È la notte di Napoli-Milan, quella in cui si deciderà chi vincerà il derby italiano, nel doppio confronto, e quale delle due accederà direttamente alla semifinale. Si parla di storia, quindi, e della possibilità di centrare un’opportunità che in pochi si sarebbero aspettati all’inizio di questa stagione. Luciano Spalletti recupera Victor Osimhen, ma deve fare comunque a meno di Zambo Anguissa e Kim Min-Jae squalificati. Stefano Pioli, dopo il turnover in campionato contro il Bologna, ha praticamente tutti a disposizione. Non è l’unica partita in programma questa sera, dato che, allo stesso tempo, Chelsea e Real Madrid si sfidano per un posto in semifinale, ma dall’altra parte del tabellone e con gli spagnoli super favoriti. Ecco il programma della giornata e dove vedere entrambe le partite.
Se i match d’andata hanno apparecchiato i passaggi del turno in una certa maniera, quelli di ritorno decideranno definitivamente chi accederà alle semifinali di Champions League e chi, invece, terminerà qui il suo percorso. Almeno per chi vive nel Bel Paese e segue costantemente la Serie A, il focus è soprattutto sulla sfida tra Napoli e Milan, per cui sicuramente un’italiana finirà tra le prime quattro. L’attenzione internazionale, però, è ovviamente focalizzata anche su quello che faranno Real Madrid e Chelsea, questa volta in Inghilterra e con le Merengues che non vogliono assolutamente dissipare il vantaggio accumulato nel match d’andata. Di sicuro, entro stasera i verdetti saranno ufficiali e segneranno il destino dei club per questa stagione con tutte le conseguenze del caso.
Tra Napoli e Milan ne resterà solo una: si riparte dalla vittoria per 1-0 dei rossoneri. Il Real Madrid verso la semifinale
Quel che è fatto, è fatto, almeno per quello che è successo all’andata. Ora, però, si scrive anche il futuro e vedrà, dopo tanti anni di astinenza, almeno un’altra italiana in semifinale, dove potrebbe esserci un altro derby se l’Inter dovesse riuscire nell’impresa di eliminare il Benfica. La partita è calda, caldissima, quella tra Napoli e Milan in cui non si sfidano solo due delle principali società italiana, ma anche due modi di essere, di vedere il calcio e due passioni ugualmente forti, ma comunque diverse.
I partenopei hanno dominato in lungo e in largo in questa stagione e superando scogli complicatissimi, come quello contro il Liverpool ai gironi. Comunque vada, il percorso della squadra di Spalletti non può essere cancellato dall’esito dei quarti di finale: hanno superato il record di gol nella fase a gironi, umiliando i diretti avversari, si sono qualificati al primo posto anche al cospetto di club come Liverpool e Ajax, poi si sono disfatti dell’Eintracht Francoforte negli ottavi senza evidenziare alcuna difficoltà.
Il primo vero passo falso è arrivato proprio sei giorni fa, quando un Milan fisico e arcigno è riuscito a contenere gli attacchi della capolista di Serie A e poi a punire con un gol di Ismael Bennacer, schierato nel ruolo di falso trequartista. Un 1-0 che ha premiato la squadra che pochi giorni prima aveva asfaltato per 4-0 il Napoli allo stadio Maradona, ma che non può essere affatto definitivo in un doppio confronto a eliminazione diretta e considerando che la seconda partita è fuori casa.
Nonostante gli azzurri siano forse nel loro peggior periodo dell’anno, ora è il momento di far vedere che si è squadra vera, che superare gli ostacoli fa parte del percorso, anche che quella dimensione europea chiara e sbandierata può sopperire anche a una mancanza di esperienza che nelle competizioni di questo tipo fa veramente tanto. Per questo, potrebbero essere decisive anche le assenze in una partita di fatto da dentro o fuori e in cui il Napoli dovrà attaccare fin da subito per rimettere a posto le cose.
L’espulsione di Zambo Anguissa fa perdere muscoli e progressione nel centrocampo di Spalletti, ma la mancanza di Kim in favore di Juan Jesus potrebbe essere ancora più pesante. Stiamo parlando probabilmente del miglior difensore della Serie A per rendimento, secondo alcuni tra i migliori in Europa e che sa gestire anche le situazioni di stress come fanno i campioni. Poi, non va sottovalutata la differenza nella fase di impostazione, visto che spesso il tecnico di Certaldo predilige l’uscita attraverso il centrale per spezzare il pressing avversario e condurre il pallone direttamente nella metà campo avversaria. Il Napoli dovrà pensare a offendere, prima ancora che a difendere, ma le sue coperture e il suo fisico statuario sarebbero state fondamentali per contenere un Olivier Giroud che ha già dimostrato in passato di saper far male ai partenopei e soprattutto in trasferta.
