebbe essere Leo Skiri Ostigard, mentre sulle fasce oltre al capitano Giovanni Di Lorenzo, una maglia da titolare dovrebbe conquistarla per la prima volta anche Bartosz Bereszynski. Occhio, però, anche alla possibile scelta di Mathias Olivera che, alla fine, potrebbe strappare il posto a uno dei due ed essere regolarmente presente sulla fascia di sinistra, in cui ha trovato molto spazio in questa stagione, soprattutto dopo l’infortunio accusato da Mario Rui.
In regia, al posto di Stanislav Lobotka, un altro dei perni della corazzata di Spalletti, ci potrebbe essere Diego Demme, mentre saranno confermati sia Zambo Anguissa, sia Elijf Elmas. L’allenatore dei partenopei, poi, dovrebbe concedere un turno di riposo anche a Khvicha Kvaratskhelia, che dovrebbe essere sostituito da Giacomo Raspadori, poi i soliti Victor Osimhen ed Erling Lozano. Insomma, qualche cambiamento Spalletti lo opererà sicuramente, un po’ per contingenze fisiche, un po’ per far giocare chi ha visto meno il campo, ma alla fine i campioni d’Italia non hanno alcuna intenzione di interrompere la loro festa sul terreno da gioco, anzi vogliono continuare ad alimentarla.
In attesa degli svizzeri, con cui il primo atto andrà in scena all’Artemio Franchi, i dubbi di Italiano sono diversi, ma il tecnico nato in Germania ha anche qualche certezza, la prima è quella di dover trovare un sostituto a Lucas Martinez Quarta, assente per squalifica, il cui posto dovrebbe essere preso da Nikola Milenkovic. Il serbo, nella linea a quattro, dovrebbe essere affiancato da Igor, mentre ai lati dovrebbero sfrecciare Dodò e il capitano Cristiano Biraghi.
Per la sfida contro il Napoli, non solo, dovrebbe tornare dal primo minuto anche Sofyan Amrabat, che dovrebbe essere aiutato per il lavoro in mediana da Rolando Mandragora. Più avanzati, invece, dovrebbero esserci Jonathan Ikoné, Giacomo Bonaventura e Nicolas Gonzalez, che supporteranno l’unica punta Arthur Cabral, ancora avanti nei ballottaggi contro l’ex Real Madrid Luka Jovic. Italiano, quindi, ha tutta l’intenzione di continuare a gestire le energie, come ha cercato di fare per l’intera stagione e soprattutto nella seconda parte dell’anno. Occhio anche a Riccardo Sottil, abile nell’uno contro uno e che sta trovando sempre più spazio nelle rotazioni della Viola. Dal primo minuto o a partita in corso, sarà prezioso per cercare di ribaltare il fronte, cercare di creare la superiorità numerica e, alla fine, fare male a una delle migliori difese della Serie A.
Tra chi, poi, non aspira a niente se non a rimanere nel nostro massimo campionato almeno per un altro anno, ci sono Lecce e Hellas Verona, che si sfideranno alle 20:45 al via del Mare. I padroni di casa, guidati da Marco Baroni, sono nettamente più avanti rispetto ai gialloblù di Marco Zaffaroni, ma non sono certamente tranquilli, perché i punti di distacco dai diretti concorrenti, che sono terzultimi dicevamo, sono solo quattro e questa distanza si potrebbe assottigliare ancora di più qualora perdessero lo scontro diretto. Certo, giocando davanti al proprio pubblico avranno una marcia in più, ma anche questo non è detto, perché negli ultimi tempi sono iniziate anche le contestazioni per i salentini, che ora più che mai sono chiamati a dare una risposta sul campo, soprattutto alla luce della buona prova vista contro la Juventus.
Ecco, rispetto ai giocatori che sono scesi in campo all’Allianz Stadium contro i bianconeri, il tecnico dei giallorossi ritroverà in difesa sia Valentin Gendrey, sia Antonino Gallo che dovrebbero prendere il posto di Simone Romagnoli e Giuseppe Pezzella, confermati invece Samuel Umtiti e Federico Baschirotto. Anche a centrocampo la squadra dovrebbe cambiare: perché al posto di Youssef Maleh dovrebbe vestire una maglia da titolare Alexis Blin, che affiancherà Morten Hjulmand e Joan Gonzalez. Tra le note positive, c’è sicuramente il ritorno dopo la squalifica di Gabriel Strefezza che dovrebbe l’attacco del Lecce assieme a Federico Di Francesco e Assan Ceesay, in vantaggio rispetto al compagno di reparto Lorenzo Colombo. In fase offensiva, i pugliesi devono recuperare la forma migliore dopo una seconda parte di stagione nettamente al ribasso rispetto alla prima, soprattutto sotto il profilo dei risultati. Baroni spera che il suo trio offensivo ritrovi la massima forma e soprattutto firmi le reti necessarie per blindare un piazzamento utile per la prossima Serie A.
