Le coppe europee hanno emesso i loro verdetti e sono più che felici per le squadre italiane che, Napoli a parte, passano tutte in semifinale e con un nuovo record: cinque club del Bel Paese tra le prime quattro tra tutte le competizioni europee. Ora, però, la testa passa subito al campionato dove Milan e soprattutto Inter sono chiamate a vincere dopo i problemi dell’ultimo periodo. La Juventus, riacquistati momentaneamente i 15 punti di penalizzazione, deve cercare di superare l’ostacolo Napoli, che invece vuole avvicinarsi allo scudetto. Lazio e Roma vogliono proseguire la loro corsa verso la prossima Champions League.
Le ultime ore sono state fondamentali per il calcio italiano che ha dovuto metabolizzare il passaggio alle semifinali di cinque club, ma anche il ricorso parzialmente accolto alla Juventus che, almeno per il momento, ha recuperato i 15 punti in classifica che la penalizzazione relativa l’inchiesta Prisma gli aveva sottratto. Inter e Milan sono chiamate a una vittoria immediata contro Empoli e Lecce per riprendere la corsa verso la Champions League. Il pezzo forte della giornata, però, è un Juventus-Napoli che promette gol e spettacolo, dopo che in Europa le cose sono andate in maniera decisamente diversa per le due squadre.
La 31esima giornata di Serie A è già pronta a partire, nonostante i fasti di Champions League l’abbiano tenuta all’oscuro per qualche giorno, lasciando i riflettori sulle sei squadre impegnate. La stanchezza, quindi, potrebbe essere un fattore decisivo in questa giornata e potrebbe anche far inciampare qualche big in partite, in realtà, alla portata. Ma andiamo con ordine per capire il programma del turno di campionato e cosa aspetta le nostre squadre nei prossimi giorni.
Ad aprire la giornata saranno Verona e Bologna, in una partita che vuol dire tanto per entrambe. I veneti, infatti, vogliono proseguire la loro striscia di risultati utili e credere sempre di più in una salvezza che a un certo punto sembrava già impossibile. Davanti, però, ha una delle squadre più in forma del campionato, ma che è parsa paradossalmente in calo fisico e mentale contro un Milan pieno di riserve. L’occasione, quindi, è ghiotta per i gialloblù che cercheranno di superare l’ostacolo e portare a casa tre punti fondamentale. Inibendo allo stesso tempo la corsa europea dei diretti avversari.
Ultimamente, un po’ per le motivazioni che sono inevitabilmente dominanti nello spogliatoio, un po’ per un calendario che, a dir il vero ha aiutato nell’impresa, gli scaligeri sembrano di gran lunga la squadra maggiormente accreditata per la salvezza. Ovviamente il riferimento è a Cremonese e Sampdoria che sono sempre più vicine alla Serie B e non sembrano in grado di reagire, di trovare un filotto che ormai è obbligatorio per mantenere la categoria. Tra problemi tecnici, societari – più di tutto – e difensivi ora per loro la coperta è cortissima, di quelle che richiamano miracoli e non arrivano comunque.
La cosa va in maniera decisamente diversa per il Verona che ancora ha diversi jolly da giocarsi e anche diversi margini di miglioramento per far crescere in maniera esponenziale il gruppo e il suo gioco nel momento decisivo del campionato. I gialloblù, infatti, hanno a disposizione un calciatore di fantasia e qualità come Simone Verdi che ha già dimostrato in carriera di accendersi proprio in questa fase della stagione, quella in cui nulla può restare intentato e in cui bisogna portare a casa giocate migliori degli altri, più significative, essenzialmente quelle decisive.
Il ritorno di Davide Faraoni poi ha portato in campo anche quella dose di fisicità ed esperienza che proprio mancava a questa squadra. Anche se a essere sacrificato è quasi sempre Josh Doig, l’ex Inter è un calciatore che ha dato tanto per la piazza, non solo in termini di gol e assist, ma anche per quanto riguarda i duelli vinti, i contrasti e la fase difensiva. Averlo sulla fascia destra rappresenta uno dei fattori che hanno permesso al Verona di crescere così tanto in così poco tempo. Vedremo se Marco Zaffaroni, poi, deciderà di puntare su una mezza punta in più in campo come Ngonge o confermerà Gaich insieme a Lasagna per dare più peso a un attacco che fa una fatica maledetta a segnare e a vincere da solo le partite.
Di certo, l’appuntamento è di quelli che non si possono sbagliare contro un Bologna che ha vissuto un grandissimo momento di forma, giocando una delle migliori interpretazioni di calcio dell’intero campionato. Thiago Motta ha creato un gruppo che ha delle qualità strepitose nella gestione del pallone con una manovra semplice e fluida che termina con gli inserimenti puntuali dei centrocampisti o dei laterali che in massa occupano l’area di rigore. Contro il Milan, però, non sono arrivati segnali del tutto positivi, nonostante un pareggio contro una delle prime della classe sia comunque un ottimo risultato sulla carta. La squadra non ha espresso il suo volto migliore, anzi è rimasta spesso intrappolata in degli errori che non si vedevano da tanto da quelle parti, soprattutto nella fase di costruzione dell’azione.
