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Dove vedere le partite della 33esima giornata di Serie A

Il tour de force dell’ultimo mese (o poco di più) di calcio di club questa settimana ci regala un turno infrasettimanale di Serie A, con la 33esima giornata, che a meno di cataclismi dovrebbe portare il terzo scudetto della storia a Napoli. Alla squadra di Luciano Spalletti, dopo il passo falso in casa nel derby campano contro la Salernitana, infatti, basterà un pareggio a Udine per festeggiare con cinque turni d’anticipo il conseguimento del titolo di campione d’Italia, solo se perdesse e la Lazio dell’ex Maurizio Sarri vincesse contro il Sassuolo allo stadio Olimpico la pratica sarebbe rimandata alla prossima domenica ancora, e contro la Fiorentina.

Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia dopo la partita pareggiata contro la Salernitana che ha rimandato la festa scudetto del Napoli – Nanopress.it

Per una quasi certezza, però, ci sono anche tanti dubbi, meglio: di situazioni ancora da definire in questo campionato. Per quanto riguarda la zona Champions League, a parte i biancocelesti che comunque non possono dormire sonni tranquilli, ad aprire le danze ci saranno l’Atalanta e la Juventus, impegnate, entrambe in casa, contro lo Spezia, in piena lotta per non retrocedere, e il Lecce, che tanto tranquillo da quel punto di vista non è, poi il Milan, la Roma e l’Inter che sono tutte a 57 punti, e in pratica si stanno giocando l’ultimo posto utile per la coppa dalle grandi orecchie, e non avranno (neanche loro) delle sfide semplici in programma, specie perché i loro pensieri, almeno in parte, saranno rivolti anche alle sfide europee in cui saranno impegnati per cercare di agguantare delle importantissime finali. Ma vediamo insieme a che ora giocheranno e dove si potranno vedere le partite della 33esima giornata della nostra Serie A.

La 33esima di Serie A si potrebbe concludere con lo scudetto per il Napoli. La lotta rimane aperta per la zona Champions e per non retrocedere

La festa dei lavoratori, che non è valsa per il governo di Giorgia Meloni, impegnato ad approvare il decreto Lavoro nel Cdm del primo maggio, non è valsa neanche alle squadre della nostra Serie A. Dopo un mese appena trascorso, quello di aprile, denso di impegni, infatti, anche quello che è arrivato vedrà i giocatori incastrarsi tra campionato, coppe e forse anche trofei da alzare al cielo.

Il primo potrebbe essere proprio lo scudetto, che il Napoli di Luciano Spalletti ha quasi il compito di portarsi a casa in questa 33esima giornata che inizia oggi, di mercoledì, e finisce domani, di giovedì. Prima di arrivare ai partenopei, però, ci sono tantissime altre partite, considerato che, appunto, a differenza di quanto successo per domenica, non è stato rinviato il match e di fatto i futuri campioni d’Italia giocheranno per ultimi. E considerato che, pure, non c’è solo la vittoria del campionato a interessare i tifosi, perché c’è una zona da Champions League ancora da definire e con molte pretendenti che vorrebbero giocare la prossima edizione della coppa dalle grandi orecchie, e molte di loro dovranno accontentare di Europa e Conference League, e poi c’è un pantano per la retrocessione, in cui sono lo stesso tante le squadre che ancora sperano di rimanere in Serie A il prossimo anno.

Tra le prime si deve annoverare sicuramente la Lazio, che in realtà potrebbe consegnare ai partenopei lo scudetto prima che di fatto scendano in campo se non dovesse vincere contro il Sassuolo allo stadio Olimpico, c’è la Juventus, che ha riavuto i punti conquistati sul campo, ma che potrebbe anche doverci rinunciare, a loro come ad altri, e ci sono le due milanesi che solo fra una settimana si giocheranno la finale di Istanbul, e ci sono anche la Roma e l’Atalanta.

Per quanto riguarda, invece, la zona salvezza, la situazione più preoccupante è sicuramente quella della Sampdoria, che con una sconfitta dovrebbe abbandonare anche le ultime speranze e che con quattro giornate d’anticipo. Ma anche la Cremonese, l’Hellas Verona, impegnate rispettivamente contro il Milan e l’Inter, e poi lo Spezia e il Lecce che ancora dovranno macinare punti e vittorie per potersi dire tranquilli, e non tutti riusciranno nell’intento, e anche per forze di cose.

La sfida che aprirà le danze di questo turno, in ordine alfabetico perché quattro saranno in contemporanea, è quella tra Atalanta-Spezia, che si giocherà alle 18 al Gewiss Stadium di Bergamo. Da una parte, quindi, c’è una squadra, quella di Gian Piero Gasperini, che sta lottando per tornare in Europa e, considerato che una delle poche senza altre incombenze, non è così difficile credere che possa anche tornare in Champions League: la distanza, infatti, che separa i bergamaschi dal ritorno nell’Olimpo del calcio è di appena due punti, e le ultime tre partite fanno ben sperare i tifosi della Dea.

Quanto agli sfidanti, gli uomini di Leonardo Semplici, arrivato in corsa, non sono proprio nella stessa posizione tranquilla, anzi, il contrario. I liguri non vincono da quasi due mesi, nello specifico dalla partita contro l’Inter dell’Alberto Picco. Al di fuori dei confini di casa hanno vinto solo due volte, ma mai come ora hanno bisogno di punti per scrollarsi di dosso il Verona, e sperare di rimanere ancora attaccati al treno del nostro massimo campionato.