Per quanto riguarda, poi, i veneti, proveranno a sbancare il Salento con il solito Lorenzo Montipò tra i pali, una linea a quattro composta da Paweł Dawidowicz, Isak Hien e Giangiacomo Magnani e Davide Faraoni. In mediana, invece, ci saranno Adrien Tameze, Oliver Abildgaard, Ondrej Duda e Darko Lazovic, a sostegno dell’unica punta in cui Adolfo Gaich sembra essere in pole per un posto dal primo minuto rispetto a Milan Djuric ci dovrebbe essere, come sempre, Simone Verdi. Sul sistema tattico, in realtà, di certezze non ce ne sono poi tante e, anzi, alla fine Zaffaroni potrebbe optare comunque per una retroguardia a tre e liberando così in fase offensiva le discese di Faraoni e Lazovic. Quest’ultimo è la vera cifra di livello e qualità della squadra: la sua presenza, quindi, è fondamentale per cercare di strappare una salvezza al fotofinish che, al momento, non sembra affatto facile, né tantomeno probabile.
E così, siamo arrivati a lunedì, il giorno in cui si concluderà la 34esima giornata forse in maniera un po’ soft. Alle 18:30, apriranno le danze Empoli-Salernitana e Udinese-Sampdoria. Le prime due sono praticamente salve, ma non matematicamente, e quindi entrambe vogliono vincere per riuscire nell’intento il prima possibile. Paolo Zanetti, che per l’occasione ha tutta la rosa a disposizione, metterà tra i pali il solito Guglielmo Vicario, e anche in attacco non si farà mancare tre dei suoi migliori interpreti: a supporto della coppia composta dall’esperto Francesco ‘Ciccio’ Caputo e dal giovanissimo Nicolò Cambiaghi l’ex Venezia opterà per un altro under 23 come Tommaso Baldanzi, che piace tra l’altro anche a Inter e Milan. Sui due talentissimi italiani sono accesi da tempo i riflettori per quanto riguarda il futuro, quindi, ma nel presente i ragazzi di Paulo Sousa dovranno cercare di arginare le loro capacità offensive. Nell’uno contro uno, entrambi hanno l’abilità di spostare velocemente il pallone e poi creare con continuità occasioni da gol personali o arrivare al cross. Sono caratteristiche che stanno affinando e non così comune che potrebbero fare non poco male ai granata. In difesa, invece, è confermata per tre quarti la linea difensiva che ha battuto il Bologna, con un Ardian Ismajli che dovrebbe prendere il posto di Sebastian Walukiewicz. In dubbio, ancora, c’è solo il mediano con Razvan Marin più avanti rispetto ad Alberto Grassi.
In ogni caso, la formazione che scenderà in campo alla Dacia Arena, nello stesso stadio in cui i partenopei sono riusciti a vincere lo scudetto, vedrà tra i pali Nicola Ravaglia, mentre in difesa ci dovrebbero essere Koray Günter, Marios Oikonomou e Bram Nuytinck. A centrocampo, invece, una maglia da titolare dovrebbe essere affidata ad Alessandro Zanoli, Tomas Rincon, Harry Winks e Tommaso Augello. In una stagione maledetta e in cui le lacrime sono state molte di più rispetto alle soddisfazioni, la spinta dei due laterali italiani sembra fondamentale per garantire qualche speranza di successo ai liguri. Sono loro che mettono dentro la fisicità, spingono con forza, chiudono e poi si inseriscono anche in zona gol. I loro cross dovranno essere una costante in una partita come questa dove a prevalere potrebbe essere l’orgoglio, anche di più rispetto ai valori tecnici. Dietro, invece, a Sam Lammers e Manolo Gabbiadini dovrebbe avere spazio Mickaël Cuisance. E con la speranza che con quest’assetto l’attacco inizi finalmente a funzionare, visto che in questa stagione non è praticamente mai successo.