Il Bologna è, per forza di cose, una di quelle squadre che deve giocare sempre a velocità altissime, senza mai abbassare il livello di concentrazione e aggressività per mostrare tutte le sue doti. Non è facile nel lungo periodo e senza troppi ricambi, e per questo un calo sarebbe anche fisiologico, ma un peccato con una classifica che fa sorridere non poco i tifosi e che ha portato gli emiliani a pochi passi dalla Conference League. Sicuramente Verona-Bologna non è una partita da sottovalutare, ma alla fine la differenza di motivazioni potrebbe fare la differenza per il risultato finale.
Di sabato, invece, iniziano ad arrivare le big, ma non subito. Alle ore 15.00, infatti, Salernitana e Sassuolo si sfidano per migliorare ancora la classifica, ma senza obiettivi ben precisi. In realtà, le motivazioni più alte le avranno i granata, ancora a caccia di una manciata di punti per raggiungere la salvezza. Attenzione a Boulaye Dia in attacco, quindi, ma anche al solito Antonio Candreva che potrebbe mettere in difficoltà gli emiliani imperversando sulla fascia. Gli uomini di Alessio Dionisi, invece, hanno la pancia piena dopo il loro ottimo percorso nel 2023 e, senza Domenico Berardi ancora infortunato, si affideranno alle corse e ai dribbling di Armand Laurienté. Basterà per passare contro una squadra che vuole trovare la massima serie anche l’anno prossimo?
Si tratta di una domanda che ha una risposta immediata o semplice. Questa stagione ha dimostrato per l’ennesima volta come un attaccante come il calabrese sia un elemento assolutamente fondamentale per innalzare il gioco dei neroverdi e permettergli di raggiungere i risultati sperati. È lui l’ago della bilancia che gestisce il pallone, accelera o rallenta il gioco quando serve, poi spinge nell’uno contro uno, crea occasioni da gol e soprattutto fa girare la squadra a suo piacimento e senza che gli altri riescano spesso a rispondere. Non è un caso se il miglior momento del Sassuolo, in questo 2023, sia coinciso proprio con il ritorno a pieno ritmo del calabrese, ma anche che la crisi che aveva portato gli emiliani nella zona infernale di chi lotta per non retrocedere aveva raggiunto il culmine proprio nel lungo periodo di assenza dell’esterno della Nazionale.
Non sarà semplice, quindi, per Dionisi tenere le redini di un gruppo che si vedrà privato del suo leader massimo, ma che ha anche dalla sua parte delle individualità interessanti e in grado di spaccare la partita. Una di queste è Laurienté, un calciatore che ancora deve crescere per arrivare al livello mostrato in alcuni match, ma che ricorda molto il primo Jeremie Boga, uno di quelli che con il pallone tra i piedi può riuscire a scardinare anche le difese più arroccate con i suoi uno contro uno travolgenti e con una tecnica che non può essere sottovalutata.
Per la Salernitana è proprio lui il periodo numero uno, quello a cui non bisogna cedere per arrivare alla vittoria finale. E sarebbe proprio questo l’appuntamento giusto, quello fissato in rosso sul calendario, per conseguire il prima possibile il pass per esserci nella prossima Serie A. A dire il vero, dall’arrivo di Paulo Sousa, i campani hanno decisamente cambiato marcia e sono diventati un club temibile per tutti, una di quelle squadre che è veramente difficile battere senza sudare e senza metterci il massimo dell’impegno. Sia Inter, sia Milan sono impattati contro il muro granata e contro un gruppo tenace e organizzato che non molla mai la partita ed è conscio del suo reale valore.
E poi pensate all’attacco che, rispetto alle dirette concorrenti per la zona retrocessione, è superiore e non di poco. Sousa può schierare e far ruotare calciatori come Dia, che ha già un buon bottino di reti in cascina quest’anno, Piatek e un talento come Bonazzoli che ha dei colpi di grande impatto sul suo repertorio. In più, nel momento decisivo dell’intera annata, è salita di livello, anche per merito dell’allenatore, tutta l’impalcatura di gioco dei campani con Vilhena e Coulibaly in grande spolvero, proprio perché in grado di dare lucidità, potenza fisica e qualità all’intera manovra. I loro contrasti vinti, il modo in cui riescono a superare avversari e crearsi spazi sono fattori decisivi per trovare i tre punti anche in questa giornata. E sarebbero fondamentali per guardare con più serenità alle prossime sfide.
Alle ore 18.00, poi, tocca alla squadra che è essenzialmente la seconda squadra di questo campionato. La Lazio è in un gran momento, ma vuole proseguire le vittorie consecutive messe in cantiere anche contro il Torino e davanti al proprio pubblico. Si tratta di un’occasione da non perdere per gli uomini di Maurizio Sarri che dovranno fare a meno di Ciro Immobile, ma ritroveranno Felipe Anderson nel ruolo di falso nove e con Pedro e Mattia Zaccagni ai suoi lati. Di certo, dopo i 15 punti recuperati dalla Juventus, non è questo il momento di fermarsi.