Non sarà semplice farli in Lombardia, sia perché l’ultima vittoria dei liguri risale al 1931 e avvenne in Serie B, sia perché il trascinatore della squadra, M’Bala Nzola, che ha già fatto 13 reti, è infortunato e i ricambi non sono certamente all’altezza di quelli dell’Atalanta. Al posto dell’angolano, in attacco l’ex Cagliari dovrebbe optare per Eldor Shomurodov ed Emmanuel Gyasi, mentre dietro di loro dovrebbe esserci Daniele Verde. Un attacco sicuramente diverso per composizione e uomini, che quindi ha bisogno di altre soluzioni sotto il profilo tattico. L’ex Roma ha un fisico potente e strutturato, ma le sue caratteristiche non sono certamente quelle della prima punta classica, piuttosto di un attaccante che predilige l’attacco dello spazio e prova a far male agli avversari nell’uno contro uno. Anche Gyasi preferisce più che altro l’affondo dello spazio e il contropiede, ma non l’occupazione dell’area di rigore. E la fantasia di Verde porta soluzioni dalla distanza e assist, ma comunque non può sopperire l’assenza della prima punta. Proprio per questo, la mancanza di Nzola, l’uomo che più di tutti e per distacco ha partecipato alle azioni da gol del suo Spezia, si farà sentire e come, esattamente come nelle altre occasioni in cui il bomber non c’è stato.

Tra i pali, ancora, ci dovrebbe essere Bartlomiej Dragowski, mentre per la difesa Semplici sta pensando di non sostituire Przemyslaw Wisniewski con Dimitrios Nikolaou. Rispetto alla partita contro il Monza, poi, dovrebbe avere spazio dal primo minuto Mehdi Bourabia affiancato da Kevin Agudelo e Albin Ekdal. Infine, attenzione ai terzini bassi che potrebbero essere Kelvin Amian e Arkadiusz Reca, il primo deputato a garantire maggiore copertura, mentre a sinistra dovrebbe esserci la spinta necessaria per fare male.

Per gli orobici, invece, che devono ancora fare a meno di Ademola Lookman, che ha fatto gli stessi gol di Nzola, e che, come lui è fermo ai box, il tecnico piemontese ha ritrovato (finalmente) Duvan Zapata, autore anche della rete della vittoria contro il Torino, e potrebbe essere proprio lui a regalare un sogno ai padroni di casa, o chissà, sicuramente sarà lui a guidare l’attacco, e al suo fianco potrebbe esserci il suo connazionale Luis Muriel. La coppia d’attacco deve ancora dimostrare tutta la sua forza in questa stagione dopo diversi anni in cui hanno dominato in Serie A. Quest’anno hanno dovuto fare i conti con tanti infortuni che non hanno permesso a entrambi di entrare in condizione, ma ora vogliono riprendersi il tempo che hanno perso e, infine, trascinare la loro squadra al traguardo più prestigioso possibile in questo finale di stagione. In porta, Andrea Sportiello dovrebbe avere la meglio sull’ex Udinese Juan Musso, mentre in difesa una maglia da titolare dovrebbe spettare a Rafael Toloi, Berat Djimsiti e Giorgio Scalvini. Davanti a loro, poi, dovrebbero giocare Martin De Roon e Joakim Maehle, con Theo Koopmeiners, Davide Zappacosta che supporteranno l’unico trequartista che dovrebbe essere Mario Pasalic. Gasperini spera che i suoi esterni forniscano la spinta necessaria e, chissà, che magari continuino a farsi vedere in zona gol come nei suoi intenti tattici che ormai conosciamo bene e abbiamo imparato a capire in tanti anni di Serie A. Sicuramente l’Atalanta non vuole fallire l’appuntamento nella vittoria per continuare a mettere pressione ai suoi diretti avversari per l’Europa che conta, ma occhio alle necessità dello Spezia che non può permettersi di perdere altri punti per centrare una salvezza che sta diventando sempre più complicata.

Alla stessa ora, dicevamo, ci saranno anche altre partite, come quella della Juventus di Massimiliano Allegri, che dovrà vedersela contro il Lecce di Marco Baroni, non certamente nella sua versione migliore, anche se sabato, contro l’Udinese, è riuscito a tornare alla vittoria dopo oltre due mesi dall’ultima volta. I bianconeri, dal canto loro, non vincono in campionato dal primo aprile e, nonostante il Collegio di garanzia del Coni abbia reso loro i punti conquistati sul campo (è comunque una situazione temporanea), non sono ancora riusciti a superare la Lazio in seconda posizione.

Massimiliano Allegri, l’allenatore della Juventus – Nanopress.it

Questa potrebbe essere l’occasione propizia, ma potrebbe anche non bastare per la Vecchia Signora, che invece deve vincere più che può proprio perché non sa che ne sarà del suo futuro tra caso plusvalenze, manovra stipendi, i compensi agli agenti, e i rapporti con i club amici, ma anche perché parte delle energie, la settimana prossima, sarà destinate al  Siviglia, che arriverà all’Allianz Stadium per la semifinale di andata dell’Europa League, il torneo che più esalta gli spagnoli, che sono praticamente i re della competizione.