Per quanto riguarda, invece, i padroni di casa, che fino a fine campionato devono ancora fare a meno di Gerard Deulofeu, ci dovrebbero essere Rodrigo Becao, Jaka Bijol e Nehuén Perez. Sandi Lovric, ovvero colui il quale ha sbloccato la partita di giovedì contro il Napoli, dovrebbe essere confermato dal tecnico dell’Udinese e con lui dovrebbero completare la mediana Walace, Lazar Samardzic e Destiny Udogie. Roberto Pereyra, poi, dovrebbe supportare l’unica punta che, invece, dovrebbe essere Ilija Nestorovski. Se l’attacco, tra le assenze e qualcosa che non ha proprio funzionato, non può essere per forza di cose il punto di forza dei bianconeri, soprattutto nella seconda parte dell’anno è salito in cattedra un centrocampo che ha veramente poco da invidiare anche a quello delle migliori big del campionato. Ci riferiamo soprattutto a Lovric che sta trovando una continuità impressionante sia in zona gol, sia in zona assist e poi anche a Samardzic, uno che è nel giro delle nazionali giovanili tedesche da anni e che ha nel repertorio colpi di altissima scuola, anche se un po’ meno continuità rispetto ai compagni di reparto. Da loro ci si aspetta tanto, soprattutto la volontà ferrea di continuare a stupire che poi è ciò che porta risultati a lungo termine, insieme al cuore.
La sfida che concluderà il tutto, e quindi questa 34esima giornata dalle mille emozioni sarà un derby, quello emiliano, tra il Sassuolo di Alessio Dionisi e il Bologna di Thiago Motta. Forse non è il piatto più appetitoso del menù, è vero, anche perché entrambe le compagini hanno poco ancora da chiedere al campionato, ma potrebbe essere una partita interessante tra due squadre che giocano davvero bene.
E quindi, al netto di Andrea Pinamonti e Nadir Zortea che sono squalificati, il tecnico dei neroverdi ha quasi l’imbarazzo della scelta su chi schierare. In porta dovrebbe prendere il posto Andrea Consigli, mentre in difesa dovrebbero esserci Jeremy Toljan, Martin Erlic, Ruan Tressoldi e, infine, Rogerio. Sulla mediana, spazio ai soliti Davide Frattesi, Maxime Lopez e Matheus Henrique. I tre piccoletti hanno a disposizioni qualità tecniche di livello superiore e anche un certo fiuto del gol che si sta palesando soprattutto nei numeri dell’italiano. A supporto di Gregoire Defrel, invece, sui lati ci saranno una delle punte di diamante del Sassuolo ovvero Domenico Berardi e Armand Laurienté. Sono loro le due frecce dei neroverdi, quelli che, con il pallone al piede, danno la sensazione di poter creare pericoli in qualsiasi momento e in tanti casi sono riusciti anche a decidere le partite. Soprattutto l’italiano che, quando è tornato dai tanti infortuni patiti, ha permesso ai suoi di cambiare marcia e trovando grande continuità anche in zona gol.
Per il Bologna, che non ha ancora recuperato Marko Arnautovic, ma che in stagione ha dimostrato anche di poter fare a meno di lui, a difendere i pali metterà Lukasz Skorupski, e Motta non potrà neanche a fare meno di Stefan Posch, ma anche di Joaquin Sosa, Jhon Lucumì e Andrea Cambiaso. In mezzo al campo, invece, l’ex Inter e Psg dovrebbe inserire Nikola Moro, Jerdy Schouten e Nicolas Dominguez. A completare il tutto, poi, ci dovrebbero pensare Riccardo Orsolini, Musa Barrow e Lewis Ferguson. I felsinei sembrano un po’ più scarichi rispetto a qualche settimana fa, ma a questo punto non hanno intenzione di fermarsi, magari con l’intenzione di centrare un ottavo posto che sarebbe un grande traguardo quest’anno. Una vittoria in questa giornata potrebbe alimentare questo sogno e permettere a Thiago Motta di pensare in grande anche per l’anno prossimo, sempre che intanto non decida di accettare l’offerta di qualche big.
Tutte le partite della 34esima giornata di Serie A, come sempre, saranno trasmesse in esclusiva su Dazn, ma Cremonese-Spezia di oggi alle 20:45, Atalanta-Juventus di domani alle 12:30 e Sassuolo-Bologna di lunedì alle 20:45 si vedranno anche su Sky e quindi in streaming su Sky Go, e quindi non ci resta che sintonizzarci per poterci gustare questi ricchi primi piatti, con secondi di pesce e dolci come li abbiamo definiti che per qualcuno potrebbero essere più indigesti di altri, o magari più appetitosi di quello che in realtà è sembrato a noi nella presentazione. In streaming ricordiamo, inoltre, che le partite visibili su Sky possono essere seguire anche su NOW.
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