Sì, perché la corsa per la prossima Champions League sta entrando nel vivo e con un gruppone pronto a dare battaglia per conquistare i tre posti validi, con uno già occupato dal Napoli lanciato verso lo scudetto, nessuno può permettersi di sbagliare per restare nel posto che si sogna da inizio anno e a cui la Lazio ha dato già massima priorità, anche a costo di sacrificare molto sul piano europeo e senza che possa essere considerata una giustificazione. Per questo, Sarri punterà ancora sulla formazione migliore possibile e con Danilo Cataldi, un calciatore spesso sottovalutato nelle geometrie dei capitolini, che non ci sarà per squalifica. Al suo posto, il tecnico ex Napoli potrebbe scegliere Marcos Antonio, in gol nell’ultima partita di Serie A e in netta crescita, ma anche e soprattutto Matias Vecino che da mediano basso ha già fatto la differenza e conosce alla perfezione ciò che chiede il suo tecnico.
La differenza, in un senso o nell’altro, la farà comunque l’attacco. Mattia Zaccagni e Pedro agiranno sui lati, mentre al centro del tridente si rivedrà per forza di cose Felipe Anderson nel ruolo di falso nove. Il brasiliano ha dimostrato in diverse occasioni quest’anno di essere un fattore destabilizzante in quella zona di campo, anche più che da esterno. Sa far salire la squadra, creare la superiorità numerica e far affondare i laterali per concludere l’azione. A prescindere dalla volontà del tecnico toscano, non potrà esserci di sicuro Ciro Immobile, almeno non dal primo minuto. Il centravanti campano, dopo l’incidente stradale di settimana scorsa, andrà semplicemente in panchina, ma nel caso in cui le cose dovessero mettersi male, è a quel punto che Sarri potrebbe decidere di gettarlo nella mischia contro il Torino, la sua ex squadra.
I granata, in realtà, non hanno molto da chiedere alla classifica, in una stagione che ha avuto degli alti e bassi troppo importanti per non tenerli in considerazione. Questo non vuol dire che la squadra della Capitale possa dormire sonni tranquilli all’Olimpico, anzi. I piemontesi sanno mettere in difficoltà qualsiasi squadra gli capiti davanti, soprattutto le big, chiudendo tutte le linee di passaggio, gestendo il più possibile il pallone e poi attaccando tra difesa e centrocampo con trequartisti capaci di creare la superiorità numerica e fare la differenza al tiro o con l’assist.
Il livello del gioco del Torino si è alzato nel momento in cui Antonio Sanabria è riuscito a diventare un calciatore decisivo sia nella costruzione della manovra, sia nel suo compimento massimo, quello della finalizzazione. Insomma, anche in questo caso, la squadra di Ivan Juric farà la partita e senza regalare niente a nessuno, anzi cercando il più possibile di mettere i bastoni tra le ruote alla Lazio, anche fuori casa. Vedremo se i biancocelesti riusciranno ad avere la meglio nella costruzione della manovra o dovranno arrendersi alla fisicità e alla tattica degli ospiti, per poi relegarsi a far male solo a sprazzi o con conclusioni del singolo. Pensare a un pronostico scontato già in partenza, in ogni caso, non ci pare corretto.
Di sabato sera, invece, c’è lo scontro diretto per la salvezza per eccellenza. La Sampdoria sfida lo Spezia in una partita che nessuna delle due può permettersi di perdere e si tratta anche di un derby ligure. I blucerchiati sono costretti a vincere sempre da qui alla fine per non arrendersi alla Serie B, mentre i bianconeri hanno visto assottigliarsi in maniera evidente il loro vantaggio sul terz’ultimo posto e ora sono obbligati a cogliere una vittoria essenziale. Se non è un’ultima spiaggia per entrambe, ci manca davvero poco.
Sicuramente, tra le due, la squadra messa peggio è proprio quella dei blucerchiati che, oltre ai problemi e alle difficoltà sul campo, devono fare i conti anche con la contestazione societaria che da tempo va avanti e ora sembra arrivata al culmine. La situazione non è affatto semplice da sbrogliare e ciò non succederà neppure nel prossimo futuro, ma inevitabilmente ha influito anche sugli obiettivi sul terreno di gioco e sulle prospettive per il club ligure, per cui ormai la permanenza in Serie A resta più un miraggio che un obiettivo reale.
Le residue speranze sono svanite probabilmente nella partita persa in casa contro la Cremonese, il match che avrebbe dovuto dare slancio alla stagione o solo un nuovo senso, e che invece ha relegato i doriani a una posizione di classifica angusta, la peggiore possibile e con sempre meno margini per recuperare. In ogni caso, passando alle questioni di campo, Dejan Stankovic dovrà fare ancora una volta a meno di Emil Audero tra i pali, dopo l’infortunio che diverse settimane fa ha accusato uno degli assoluti leader dei blucerchiati. In attacco, invece, il tecnico serbo dovrebbe puntare sulla coppia formata da Sam Lammers e Manolo Gabbiadini per cercare di battere lo Spezia e accendere un lumicino di speranza sul resto della stagione.