Saranno agguerriti, è vero, e lo sarà anche Dusan Vlahovic, che probabilmente riavrà un posto negli undici titolari come unica punta davanti ad Angel Di Maria, come ha confermato anche il tecnico livornese nella conferenza stampa pre partita spiegando che sia il serbo, sia il campione del mondo stanno bene. Lo stesso allenatore, poi, già in dubbio, ha deciso di non inserire nella lista dei convocati Adrien Rabiot, il cui posto potrà essere preso probabilmente da Fabio Miretti. Con lui, a centrocampo, dovrebbero esserci Nicolò Fagioli, Leandro Paredes, Mattia De Sciglio e Filip Kostic. Una cerniera a cinque quasi inedita, ma che dovrà dare soprattutto copertura e densità, recuperare palloni con grande costanza e lanciare le ripartenze che saranno affidate soprattutto alla velocità e al piede del mancino serbo ex Eintracht Francoforte. L’intesa con il suo connazionale, che gioca al centro dell’attacco, ha già dimostrato tante volte in questa stagione di essere un fattore decisivo e chissà che non possa essere una componente decisiva di un nuovo successo per la Vecchia Signora.

Senza Alex Sandro, che dovrebbe riposare in vista soprattutto della sfida contro gli andalusi che potrebbe anche valere l’entrata in Champions League per il prossimo anno se le cose con la giustizia sportiva italiana dovessero andare male, per la difesa Allegri si dovrebbe affidare a Gleison Bremer, al capitano Leonardo Bonucci e al vice Danilo, mentre in porta ancora una volta ci sarà Wojciech Szczesny. A dominare, quindi, sarà l’esperienza degli interpreti in campo e in difesa è comunque un fattore importantissimo per portare a casa i risultati positivi, soprattutto contro un Lecce che in tal senso sta lasciando qualcosa per strada in questa stagione, al primo anno di Serie A dopo tanto tempo.

Baroni risponderà alla Juventus con la speranza di fare punti che possano staccarla dalla terzultima, al momento lontana solo quattro punti, senza Gabriel Strefezza, uno dei migliori della stagione per la sua squadra, che deve osservare un turno di stop per squalifica. Il laterale d’attacco è stato una delle note più positive dei giallorossi: è bravo ad attaccare gli spazi, a gestire il pallone, soprattutto a difendere il pallone nello stretto e a creare delle vere e proprie chance dal nulla che gli attaccanti devono essere bravi a trasformare in gol. Al posto del brasiliano, dovrebbe avere una chance dal primo minuto Lameck Banda, che andrebbe a completare il tridente d’attacco assieme a Federico Di Francesco e Lorenzo Colombo, che in realtà è ancora in ballottaggio (ma più avanti) con Assan Ceesay. Il Lecce, anche senza il suo uomo migliore dalla mediana in su, non ha quindi alcuna intenzione di perdere la sua anima e i suoi intenti tattici: i pugliesi vogliono contenere gli attacchi avversari e poi ripartire in contropiede, sorprendendo la difesa di Allegri in velocità e alle spalle degli esterni. Ovviamente, non sarà facile, anche perché, a dispetto di tutti i problemi avuti in questa stagione, la difesa del tecnico livornese è comunque una delle più fornite di tutto il campionato, ma una squadra in piena corsa per salvarsi ha intenzione di mettere in gioco anche altro, soprattutto la grinta, l’intensità e la voglia di fare male, che possono anche compensare le mancanze o l’inferiorità tecnica contro un avversario più blasonato. Dei dubbi ci sono anche per la difesa, ma nelle rotazioni del tecnico del Lecce dovrebbe poter avere una maglia da titolare Simone Romagnoli che verrà affiancato al centro dal solito e quasi imprescindibile Federico Baschirotto, che in stagione si è trasformato anche in goleador e che, con i suoi muscoli e la sua energia, è riuscito a trascinare i suoi per gran parte della stagione. Non ci dovrebbe essere, invece, Samuel Umtiti. Insomma, la Juventus deve fare attenzione, perché un confronto che in partenza sembra dal risultato scontato, alla fine potrebbe riservare tante sorprese e delle esultanze speciali.

Sempre alle 18, la 33esima giornata, poi, ci regalerà anche la partita tra la Fiorentina di Vincenzo Italiano, in concreto la squadra che ha disputato più partite (finora) del nostro massimo campionato, e la Salernitana, ovvero gli undici che hanno rimandato la festa scudetto del Napoli domenica. A giocare in casa saranno gli uomini di Paulo Sousa, il vero artefice di questa quasi tranquillità per i campani ed ex illustre della gara, e non è scontato perché l’Arechi è stato per tutto il campionato un fortino per i granata, che hanno conquistato 20 dei 34 punti stagionali proprio tra le mura amiche.

Alla stessa maniera, però, i Viola, che sono arrivati in finale di Coppa Italia, e si devono giocare un accesso all’ultimo atto della Conference League la settimana prossima (e quella dopo ancora) contro il Basilea, vogliono arrivare alla doppia sfida continuando a vincere, proprio come hanno fatto contro la Sampdoria domenica, a cui hanno rifilato cinque gol, nessuno segnato dall’ex Real Madrid Luka Jovic, ma con un apporto importantissimo del serbo, autore di tre assist. Non sarà però lui a guidare l’attacco, ma il suo compagno di reparto, Arthur Cabral, fondamentale per Italiano specialmente in Europa.