Insomma, le defezioni con cui devono fare i conti i padroni di casa non possono passare in secondo piano, anche se la notizia più importante è sicuramente quella del recupero di Osimhen. Il nigeriano ha già giocato uno spezzone contro il Verona in campionato e ha dimostrato di non aver affatto perso lo stato di forma migliore, quello che ha caratterizzato gran parte della sua stagione. Abbiamo visto nelle ultime due settimane cosa voglia dire la sua mancanza nel cuore dell’attacco. L’ex Lille è l’uomo perfetto come terminale offensivo nel 4-2-3-1: sa attaccare la profondità, fa salire la squadra e soprattutto in area di rigore è una sentenza, anche per difensori esperti come quelli del Milan.
In questa stagione, sono veramente poche le retroguardie che sono riuscite a contenere la furia della punta. Ha realizzato già 25 gol in 29 partite e con 4 assist all’attivo. In Champions League, se possibile, i numeri sono anche migliori, perché si parla di 4 gol in 4 partite da titolare e contro avversari di alto livello. All’andata, soprattutto dopo un inizio straordinario sotto il profilo del gioco per il Napoli, si è sentita nitidamente la mancanza di un calciatore come lui in grado di occupare l’area e vincere i duelli individuali contro il diretto marcatore. Quando il Milan ha capito di poter contenere gli attacchi arrembanti del Napoli, a quel punto ha anche deciso di farsi vedere davanti e ha sfruttato la catena di sinistra con Theo Hernandez e Rafael Leao che hanno recuperato un ottimo stato di forma, ma soprattutto con Brahim Diaz, abile a spezzare i raddoppi e creare la superiorità numerica.
Osimhen, quindi, sarà stabilmente al centro dell’attacco, ma c’è comunque da sostituire gli assenti nello scacchiere di Spalletti. In primo luogo, vi abbiamo già detto, nella linea difensiva si tornerà a vedere Juan Jesus titolare sul centro-sinistra, uno che ha già conquistato una semifinale di Champions League con la maglia della Roma. A destra è impossibile pensare a un Napoli senza Giovanni Di Lorenzo, mentre non è in dubbio Amir Rrahmani, che ha riposato contro il Verona. Il quarto posto, quello da terzino sinistro, se lo contendono Mario Rui e Mathias Olivera, ma alla fine il ballottaggio dovrebbe essere vinto dal primo dei due, nonostante le prestazioni dell’ex Empoli e Roma contro il Milan abbiano lasciato abbastanza a desiderare nell’ultimo periodo.
Anche a centrocampo, persistono diversi dubbi, ma alla fine il posto di Anguissa dovrebbe essere occupato da Tanguy Ndombele che ha caratteristiche analoghe e che potrebbe risultare prezioso per vincere contrasti e spezzare raddoppi nel cuore del gioco contro un centrocampo forte fisicamente come quello dei rossoneri. Al suo fianco, è impossibile pensare a un Napoli senza Stanislav Lobotka, il vero metronomo di questa squadra e che si è inserito alla perfezione nel gioco di Spalletti. Dato che la presenza di Piotr Zielinski sulla trequarti non sembra essere in discussione, inizialmente a restare in panchina dovrebbe essere Eljif Elmas, uno che il tecnico di Certaldo utilizza praticamente in tutti i ruoli dell’attacco e che si è rivelato arma preziosa quando l’allenatore voleva cambiare l’immagine complessiva della squadra.
In attacco, dato che Khvicha Kvaratskhelia sarà sicuramente confermato, un altro ballottaggio ci sarà sulla corsia di destra. Hirving Lozano non ha convinto all’andata e stavolta Spalletti potrebbe optare per Matteo Politano che potrebbe tenere basso Theo Hernandez e costringerlo a badare molto più alla fase difensiva rispetto a quella offensiva. Molto probabilmente, visto il dispendio di corsa e fatica accumulato nel corso di un match che potrebbe non limitarsi ai 90 minuti, ci sarà comunque una staffetta tra i due.
Oltre agli undici che scenderanno in campo, il Napoli avrà dalla sua parte un clima quasi infernale. Risolta la polemica tra i tifosi e il presidente Aurelio De Laurentiis lo stadio Maradona cercherà di spingere i suoi a un successo epocale, proprio perché non si era mai verificato nell’intera storia del club. Già stanotte diversi tifosi hanno preso d’assalto l’hotel in cui soggiornava il Milan cercando di disturbare il riposo dei calciatori con rumori di qualsiasi tipo, cori e botti. Non è la prima volta che succede nella storia della Champions League, anzi, ma fa capire quanto a Napoli sentano una partita del genere e con la consapevolezza che i padroni di casa faranno di tutto per ribaltare il risultato sfavorevole dell’andata.