Le cose migliori, anche in piena crisi e mancanza di continuità, gli ultimi in classifica le hanno fatte vedere soprattutto sulle corsie laterali dove Alessandro Zanoli e Tommaso Augello stanno spingendo forte nelle ultime uscite per creare palle gol interessanti e letali per i diretti avversari. Stankovic dovrà fare affidamento ancora su di loro per portare le cose dalla sua parte e non è detto che basti.
Sì, perché lo Spezia, nonostante anche in questo caso il percorso non sia stato netto, rappresenta comunque una squadra che ha dei valori importanti e che li mostra soprattutto dalla metà campo in su. L’assetto tattico con cui gli ospiti scenderanno in campo dirà tanto su quelle che potranno essere le ambizioni finali da qui a fine anno. Leonardo Semplici, infatti, potrebbe decidere di optare anche su un 4-3-3 di maggiore qualità e con un difendente in meno, che potrebbe dare a Gyasi e Maldini lo spazio per tentare spesso l’uno contro uno e creare la superiorità numerica contro una squadra abbottonata qual è la Sampdoria ormai da mesi a questa parte. Al centro dell’attacco, poi, ci sarà certamente M’Bala Nzola, un calciatore capace di scardinare le difese avversarie con la sua fisicità impressionante e con un fiuto per il gol importantissimo e non più così semplice da ritrovare in Serie A. Il bomber è colui su cui fanno affidamento i tifosi per alimentare il sogno salvezza e che non è ancora affatto in cassaforte, rispetto a quanto hanno pensato alcuni qualche settimana fa.
Di domenica, non prendete impegni, perché un concentrato di big è pronto ad animare la giornata. Si parte da Empoli-Inter, una partita da dentro o fuori per i nerazzurri che Steven Zhang ha già giustamente etichettato come una delle tanti finali che la Beneamata dovrà disputare da qui alla fine della stagione. All’andata, in quel di San Siro, ebbero la meglio i Toscani in quello che era stato uno degli ultimi atti di Milan Skriniar in nerazzurro, espulso in quel caso. Ora la semifinalista di Champions League è clamorosamente fuori dal novero per entrarci l’anno prossimo. I tre punti in trasferta sono l’unico modo per ripartire, nonostante crisi e stanchezza possano giocare un ruolo fondamentale.
L’Inter, insomma, si avvicina all’appuntamento contro l’Empoli, come una squadra che non può permettersi più errori e che, anzi, vuole puntare dritto verso l’obiettivo che, a inizio anno, era stato designato come minimo, ma che ora è diventato vitale per le casse della società. Il problema è che vincere con costanza in Serie A, quando di mezzo c’è anche una semifinale di Champions League da giocare a massima intensità contro il Milan e una semifinale di Coppa Italia contro la Juventus, si sta rivelando un’impresa non di poco conto per i nerazzurri, in un momento in cui gli attaccanti sono bloccati in un’avarizia di gol difficile da decifrare e che ha colpito insieme tutti i maggiori cannonieri della squadra.
Contro il Benfica, in realtà, qualche miglioramento in tal senso si è anche visto, dato che Lautaro Martinez è riuscito a gonfiare la rete con una zampata delle sue e anche Joaquin Correa ha riscoperto la sua qualità con un gran destro a giro sul secondo palo che non ha lasciato scampo a Vlachodimos. Vedremo se questi segnali saranno seguiti dai fatti anche in campionato oppure se in Serie A vedremo una squadra completamente diversa dall’Inter che tanto bene sta facendo in Champions League. Di certo, per questioni di stanchezza fisica, Inzaghi potrebbe non ripetere l’errore delle ultime sconfitte e puntare su un undici completamente diverso da quello che ha affrontato ed eliminato i portoghesi. Il mattatore Nicolò Barella potrebbe partire dalla panchina, stesso discorso per Henrikh Mkhitaryan, mentre Hakan Calhanoglu dovrebbe giocare titolare dal primo minuto e cercare di riportare la sua qualità al centro del gioco nerazzurro.
Le rotazioni dovrebbero coinvolgere anche l’attacco dove Lukaku e Correa sono pronti a dare una dimostrazione di forza in campionato. E le risposte maggiori si attendono proprio dal belga che, da inizio anno in poi, ha subito un infortunio grave, difficile da sanare e che ha inciso moltissimo sulla sua stagione. Ora le occasioni da gol stanno arrivando, ma quel calciatore dominante, abile ad andare in rete con regolarità, non si è più visto. In un finale di stagione così convulso e pieno di partite, certamente servirebbe avere il Big Rom migliore, quello in grado di prendere il pallone, saltare un paio di avversari e trovare la via del gol senza troppi compromessi. Occhio anche alla porta, perché, dato che è squalificato in Coppa Italia, Samir Handanovic potrebbe tornare tra i pali e dare un turno di riposo a André Onana. Chiunque vada in campo, l’Inter deve affrontare la sfida con uno spirito nuovo, cercare di dominare il match, ma anche di andare in gol al momento giusto e poi saper proteggere il risultato, che non è affatto scontato, viste le undici sconfitte in Serie A e quanto successo quest’anno.