Proprio per questo, le rotazioni dovranno esserci tra i titolari e non ci sono ancora molte certezze su chi scenderà in campo, soprattutto per la Viola. In difesa, davanti a Pietro Terracciano, ci sarà la solita linea a quattro: sulle fasce non è previsto grande turnover con Dodo e Cristiano Biraghi che dovrebbero partire dal primo minuto, mentre al centro ci saranno Martinez Quarta e Igor per tentare di arginare le qualità dell’attacco granata. A centrocampo ci sono i dubbi maggiori per la Viola, ma si dovrebbe continuare a vedere la mediana a due, questa volta composta da Rolando Mandragora e Gaetano Castrovilli, con Sofyan Amrabat inizialmente fuori ma che dovrebbe tornare a disposizione per le partite di coppa. Anche sulla trequarti il ballottaggio è aperto, ma potrebbe spuntarla un Antonin Barak che sta entrando in forma nel momento decisivo della stagione. Sulle corsie laterali, attenzione al possibile impiego di Nico Gonzalez, l’uomo tecnicamente più forte e qualitativo dell’intera squadra. Dall’altra lato, il favorito resta Jonathan Ikoné, ma visti tutti gli interpreti che Italiano ha a disposizione ci sono ancora tanti dubbi in tal senso. Non  sul centravanti che sarà comunque Cabral, tra i bomber più in forma del campionato e che vuole timbrare il cartellino anche a Salerno.

La risposta dei padroni di casa dovrà essere coraggiosa per affrontare il tris di attaccanti della Fiorentina uomo contro uomo. Sousa, infatti, manterrà comunque l’identità che ha portato ottimi risultati nelle ultime settimane, e quindi il 3-4-2-1. In porta, con Luigi Sepe ormai indietro nelle gerarchie, il favorito resta Guillermo Ochoa che tanto bene ha fatto nella seconda parte di stagione. Davanti a lui ci sarà la linea a tre composta da Matteo Lovato, Norbert Gyomber e sicuramente Lorenzo Pirola, uno dei giovani migliori nel suo ruolo e che sembra in gran forma nell’ultimo periodo. I quattro di centrocampo, invece, dovranno garantire forte spinta sugli esterni e coprire al centro. Quindi, attenzione al lavoro di Pasquale Mazzocchi e Domagoj Bradaric, mentre in mediana agiranno Emil Bohinen e Mamadou Coulibaly che sta contribuendo a dare filtro e qualità al centrocampo di Sousa. Il meglio arriva comunque in attacco con Erik Botheim che è ancora in ballottaggio con Krzysztof Piatek, ma sicuramente ci sarà Boulaye Dia, in grandissima forma e capace di evidenziarsi tra i migliori bomber di questo campionato. Le big stanno iniziando a seguirlo con grande attenzione e anche contro la Fiorentina il centravanti ha tutti gli occhi addosso, con la chiara volontà di firmare un altro successo da parte dei campani.

L’ultima partita, sempre in rigoroso ordine alfabetico, delle 18 sarà quella tra la Sampdoria e il Torino. I blucerchiati di Dejan Stankovic sono il fanalino di coda della nostra Serie A, in 32 partite sono riusciti a conquistare solo 17 punti, solo otto arrivati al Luigi Ferraris, e hanno fatto solo 20 gol, contro i 57 subiti (non sono comunque i peggiori, perché la Cremonese ne ha subito uno in più), vengono da una sconfitta pesante contro la Fiorentina, di cui vi abbiamo già parlato, e un motto d’orgoglio contro i granata di Ivan Juric, che non hanno nessuna fretta e nessuna incombenza, potrebbe anche non bastare per non cadere in cadetteria, ci proveranno comunque, oggi e nelle prossime giornate.

Per riuscire in quella che potrebbe essere un’impresa, la prima a cui per forza di cose ne devono seguire altre altrimenti la discesa sarebbe certa, il tecnico ex Lazio e Inter ha ancora parecchi indisponibili, uno su tutti il portiere titolare Emil Audero che, anche per questa giornata, dovrebbe essere sostituito con Nicola Ravaglia. In difesa, invece, non ci dovrebbero essere problemi perché i soliti tre dovrebbero essere confermati anche per la sfida contro i granata. Anche in mediana, non ci dovrebbero essere sorprese, mentre in attacco Jesé Rodriguez dovrebbe far compagnia a Manolo Gabbiadini, ed entrambi giocheranno alle spalle di Mickael Cuisance.

Per quanto riguarda, poi, la formazione di Juric, anche qua ci sono pochi colpi di scena. L’allenatore croato, infatti, dovrebbe mettere in campo i migliori undici a disposizione con Aleksey Miranchuk e Nikola Vlasic che dovrebbero fare da supporto all’unica punta, che dovrebbe essere ancora una volta Antonio ‘Tony’ Sanabria, mentre in mediana sono confermati sui lati Wilfried Singo e Mergim Vojvoda e al centro Samuele Ricci e Ivan Ilic. Il centravanti del Torino sta vivendo il suo momento migliore nella seconda parte della stagione e sta riuscendo ad andare a segno con grande regolarità. Per questo motivo, è lui l’uomo da attenzionare con maggiore attenzione in questa partita e potrebbe ancora una volta mettere in crisi la difesa doriana.