Al contrario, i rossoneri cercheranno di resistere e di portare a casa il massimo risultato. In accordo con la società, perché è impossibile il contrario, contro il Bologna è stato operato un ampio turnover che ha permesso ai big di riposare per la coppa. Olivier Giroud non sta benissimo dopo il colpo subito all’andata, ma comunque stringerà i denti e sarà in campo per tentare di tenere alta la squadra e di far male con il suo fiuto in area di rigore.
In porta, la sicurezza è Mike Maignan e da lì sono partiti tutti gli ultimi successi dei campioni d’Italia in carica. La difesa, invece, sarà la stessa del match d’andata e si baserà soprattutto sull’esperienza di Simon Kjaer per tenere a bada gli attacchi avversari. A destra, ci sarà certamente capitan Davide Calabria, mentre nel centro-sinistra toccherà a Fikayo Tomori tenere a bada la catena di destra del Napoli e soprattutto gli attacchi costanti di Osimhen. A centrocampo, invece, Pioli è orientato a scegliere ancora una volta Rade Krunic, mentre Bennacer sarà avanzato al ruolo di finto trequartista, proprio lì dove è riuscito a far male sei giorni fa.
Due ruoli a cui i partenopei dovranno stasera particolarmente attenti sono quelli che ballano nelle posizioni tra trequarti e attacco. Rafael Leao e Brahim Diaz, nei due confronti di aprile, sono stati i calciatori che più hanno fatto male a Spalletti. La loro agilità, la velocità nel lungo e le giocate nello stretto hanno spesso mandato fuori giri le marcature preventive dei calciatori del Napoli. Stasera il Milan punta soprattutto su di loro per gestire con sapienza il pallone sulla trequarti e innescare dei contropiede che potrebbero essere letali e incidere fortemente su chi passerà il turno e su chi, invece, andrà a casa.
Sei giorni fa, infine, in pochi si aspettavano che in un match così importante Bennacer potesse essere confermato alle spalle dell’unica punta. In realtà, nonostante lo sfasamento iniziale dovuto a guardare una parte di campo diversa e muoversi molto spalle alla porta, si è trattata di una mossa azzeccata e non solo per il gol. L’ex Empoli ha dato un contributo decisivo in fase di non possesso, limitando costantemente le giocate e le geometrie di Lobotka in mezzo al campo. Poi, è stato bravo a smarcarsi senza palla e a farsi trovare in zona calda per far male agli avversari.
In generale, Pioli ha recuperato in questa fase della stagione la fisicità, l’aggressività e la cattiveria che avevano caratterizzato il Milan lo scorso anno, quello della vittoria dello scudetto. I suoi ragazzi riescono a strappare con grande qualità a campo aperto, ma soprattutto vincono un gran numero di contrasti in mezzo al campo, riuscendo spesso a blindare la loro porta, anche con un po’ di fortuna. Se dal punto di vista tecnico e dell’organizzazione complessiva di gioco il Napoli sembra avere qualcosa in più, è sul piano del ritmo e della tenacia che il Diavolo potrebbe avere la meglio, anche perché basterebbe un pareggio per superare il turno.
Non dimentichiamo anche di sottolineare il fattore esperienza che in certe partite conta forse anche più delle qualità dei singoli. È vero, se si guarda agli undici rossoneri in campo, in pochi possono dire di essere protagonisti in partite di questo livello, soprattutto sul piano internazionale, ma il DNA che trasmette la società è quello di una delle squadre più vincenti e blasonate nella storia della Champions League e con Paolo Maldini in dirigenza non abbiamo dubbi sul fatto che la trasmissione delle informazioni e della giusta mentalità sia andata a buon fine. Alla fine, che vinca il migliore, ma soprattutto che vinca chi riuscirà a dare più lustro alla nostra Italia dopo tanti anni di astinenza forzata. E questa è comunque una vittoria.
A proposito di mentalità, di Milan vincente e dei trionfi nella massima competizione europea, quasi per uno scherzo del destino, sicuramente per bravura e merito, alla stessa ora di Napoli e Milan, sarà impegnato anche il Real Madrid di Carlo Ancelotti che dovrà vedersela con il Chelsea per l’accesso alla semifinale. I favori del pronostico, ma probabilmente è anche inutile sottolinearlo, sono tutti dalla parte del tecnico italiano, anche per come è finito il match di andata. Lo 0-2 con cui gli spagnoli hanno regolato un Chelsea spendaccione, ma anche incapace di trovare continuità e vittorie in questa stagione ha già messo un grosso mattone verso il passaggio del turno, che andrà ancor più solidificato stasera con la spinta e la forza del regale stadio Bernabeu.