Dall’altra parte, però, c’è un Empoli che ha già dimostrato in diverse occasioni di saper regalare emozioni e spettacolo e di avere dalla sua parte talenti che potremmo rivedere su ben altri palcoscenici tra qualche tempo. Ci riferiamo, prima di tutto, a Tommaso Baldanzi, un trequartista completo, che ha già segnato contro l’Inter all’andata, sa saltare l’uomo, cucire il gioco e regalare imprevedibilità a tutto il reparto. Chissà che la sfida contro i nerazzurri non possa dare il via anche a un percorso nuovo sul calciomercato e che l’anno prossimo non possa giocare il match a maglie invertite. Guglielmo Vicario, invece, sta recuperando dall’infortunio, ma non è affatto detto che sia in campo, anzi parte ancora come sfavorito, in attesa di tempi migliori.
Occhio comunque alle qualità offensive dell’Empoli, una squadra che sa come difendersi, ma poi sa ripartire tramite le sponde di Francesco Caputo e gli inserimenti degli altri attaccanti e dei centrocampisti che già diversi top club hanno sul taccuino. Insomma, l’Inter dovrà tenere ai massimi livelli l’attenzione generale e sperare che stavolta basti per vincere e tornare in gioco per la qualificazione alla prossima Champions League.
Alle 15.00, invece, si giocano due partite che promettono gol e spettacolo. La prima è quella tra Monza e Fiorentina. I brianzoli hanno dimostrato di voler dare il massimo nella corsa al decimo posto in classifica, ma di fronte hanno una viola che ha tutta l’intenzione di farsi valere e di raggiungere i tre punti, anche per prepararsi ancora meglio alle coppe. I lombardi hanno dalla loro una condizione fisica migliore: hanno giocato molte meno partite e in questo periodo hanno dimostrato di non dover cedere il passo di fronte a nessuno. L’entusiasmo viola, però, potrebbe giocare un ruolo fondamentale dopo la conquista della semifinale di Conference League.
Di contro, però, un ruolo decisivo potrebbe averlo anche la stanchezza. La squadra di Vincenzo Italiano è quella che ha giocato in assoluto più partite in stagione e, nonostante le rotazioni dell’allenatore siano costanti e imprevedibili, è un fattore che conta nella preparazione della partita e nei risultati finali. Una prima dimostrazione è arrivata già nel ritorno contro il Lech dove i toscani hanno rischiato seriamente di restare fuori dal novero delle primissime a causa di un calo inaspettato, nonostante all’andata di fatto avessero tutto il necessario per chiudere i giochi in anticipo. In più, dopo pochissimi giorni, c’è già da pensare all’impegno contro la Cremonese che, anche lì, è ben apparecchiato per raggiungere la finale, ma che richiederà comunque lo sforzo necessario per disfarsi definitivamente dei lombardi e aspettare una tra Juventus e Inter.
Insomma, il Monza non si preannuncia affatto un impegno semplice per gli ospiti, anche perché i brianzoli, a dispetto di una classifica che non richiede ormai più di tanto, stanno dimostrando di essere una squadra arcigna, difficile da affrontare e da battere e contro la Beneamata hanno prova di non essere solo bravi a offendere, ma anche di saper tenere alto il livello di applicazione nella fase difensiva, che non è affatto scontato.
Raffaele Palladino sta sperimentando settimana dopo settimana una squadra leggera che è brava a sfruttare le qualità dei centrocampisti, Matteo Pessina su tutti, ma poi davanti non ha un vero e proprio punto di riferimento e, quindi, può innescare i dribbling e il talento di singoli come Ciurria, Caprari, Mota e Colpani, uno che è già riuscito a entrare nel mirino della Lazio di Sarri. A farne le spese, in questa fase, è Andrea Petagna che comunque è bravo a entrare bene in partita, difendere palloni e far salire la squadra. La macchina quasi perfetta di Palladino ora è attesa a una prova di gioco, di forza e in cui dovranno essere bravi anche gli esterni di centrocampo a tenere a bada i diretti avversari e a far prevalere un diverso assetto tattico.
Alla stessa ora, l’Udinese ospita la Cremonese per una partita che potrebbe rivelarsi fondamentale nella corsa alla salvezza. I bianconeri non hanno grosse pretese in questo finale di stagione, ma Beto e compagni vogliono colpire anche per rimpolpare le classifiche individuali. I lombardi, invece, sono costretti a vincere per avvicinare lo Spezia e credere sul serio, dopo due vittorie consecutive, a una Serie A che sembrava totalmente sfuggita di meno. Uno stop domenica potrebbe essere letale per i ragazzi di Stefano Ballardini.
Il livello di tensione, quindi, si alza man mano che si arriva al rush finale e sicuramente per i lombardi tornerà a farsi sentire contro avversari concentrati e attenti come i friulani. Nelle ultime uscire, i penultimi in classifica hanno continuato a vivere momenti altalenanti, alternando delle reazioni di orgoglio che hanno scritto delle storie magnifiche per il presente del club a delle prove incolore e che hanno lasciato un retrogusto di debolezza generale, difficili da cancellare. Qualsiasi avversario, però, non può sentirsi già con i tre punti in tasca di fronte a una squadra come la Cremonese che scende in campo come chi non pretende nulla, o almeno non troppo, ma continua a sognare e a esprimere il suo calcio senza mettere le barricate davanti la porta e mettendo in luce i pezzi forti del suo repertorio.