Alle 21, inizieranno le gare delle romane e delle milanesi, ovvero le quattro squadre che, ammettiamolo, più di tutte si stanno davvero giocando i tre posti che rimangono per la Champions League. Sempre per una questione di lettere (ma in questo caso anche di classifica), la Lazio se la vedrà contro il Sassuolo di Alessio Dionisi allo stadio Olimpico e non è ammesso, per loro, un altro passo falso.

Maurizio Sarri, l’allenatore della Lazio, e Ciro Immobile, il capitano e bomber della squadra – Nanopress.it

Gli uomini di Maurizio Sarri, gli unici in campo nei posticipi (tra le grandi) a non essere più impegnati nelle coppe, vengono da due sconfitte pesanti – che avrebbero potuto consegnare prima del tempo il titolo ai partenopei – contro il Torino e contro l’Inter, e per blindare il secondo posto hanno bisogno di ritornare a essere spietati come lo sono stati per gran parte del campionato. Hanno bisogno del loro capitano, Ciro Immobile, in forma smagliante, e hanno bisogno anche di ritrovare quella solidità nella retroguardia che li ha portati a essere una delle difese meno battute in Europa, anche se dovranno fare a meno di Alessio Romagnoli, che è squalificato.

Ne avranno bisogno, di questa solidità, soprattutto perché dall’altra parte arriva quel Domenico Berardi che ha dimostrato anche domenica contro l’Empoli di essere un redivivo. Tornato dall’ennesimo infortunio, il campione d’Europa calabrese ha ribaltato da solo, e in inferiorità numerica, la partita del Mapei Stadium, suggellando ancora di più una salvezza che dopo i Mondiali in Qatar non era affatto scontata. Lo è ora, ma potrebbe non essere appagante, e quindi occhi puntati su Roma, dove per altro si gioca anche un pezzetto importante del terzo scudetto del Napoli.

Maurizio Sarri, in realtà, non ha grossi dubbi di formazione, dato che il posto dell’ex Milan in difesa lo prenderà Patric. Per il resto, spazio ancora una volta ai titolari con Ivan Provedel, grande sorpresa della stagione, tra i pali e il resto della retroguardia composto da Manuel Lazzari sulla destra, che può finalmente avere l’occasione di mettersi in evidenza e dimostrare la sua affidabilità, e Adam Marusic a sinistra. Nicolò Casale, quindi, avrà ancora più responsabilità, anche perché oltre alla fisicità che settimana dopo settimana sta garantendo al reparto, dovrà dare anche la tecnica che serve per iniziare l’azione e che il tecnico ex Napoli pretende. A centrocampo, invece, ancora qualche dubbio resiste, perché l’allenatore potrebbe dare spazio a delle rotazioni. Sergej Milinkovic-Savic ultimamente non sembra in forma smagliante, ma resta comunque favorito per un posto da titolare con Matias Vecino al centro e Luis Alberto sul centro-sinistra. Lo spagnolo, quindi, si sta configurando ancora una volta come uomo fondamentale per portare avanti la fase di costruzione dei suoi e, quindi, per lanciare gli attacchi diretti per la retroguardia avversaria. In attacco, invece, i dubbi sono ben pochi con Mattia Zaccagni e Felipe Anderson sugli esterni e Ciro Immobile ormai tornato stabilmente titolare. Pedro Rodriguez, quindi, partirà inizialmente dalla panchina.

Attenzione, però, alla risposta del Sassuolo che nel girone di ritorno ha dimostrato di essere un avversario decisamente temibile e ha conseguito ottimi risultati, conquistando ben presto una salvezza tranquilla. Andrea Consigli tra i pali non è in discussione, mentre la linea a quattro di difesa dovrebbe essere composta dai soliti Nadir Zortea, Gian Marco Ferrari, Ruan Tressoldi e Rogerio. A loro toccherà cercare di assorbire l’urto della fase offensiva dei biancocelesti e non sarà di certo facile, visto quanto la squadra di Sarri è riuscita a esprimere in questa stagione. A centrocampo, poi, potrebbe vedersi Pedro Obiang in mediana e ai fianchi i titolarissimi Davide Frattesi, per cui questo è quasi come un derby, e Matheus Henrique. L’attacco a tre è formato da Domenico Berardi, e ci mancherebbe pure, con Armand Laurienté sulla sinistra e al centro Gregoire Defrel, chiamato a ritrovare la via del gol con continuità. Ci si aspetta una partita aperta e in cui a dominare saranno le occasioni da gol da una parte e dall’altra.

Si gioca per la coppa dalle grandi orecchie e per il sogno di rimanere in Serie A a San Siro, che mercoledì 10 maggio e martedì 16 sarà il teatro di due derby magici che valgono la finale di Istanbul del 10 giugno. Sarà il Milan (esattamente come nella semifinale di andata di Champions League) a giocare davanti al tutto esaurito, e lo farà contro la Cremonese di Davide Ballardini, che il suo motto d’orgoglio lo ha avuto, ma è ancora troppo lontana (ma non condannata) dal quartultimo posto.