Per arrivare ancora una volta tra le prime quattro, i Blancos si schiereranno senza dubbi con il solito 4-3-3. Davanti a Thibaut Courtois, considerato ancora il miglior portiere al mondo, ci saranno Daniel Carvajal, Eder Militao, David Alaba e probabilmente Eduardo Camavinga, adattato in quel ruolo, ma che per la sua fisicità, l’esplosività e la qualità – è convinto Re Carlo – può tranquillamente disimpegnarsi anche in quella zona di campo. Il centrocampo è quello delle meraviglie ed è formato da Toni Kroos, Luka Modric e Federico Valverde. In avanti, poi, il trio inarrestabile che ha portato a tanti successi negli ultimi anni con al centro Karim Benzema e ai lati Vinicius Jr. e Rodrygo. I due brasiliani hanno dimostrato già nella scorsa edizione di essere gli uomini perfetti per affiancare il bomber francese, ma l’ex campioncino del Flamengo quest’anno è riuscito in molti casi ad andare in gol e a trovare una continuità che prima non gli erano esattamente propri. Parliamo attualmente di uno dei migliori esterni d’attacco al mondo.
Le cose sono un po’ più complicate per il Chelsea e sicuramente lo sono già in partenza, visto la rimonta a cui sono chiamati questa volta i Blues. Negli ottavi di finale, l’impresa era riuscita contro il Borussia Dortmund, ora servirebbe quasi un miracolo, visto come sta andando la Premier League e per il gioco espresso dai londinesi. Lampard ha cercato, nel giorno della vigilia, di caricare un ambiente che sembrava un po’ depresso: “Nel calcio è tutto possibile, siamo una squadra competitiva e meritiamo di essere a questo punto della competizione”. Insomma, un po’ di sano orgoglio da una bandiera del club era il minimo che ci si potesse aspettare per cercare di superare prima l’ostacolo emotivo, nella preparazione di un match così importante, poi ci sarà quello tecnico e sarà comunque una storia a parte.
Lampard, in ogni caso, ha dovuto fare i conti anche con alcune incertezze fisiche. Havertz, Loftus-Cheek e Chukwuemeka ieri sono finalmente tornati in gruppo e questa è la migliore notizia possibile per il tecnico, visto che contro il Brighton non sono stati a disposizione. Chi non ci sarà sicuramente, invece, è Kalidou Koulibaly, rimpiazzato comunque da una difesa a tre composta da Wesley Fofana, Thiago Silva e Chalobah. Sulla fascia destra ci sarà il solito James, su quella sinistra Cucurella, mentre nella parte centrale del campo a prevalere contro la tecnica degli spagnoli dovranno essere i muscoli di Kantè e del costosissimo Enzo Fernandez, strappato al Benfica a gennaio.
In attacco, a proposito di soldi spesi nel mercato di riparazione, ci sarà Mudryk, con Havertz nel ruolo di falso nove e Sterling a completare il reparto. Si tratta di una fase offensiva più che temibile, ma che dovrà superare la grande abilità nell’uno contro uno dei centrali del Real Madrid, non proprio semplice. La più grande difficoltà per il Chelsea in questa partita resta comunque la necessità di dover comandare il gioco e di tenere il possesso del pallone per tutta la partita, in un match in cui si affronta probabilmente l’avversario migliore in questo fondamentale. Vedremo se i valori che Lampard sta cercando di inculcare in questo gruppo verranno fuori stasera tutti in una volta nell’ultima chiamata per non buttare un’intera stagione. Al secondo cambio di allenatore e con tante chance sprecate, in Premier League i Blues sono lontanissimi dai primi posti e si relegherebbe al fallimento totale, uscendo contro i Blancos. Ricordiamo, però, che resta comunque l’eventualità più probabile.
Dove vedere le partite di Champions League di questa sera: Napoli-Milan è in chiaro su Canale 5
Lo spettacolo, insomma, non mancherà e si tratta di appuntamenti assolutamente imperdibili per i tifosi, ma anche per chi ama il calcio internazionale. Alle ore 21.00 sono previsti i calci d’inizio: per seguire Napoli-Milan, basterà sintonizzarsi su Canale 5, dato che il match verrà trasmesso in chiaro da Mediaset. Altrimenti, per chi ha Sky, la partita sarà visibile sui canali Sky Sport Uno, Sky Sport 4K e Sky Sport (numero 251). Per chi preferisce lo streaming, anche in questo caso ci sono diverse scelte: Sportmediaset, Mediaset Infinity o semplicemente Sky Go.
Per vedere Chelsea-Real Madrid, invece, bisognerà avere l’abbonamento a Sky. Il match sarà trasmesso su SkySport (canale 258) e SkySport Football (canale 203). Anche in questo caso, però, ci sono diverse opzioni per lo streaming: Sky Go, NOW e ovviamente Mediaset Infinity. Lo spettacolo non mancherà neanche a Stamford Bridge, quindi vale la pena sintonizzarsi anche su questo evento, in programma sempre alle ore 21.00.