Sicuramente manca un po’ di fantasia lì davanti, sulla trequarti, con la squadra che si affida essenzialmente a Bonaiuto per avere quegli sprazzi di talento che servono per vincere le partite, ma un leader tecnico e realizzativo come Cyriel Dessers sta finalmente raggiungendo i momenti di massima forma, trovando i gol con continuità e riuscendo a fare la differenza con duelli vinti, movimenti spiazzanti e reti bellissime nell’area di rigore avversaria. Finalmente stiamo ammirando anche in Serie A il calciatore dominante che ha trascinato il Feyenoord in finale nella scorsa edizione della Conference League e ciò potrebbe impattare anche nel complesso di una corsa salvezza che ancora promette di dire la sua, soprattutto per altre.
Se da un lato la Cremonese ha assoluto bisogno dei tre punti per continuare a sperare nel quart’ultimo posto, l’Udinese affronterà la partita come una squadra che vuole dare ancora spettacolo e avvicinarsi il più possibile ad accarezzare una Conference che pare lontanissima, ma anche la parte sinistra della classifica. Andrea Sottil non vuole assolutamente che i suoi crollino sotto i colpi degli avversari da qui a fine stagione e, anzi, hanno tutta l’ambizione di continuare a macinare punti e mostrare che possono farcela a reggere l’urto anche dei più temibili avversari, soprattutto in casa.
I friulani, infatti, stanno recuperando, anche a dispetto del lungo infortunio di Gerard Deulofeu, l’impalcatura di gioco necessaria a vincere le partite e soprattutto grazie a un centrocampo che sa interdire, costruire gioco, ma anche arrivare in zona gol al momento giusto. Sandi Lovric è sicuramente il calciatore più in forma dell’ultimo periodo, ma anche Lazar Samardzic vuole tornare a spargere la sua qualità e il suo temibile mancino sulla trequarti. Da capire chi partirà dal primo minuto tra Beto e Success, ma chiunque sarà, saprà come far male alla Cremonese cercando di mettere in campo la massima qualità e il fiuto per il gol necessario per arrivare a segnare. Infine, l’Udinese vuole registrare una difesa che ancora lascia spesso troppi spazi e sfruttare le qualità fisiche di calciatori come Becao e Bijol che si stanno imponendo come due dei migliori centrali della Serie A. Riusciranno nell’intento contro Dessers e compagni?
La serata si chiude alla grande, perché alle 18.00 il Milan gioca a San Siro contro il Lecce e senza voler calare un altro jolly nella corsa alla Champions League. I rossoneri sono obbligati alla vittoria per riavvicinare la Roma, ma devono fare i conti con diversi giocatori acciaccati dopo le fatiche di Champions League, a partire da Olivier Giroud. I pugliesi, invece, vogliono confermare di essere usciti da un periodo di forma pessimo e conquistare gli ultimi punti necessari per la salvezza. Non sarà facile contro la squadra di Stefano Pioli che vorrà dare tutto per poi recuperare finalmente con una settimana intera a disposizione.
Oltre all’assenza del francese, che al massimo potrà entrare a partita in corso, c’è da capire quanti calciatori l’allenatore ex Lazio stavolta vorrà tenere a riposo, dopo che contro il Bologna in campo era rimasto il solo Mike Maignan rispetto agli undici che aveva affrontato e battuto il Napoli. Stavolta alcuni potrebbero stringere i denti, anche perché i rossoneri non rigiocheranno tra tre giorni, e garantire la presenza dell’asse fondamentale della squadra in una partita che va vinta a tutti i costi e guardando anche a cosa faranno le altre, dato che la penalizzazione è stata momentaneamente tolta alla Juventus.
Potrebbe partire, quindi, dal primo minuto Brahim Diaz per cercare di dare quel tasso di tecnica e imprevedibilità sulla trequarti rossonera, ma anche Sandro Tonali in mezzo al campo, con Tommaso Pobega, in gol proprio contro il Bologna, che stavolta potrebbe accomodarsi in panchina. Qualche dubbio c’è anche sulla presenza di Rafael Leao dal primo minuto, ma la sensazione è che Pioli stavolta non decida di privarsi del suo attaccante che ha scaraventato il Napoli fuori dalla Champions League e con poche attenuanti, se non quelle arbitrali.
L’ex Lille è uno di quelli che, quando sta bene, gioca per forza ed è assolutamente in grado di fare la differenza con le sue discese prorompenti palle al piede, la sua fisicità e una velocità che probabilmente in Serie A non ha nessuno. Tra i campioni, è lui quello che sembra avere più cassa di risonanza anche all’estero e la situazione relativa il rinnovo di contratto, proprio per questo, si fa sempre più preoccupante, dato che la firma non arriva e già in estate diverse big potrebbero bussare alla porta del Milan con offerte piuttosto importanti. Ora, però, la testa è al Lecce, contro cui non ci sarà Davide Calabria squalificato, e quindi tornerà Pierre Kalulu in quella posizione, da terzino destro puro e con al centro Fikayo Tomori e Malick Thiaw.