Con un pensiero alla partita di sabato contro i biancocelesti, e più di uno alla doppia sfida contro i “cugini”, Stefano Pioli farà molto turnover, e infatti non dovrebbero partire tra i titolari né Olivier Giroud, né Rafael Leao, ma avrà una chance dal primo minuto Charles De Ketelaere, che giocherà dietro l’unica punta Divock Origi affiancato da Alexis Saelemaekers e Brahim Diaz. Anche negli altri reparti, ci si aspettano importanti rotazioni, ma non in porta dove dovrebbe comunque esserci regolarmente Mike Maignan, a cui Pioli non rinuncia praticamente mai da quando è tornato dall’infortunio. Davanti a lui, potrebbe avere un turno di riposo Theo Hernandez e al suo posto dovrebbe avere una chance Fodé Ballo-Touré. Davide Calabria, invece, occuperà regolarmente il suo posto sulla destra, mentre al centro l’allenatore rossonero dovrebbe affidarsi all’esplosività di Malick Thiaw e Pierre Kalulu. Il turnover ci sarà anche a centrocampo, dove uno tra Tommaso Pobega e Aster Vranckx è pronto a prendere il posto di Sandro Tonali. L’altro posto, invece, sarà occupato da Ismael Bennacer, pronto a tornare nel ruolo abituale nel cuore del centrocampo.

Quanto ai grigiorossi, l’ex allenatore del Genoa deve fare a meno di Giacomo Quagliata, squalificato, al centro della difesa, e sono in ballottaggio per il secondo posto in attacco Daniel Ciofani e Cyriel Dessers, con il primo in vantaggio sul secondo per affiancare David Okereke. In porta, come nelle ultime settimane, troverà spazio ancora una volta Marco Carnesecchi, talento pronto a sorprendere anche contro i rossoneri, mentre in difesa occhio a Leonardo Sernicola, che garantirà spinta e qualità, e poi Chiricheș, Lochoshvili e Vásquez, per chiudere la retroguardia. L’ex di giornata agirà a centrocampo e si tratta di Soualiho Meité che dalle parti di Milano hanno visto ben poco, ma che sa come far male nella costruzione dell’azione e rendersi pericoloso grazie alla sua forza fisica e alla sua capacità di transizione. Caratteristiche uniche nel centrocampo di Ballardini che dovrebbe essere composto anche da Marco Benassi, Charles Pickel e Pablo Galdames, ormai inamovibile in questa parte di stagione. Sarà fondamentale anche l’apporto di Cristian Bonaiuto che con la sua qualità potrebbe scompaginare la difesa di Pioli. Si tratta ovviamente di una partita che nessuna delle due può pensare di sbagliare e che soprattutto per il Milan potrebbe dare lo slancio alla conquista di un posto nella prossima Champions League o complicare del tutto le cose.

José Mourinho, allenatore della Roma, e Stefano Pioli, tecnico del Milan, che si abbracciano prima del match pareggiato di sabato – Nanopress.it

Poi c’è la Roma di José Mourinho, che non vince in campionato dalla sfida contro l’Udinese, che sta pensando un po’ al doppio incontro delle prossime due settimane contro il Bayer Leverkusen per l’accesso alla finale di Europa League, e che contro il Monza ha, come le altre, il dovere di non fallire.

Non sarà semplice, in primis perché l’U Power Stadium della provincia brianzola ha garantito agli uomini di Raffaele Palladino 22 punti in stagione (dei 44 conquistati), perché sempre loro vengono da una vittoria in rimonta contro la Fiorentina e una contro lo Spezia nonostante la salvezza matematica fosse stata raggiunta, ma anche e soprattutto perché i biancorossi hanno dato del filo da torcere anche ad altre grandi come la Juventus, e l’Inter. Per tutti questi motivi, lo Special One ha deciso di portare con la squadra tutti, anche gli indisponibili, che sono tanti e tra cui potrebbe esserci anche Paulo Dybala, il vero asso nella manica dell’allenatore portoghese, e pure Andrea Belotti, l’attaccante di riserva che non ha brillato come avrebbe dovuto nel primo anno nella Capitale.

E quindi, in attacco, le scelte di Mourinho sono obbligate con Tammy Abraham che potrebbe essere l’unica punta, mentre alle sue spalle dovrebbero giocare il capitano Lorenzo Pellegrini e Ola Solbakken. L’emergenza, però, non è circoscritta al reparto offensiva, perché anche in difesa il portoghese ha perso un altro pezzo, ovvero Marash Kumbulla. Con Gianluca Mancini e Roger Ibanez dovrebbe quindi giocare Zeki Celik, mentre a centrocampo, con la squalifica di Nemanja Matic, l’ex Inter e Real Madrid dovrebbe lanciare dal primo minuto Edoardo Bove, che dovrà comunque stringere i denti, e verrà affiancato da Bryan Cristante, e sulle fasce dovrebbero trovare una maglia da titolare Nicola Zalewski e Stephan El Shaarawy.

Per quanto riguarda, invece, la squadra di casa, Palladino sembra orientato a confermare gli undici che sono riusciti a battere gli spezzini di Semplici, e quindi avanti con Michele Di Gregorio, ma anche con la difesa a tre composta da Armando Izzo, Pablo Marì e Luca Caldirola. Davanti a loro, poi, dovrebbero riavere una maglia da titolare anche Patrick Ciurria, Nicolò Rovella, il capitano Matteo Pessina e Carlos Augusto, Stefano Sensi, dal canto suo, dovrebbe partire dalla panchina per poi entrare a partita in corso. In attacco, Andrea Colpani e Gianluca Caprari dovrebbe supportare l’unica punta che dovrebbe essere Dany Mota. Le scelte di Palladino, quindi, come avrete notato, vanno ancora una volta nella direzione di un reparto offensivo leggero e, almeno inizialmente, senza Andrea Petagna. Il centravanti ex Napoli comunque sta entrando spesso a partita in corso e, anche in questo caso, potrebbe essere l’arma finale del tecnico per cambiare l’andamento della partita.