L’altro grande rebus è al centro dell’attacco. Ante Rebic parte favorito per rilevare il posto di Giroud, ma attenzione anche a un Divock Origi che finora non ha dimostrato tutti i pezzi forti del repertorio e potrebbe farlo in un momento così delicato della stagione. Senza dimenticare Zlatan Ibrahimovic che, dopo i nuovi problemi fisici superati, tornerà a disposizione per uno spezzone di partita.
Per il Lecce, invece, vale per larghi tratti il discorso fatto per l’Empoli. I pugliesi, però, vengono da un momento di forma terrificante, in cui l’intensità ha smesso di essere l’altra, la grinta è spesso venuta meno e il gioco non ha brillato, non come la prima parte di stagione. Ora, però, bisogna ritrovare la verve di altri tempi, mettersi alle spalle cosa non è andato e tornare a macinare punti, perché il Verona preme e una salvezza che sembrava blindata ora potrebbe improvvisamente tornare in discussione. Federico Baschirotto ovviamente sarà al centro della difesa per presidiare gli attacchi avversari e attenzione sulla trequarti destra alle invenzioni di Gabriel Strefezza, l’uomo in grado di alzare il livello dell’intera fase offensiva con le sue giocate individuali. Battere Maignan non sarà semplice, ma provarci è un dovere.
Alle 20.45, invece, si gioca sicuramente la partita più attesa e importante della giornata, quella tra Juventus e Napoli. I bianconeri si sono qualificati alla semifinale di Europa League dopo aver eliminato lo Sporting, ma non sarà facile tenere a bada una capolista affamata di scudetto e riscatto dopo l’eliminazione dalla Champions League. Per questo, entrambi gli allenatori dovrebbero affidarsi alla squadra migliore, nonostante tra tre giorni si giocherà la semifinale di Coppa Italia. I bianconeri hanno recuperato inoltre i 15 punti in classifica e ora vogliono correre in campionato, in attesa delle nuove decisioni giudiziarie. Non si può proprio più sbagliare per rimanere a galla.
I bianconeri, infatti, arrivano da due sconfitte consecutive in Serie A e che hanno messo in luce ancora una volta tutte le difficoltà dei bianconeri sotto il profilo del gioco e delle occasioni create. Anche in coppa, in realtà, qualche scricchiolio si è visto con uno Sporting che fa del gioco accerchiante la sua arma principale, ma che alla fine si è dovuto arrendere alla sfortuna e alla fase difensiva della Vecchia Signora.
Allegri, dopo le fatiche dell’ultimo periodo, potrebbe ancora una volta far ruotare gli uomini principali, con Dusan Vlahovic e Angel Di Maria che potrebbero accomodarsi in tandem in panchina in luogo di Arkadiusz Milik e uno tra Matias Soulé o Federico Chiesa, o ancora con un assetto più difensivo che vedrebbe in campo un centrocampista in più per una seconda punta, in modo da arginare le trame di gioco del Napoli. Al centro della difesa, invece, si vedrà ancora una volta in campo Federico Gatti con Gleison Bremer ancora sulla via del recupero. Il difensore italiano sembra in netta crescita sotto il profilo fisico e della marcatura: il test contro Victor Osimhen potrebbe essere decisivo per capire a che livello potrebbe ancora spingersi il giovane centrale di Roberto Mancini e della Nazionale italiana. La Juventus, sperando in un passo falso delle dirette concorrenti, ha tutta l’intenzione di allungare su Inter e Milan e di superare la Lazio, ma l’impegno più difficile di giornata è proprio il suo.
Il Napoli, infatti, non ha tanto bisogno di punti dopo un campionato dominato in lungo e in largo, ma vuole chiudere al più presto la pratica scudetto e avere una reazione di nervi, ma che passi sempre dalla tecnica, dopo essere stato eliminato dal Milan in Champions League. Luciano Spalletti, proprio per questo motivo, ha tutta l’intenzione di schierare la formazione migliorare con Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen stabilmente in attacco, ma dando un turno di riposo a uno dei centrocampo, con Tanguy Ndombele che spinge per una maglia da titolare e anche a Amir Rrahmani che è parso abbastanza incerto nella marcatura su Rafael Leao nel doppio confronto contro il Milan. Per il resto, ci sono ancora da registrare le assenze per infortunio di Giovanni Simeone e Matteo Politano, che ha avuto la peggio in coppa dopo un contrasto con Theo Hernandez.
Il percorso verso lo scudetto dei partenopei sta arrivando comunque al termine, dato che ormai pare solo una questione di tempo e una vittoria, un’altra vittoria, contro la Juventus potrebbe rappresentare la ciliegina sulla torta in una stagione comunque magnifica e andata ben oltre le aspettative. I pronostici restano comunque aperti, dato che nelle ultime uscite i partenopei hanno dato qualche segnale di fatica in più nel creare occasioni da gol e mettere in condizione Osimhen o la prima punta di fare gol. La Juventus, invece, in contropiede potrebbe riuscire a spuntarla. Sicuramente sarà un match tirato fino alla fine come qualsiasi big match che si rispetti.