A concludere le partite di oggi, ci sarà poi la sfida tra l’Hellas Verona di Marco Zaffaroni e i nerazzurri di Simone Inzaghi, finalmente tornati a vincere anche in campionato dopo qualche inciampo di troppo. Al momento sono loro che stanno avanti a Roma e Milan, nonostante tutte e tre abbiano 57 punti, e questa è l’occasione per non perdere quel quarto posto che significherebbe tornare in Champions anche l’anno prossimo, quella stessa coppa dalle grandi orecchie che quest’anno ha dato molte soddisfazione all’Inter e in cui vorrebbe arrivare fino alla fine.

Simone Inzaghi, l’allenatore dell’Inter – Nanopress.it

Per strappare tre punti che, al netto dei tanti impegni, servono come il pane, la Beneamata si schiererà con il solito 3-5-2, e su questo ci sono veramente pochi dubbi. Tra i pali è aperto il ballottaggio tra Samir Handanovic e André Onana con l’ex Udinese che questa volta potrebbe avere un’occasione dal primo minuto. In difesa, spazio a diverse rotazioni, necessarie per tirare il fiato in vista delle coppe. Matteo Darmian e uno tra Alessandro Bastoni e Francesco Acerbi potrebbero riposare e al loro posto sono pronti Danilo D’Ambrosio e Stefan de Vrij, ancora non sicuri del rinnovo di contratto, ma comunque pronti a dare il loro contributo in questo finale di stagione. Anche a centrocampo, Inzaghi opererà un turnover ragionato, ma comunque ben presente. Riposerà, infatti, uno tra Nicolò Barella e Hakan Calhanoglu con Marcelo Brozovic che reclama spazio dal primo minuto. A chiudere il reparto sono attesi Henrikh Mkhitaryan e sugli esterni Denzel Dumfries e Federico Dimarco. In attacco, nelle rotazioni quasi scientifiche che Inzaghi ha scelto per il reparto, sono pronti Edin Dzeko e Lautaro Martinez, ma con Romelu Lukaku e Joaquin Correa pronti a subentrare e a fare la differenza anche a partita in corso qualora ce ne fosse bisogno.

Dall’altra parte, poi, ci sono i gialloblu, che sono riusciti a raggiungere lo Spezia quartultimo e che davanti al loro pubblico vorrebbero fare lo sgambetto alla Beneamata, anche e soprattutto per tentare il sorpasso che garantirebbe (almeno per il momento) di non dover tornare in Serie B. Zaffaroni è pronto a schierare ancora una volta i suoi con il 3-4-2-1, ma con diversi dubbi soprattutto dalla mediana in su. Davanti a Lorenzo Montipò tra i pali, la difesa sarà composta da Federico Ceccherini, Isak Hien e Giangiacomo Magnani. Sui laterali ci sono veramente pochi ballottaggi, dato che toccherà ancora una volta a Marco Davide Faraoni e Fabio Depaoli con Tameze e Abildgaard in mediana. Le sorprese sono attese sulla trequarti dove Cyril Ngonge e Simone Verdi si giocano una maglia, mentre Darko Lazovic e Adolfo Gaich sono pronti a partire titolari e a tentare di far male all’Inter proprio dove la squadra di Inzaghi ha sofferto di più quest’anno, tra le linee e in contropiede. Chi si ferma è perduto e, a questo punto del campionato, nessuna delle due può permetterselo.

Due partite, soprattutto la più importante di tutte, ci terranno compagnia giovedì alle 20:45. Quella tra Empoli-Bologna, che è in pratica una gara in cui entrambe hanno poco da chiedere, ma in cui nessuna delle due vuole sfigurare, specialmente i rossoblu di Thiago Motta che sono stati una vera spina nel fianco per tutti, da quando è arrivato l’italo brasiliano.

Due partite, soprattutto la più importante di tutte, ci terranno compagnia giovedì alle 20:45. Quella tra Empoli-Bologna, che è in pratica una gara in cui entrambe hanno poco da chiedere, ma in cui nessuna delle due vuole sfigurare, specialmente i rossoblù di Thiago Motta che sono stati una vera spina nel fianco per tutti, soprattutto da quando è arrivato l’italo brasiliano, e poi, dulcis in fundo: Udinese-Napoli, la sfida scudetto.

Essendo il piatto più prelibato di questo turno infrasettimanale ne parleremo dopo, e approfonditamente, mentre ora è il momento di concentrarsi sulla sfida del Carlo Castellani che, in ogni caso, dovrebbe servire più ai padroni di casa di Paolo Zanetti rispetto agli uomini dell’ex Psg. Per quanto riguarda le scelte dell’ex Venezia, con solo Toni De Winter fermo ai box, potrebbe essere più semplice per il tecnico scegliere i migliori undici, in cui sicuramente ci sarà Guglielmo Vicario a difendere i pali dei toscani. Tyronne Ebuehi, poi, insieme ad Ardian Ismajli, Sebastiano Luperto e Fabiano Parisi dovrebbero guidare la difesa dell’Empoli, mentre sulla mediana, in pole ci sarebbero Jacopo Fazzini, Razvan Marin e Filippo Bandinelli. Sulla trequarti, spazio per il giovanissimo Tommaso Baldanzi, che dovrebbe giocare a supporto di Nicolò Cambiaghi e di Francesco ‘Ciccio’ Caputo, due delle punte di diamante della squadra di Zanetti.