Il programma della giornata si chiude lunedì sera con un’altra partita da segnare in rosso sul calendario. La Roma va a Bergamo e sfida l’Atalanta per continuare ad alimentare la sua rincorsa verso un posto valido per la prossima Champions League, con i giallorossi che ora sono quarti e con le milanesi pronte ad approfittare di un passo falso alle loro spalle. José Mourinho dovrà ancora gestire Paulo Dybala, non al meglio dal punto di vista fisico, ma avrà un Tammy Abraham fresco e motivato. L’Atalanta, invece, ha una ghiotta occasione per accorciare sulla zona Champions League e non sarebbe affatto una cattiva notizia per gli uomini di Gian Piero Gasperini.
Chi ha più problemi di formazione è sicuramente l’allenatore portoghese che schiererà il solito Rui Patricio tra i pali, ma in difesa dovrà fare a meno di un baluardo fondamentale come Chris Smalling, autore di un’altra stagione quasi perfetta. L’inglese non è l’unico che dovrà vivere qualche settimana di stop, dato che anche Georginio Wijnaldum si è fermato nel match contro il Feyenoord e dovrà gestirsi per il prossimo periodo. Non sono buone notizie, dato che la Roma arriva da un periodo molto usurante dal punto di vista fisico e le rotazioni sono obbligatorie per tentare di confermare un posto in Champions League che al momento vede i capitolini prevalere sui diretti rivali e, quindi, in primis su Milan e Inter.
In più, sono da verificare le condizioni di Paulo Dybala che si sta imponendo sempre di più come leader tecnico della Roma, nonostante non sia in condizioni fisiche eccezionali. La prova in Europa League e il gol decisivo per il passaggio del turno hanno dimostrato come ormai Mourinho non possa farne a meno e soprattutto in un momento così importante per tutta la stagione. Per questo, nonostante la Joya abbia bisogno di riposo e di una gestione ottimale delle sue condizioni, non si sa ancora se l’argentino partirà comunque dal primo minuto nello scontro diretto contro l’Atalanta. Sicuramente chi dovrebbe avere una maglia da titolare è Tammy Abraham che ha dato ottimi segnali in Europa League, come anche Lorenzo Pellegrini, ormai tornato il calciatore destabilizzante di qualche tempo fa.
Occhio anche a una possibile chance per Ola Solbakken che comunque è recuperato e almeno uno stralcio di partita dovrebbe giocarlo. L’ultima chance è quella che vedrebbe uno stanco Stephan El Shaarawy, anche lui decisivo, giocare sulla trequarti in una probabile staffetta con Dybala. Sicuramente a Mourinho le alternative non mancano, ma le qualità dei singoli potrebbero incidere non poco in una partita che l’Atalanta cercherà di giocare al massimo dell’intensità per cercare di strappare tre punti pesantissimi nella corsa al terzo posto.
I bergamaschi, infatti, non sono messi tanto meglio dal punto di vista delle assenze. La più pesante è certamente quella di Ademola Lookman, il fattore destabilizzante dell’intera stagione per i nerazzurri e che ancora è alle prese con i problemi muscolari. Per sostituirlo, Gian Piero Gasperini dovrebbe puntare ancora su Duvan Zapata e al suo fianco parte favorito Rasmus Hojlund, nonostante Luis Muriel spinga per conquistare una maglia da titolare. Il colombiano da mesi manca l’appuntamento con il gol e ritrovarlo in un match così importante sarebbe essenziale per la rincorsa ai primi posti in classifica. La partirà si giocherà soprattutto sugli esterni, dato che in sistemi di gioco speculari gli uno contro uno dei laterali faranno per forza di cose la differenza nell’arco complessivo della partita. Chi avrà la meglio ancora non si sa, ma molto probabilmente sarà un posticipo tirato fino alle fine.
Come sapete, ormai dall’inizio dell’anno, tutte le partite di Serie A sono visibili su DAZN in tv o in streaming, tramite l’app, o per chi ha lo Sky Q. L’emittente di Murdoch, però, ha a disposizione tre partite a settimana. Questa volta tocca a Verona-Bologna, Sampdoria-Spezia e Empoli-Inter. L’unica big che sarà disponibile sarà, dunque, la Beneamata che, dopo aver eliminato il Benfica, è costretta a tornare a vincere anche in Serie A. Per Verona-Bologna i canali da tenere sotto controllo sono Sky Sport Calcio, Sky Sport 251, Sky Sport 4K, per Sampdoria-Spezia Sky Sport Calcio, Sky Sport Uno, Sky Sport 4K, Sky Sport 251 e infine per Empoli-Inter Sky Sport Calcio, Sky Sport 251. Per chi preferisse seguire gli eventi in streaming c’è sempre la possibilità di sintonizzarsi su Now Tv o utilizzare Sky Go.
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