Ecco, a proposito di imprescindibili, pure Thiago Motta non dovrebbe rinunciare al suo Riccardo Orsolini, tra i protagonisti di questa stagione positivo per i rossoblù. Schierato nella linea a tre dell’attacco assieme a Nikola Moro e Musa Barrow, il 26enne di Ascoli Piceno proverà a creare dei pericoli anche ai toscani, ma come lui lo faranno anche Nico Dominguez e Lewis Ferguson e Jerdy Schouten, che dovrebbero avere una maglia da titolari per il centrocampo. Senza Georgios Kyriakopoulos, squalificato, il tecnico del Bologna dovrebbe optare per la fascia sinistra su Charalampos Lykogiannis, mentre sull’altro lato spazio al solito Stefan Posch, uno dei migliori terzini in stagione. Al centro della difesa, invece, e davanti a Lukasz Skorupski, poi, dovrebbero esserci Adama Soumaoro e Jhon Lucumì.

E poi, dulcis in fundo: Udinese-Napoli, la sfida scudetto. I tifosi friulani hanno avvertito i partenopei che non gli sarà concesso festeggiare alla loro maniera il traguardo del terzo titolo, il primo dopo 33 anni, in casa loro, e in effetti il pericolo potrebbe anche non esserci, perché, se la Lazio dovesse perdere oggi, gli uomini di Spalletti vincerebbero il campionato senza neanche dover scendere in campo, festeggiandolo di fatto con un giorno di anticipo sulla tabella di marcia. Potrebbe non esserci, in effetti, neanche se il Napoli cadesse e invece i biancocelesti vincessero, perché, appunto, non sarebbe matematico, come non lo è ora, ma solo potenziale. Alla fine dei conti, però, ai futuri campioni d’Italia basta solo un pareggio per laurearsi come tali, e finalmente dovrebbe esplodere la festa che manca da quando c’era Diego Armando Maradona, il più forte di tutti, per alcuni, soprattutto per i fan degli azzurri.

Spalletti, però, dopo aver fallito il primo match point in casa contro la Salernitana ha tutta l’intenzione di chiudere i giochi e per farlo si affida ai migliori. In porta spazio ancora ad Alex Meret, mentre la linea a quattro di difesa è quella che è pronta a entrare nei libri di storia con Giovanni Di Lorenzo, Amir Rrahmani, Kim Min-Jae e Mathias Olivera. Anche a centrocampo si attendono poche sorprese: Stanislav Lobotka e Zambo Anguissa vogliono continuare a dominare il gioco e far impazzire i loro avversari, mentre sulla trequarti Tanguy Ndombele insidia Piotr Zielinski, in netto calo nell’ultimo periodo, per una maglia da titolare. In attacco, c’è sicuramente Victor Osimhen, pronto a marchiare il trionfo del Napoli e che continua a inseguire il titolo di capocannoniere. Allo stesso modo, cercherà di andare in gol anche Khvicha Kvaratskhelia che nelle ultime settimane si è un po’ bloccato sotto il profilo realizzativo e vuole riemergere dopo le prestazioni poco positive con il Milan rendendosi decisivo nella partita scudetto. A chiudere il reparto, occhio a Eljif Elmas che insidia la titolarità di Hirving Lozano.

L’Udinese, come detto, non ha alcuna intenzione di farsi da parte e assistere alla festa dei rivali. Quindi, Andrea Sottil non fa sconti e pensa di schierare la formazione migliore. Marco Silvestri agirà regolarmente tra i pali, mentre la linea a tre di difesa sarà composta da Rodrigo Becao, Jaka Bijol e Nahuel Perez. Anche sui laterali sono attesi i titolari con Kingsley Ehizibue e Destiny Udogie, pronto a stupire anche contro gli avversari più forti dell’intera Serie A. Il centrocampo di Sottil è pronto a far male al Napoli e si comporrà con il solito trio: Sandi Lovric, Walace (chiamato a dare equilibrio) e Lazar Samardzic. In avanti, ci sarà Roberto Pereyra alle spalle di Ilija Nestorovski, pronti a fare lavoro sporco e chissà a sfruttare le palle gol che i bianconeri riusciranno a creare. Tutto è pronto per la festa, ma stavolta i campani sperano di non doverla rimandare.

Dove vedere le partite del 33esimo turno in tv e in diretta streaming: Atalanta-Spezia, Lazio-Sassuolo e Verona-Inter vanno anche su Sky

Tutte le partite della 33esima giornata di Serie A si potranno vedere, come sempre, in esclusiva su Dazn, e quindi su qualsiasi piattaforma supporti l’app (smart tv, smartphone, tablet, Xbox, Playstation). Su Sky, e quindi anche in streaming su Sky Go, invece, ci si potrà gustare la partita tra Atalanta e Spezia, quella della Lazio contro il Sassuolo e quella dell’Inter contro il Verona. Ora, quindi, non resta che aspettare, e fare il conto alla rovescia, specialmente per il Napoli e nella città all’ombra del Vesuvio. Le partite disponibili su Sky saranno visibili anche in streaming su Now.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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