Le giornate tiepide di coppe europee sono terminate e c’è solo il tempo di un breve respiro prima di piombare nuovamente sulla Serie A e sulle sue fatiche. Ad aprire la giornata è l’Inter che sfida uno Spezia desideroso di punti pesanti per la salvezza, prima di vedersela con il Porto in Champions League. In realtà, però, il menù è ricco dato che, alle 18.00 di sabato, il Napoli dovrà tornare alla vittoria contro un’Atalanta sulla carta in calo. Poi occhi puntati sulla corsa ai primi quattro posti, con Bologna-Lazio e Roma-Sassuolo. Juventus e Milan, invece, affrontano rispettivamente Sampdoria e Sassuolo. Ecco dove vedere le partite di Serie A.
Non avrà il fascino delle partite di Champions League, ma il massimo campionato italiano è pronto a regalare emozioni anche in questo weekend dopo che l’ultima giornata ha regalato solo 15 gol. In realtà, tende sempre di più a prevalere la necessità di portare a casa punti pesanti per i rispettivi obiettivi e, soprattutto per chi lotta per non retrocedere, di spazio ce n’è sempre meno per guadagnarsi la Serie A anche nella prossima stagione. Di certo, con il Napoli che è scappato via e con la fuga già a ottimo punto, ora la maggior parte delle attenzioni sono concentrato sulla corsa a strappare un posto per lottare per la coppa dalle grandi orecchie. Ora, dopo una stagione altalenante e piene di insidie, sono sempre meno i margini per superare le altre.
In questa fase della stagione non c’è spazio per le distrazioni, ma soprattutto sbagliare è un delitto che, settimana dopo settimana, diventa sempre più difficile da sanare. Vale per l’Inter, che nella serata di oggi inaugurerà la 26esima giornata, ma anche per tutte le squadre implicate nella corsa alla prossima Champions League.
Il Napoli, però, vuole riprendere la sua corsa dopo la sconfitta casalinga contro la Lazio, ma per farlo dovrà battere un’Atalanta che vuole immediatamente scrollarsi di dosso il momento negativo, anche contro i migliori della classe. Senza nulla togliere agli impegni di Juventus, Milan e Roma, la partita dello stadio Maradona è sicuramente quella più interessante, ma attenzione anche alla corsa salvezza.
Iniziando dal principio, l’Inter va in Liguria per affrontare uno Spezia che non può più permettersi di sbagliare per tenere lontano il Verona nella corsa per non retrocedere. Ma non è l’unica: Simone Inzaghi ha bisogno di punti essenziali per restare al secondo posto e possibilmente per allontanare le dirette concorrenti. Non solo, perché, anche se la classifica non piange, in molti si aspettavano di più dai nerazzurri in questa stagione e soprattutto dal suo allenatore, secondo molti incapace di caricare al massimo la squadra per gli impegni sulla carta meno temibili.
Per portare a casa il bottino pieno, il tecnico ex Lazio tornerà a puntare con ogni probabilità su Romelu Lukaku, che ha tanto da dimostrare e da farsi perdonare dopo gli infortuni e il brutto periodo vissuto nell’ultimo anno e mezzo. Il belga dovrà anche cercare di trovare l’intessa massima con Lautaro Martinez, partner d’attacco con cui prima la meraviglia era all’ordine del giorno e, invece, ora gli ingranaggi sembrano praticamente fermi, anche per una questione di gerarchia. Poi c’è una questione di motivazioni, perché arrivare al match contro il Porto con un altro risultato negativo in trasferta non sarebbe esattamente il modo migliorare per affrontare la partita più difficile dell’anno.
Dall’altra parte, però, c’è uno Spezia che ha ancora tanto da dare a questo campionato. I bianconeri sembrano aver superato il periodo più duro, quello delle assenze, e ora vogliono lanciarsi con ancora più forza nella lotta per la salvezza che comunque li vede nettamente favoriti rispetto a Cremonese o Verona. E poi Mbala N’Zola sta ritrovando il top della forma, che non può essere affatto un fattore da non considerare. Con il centravanti più continuo dei liguri, la musica cambia improvvisamente per il lavoro che riesce a fare nella fase di manovra offensiva e, in ogni caso, ha delle medie di incidenza tra gol e assist che è di gran lunga quella migliore della squadra. Insomma, di motivazioni ce ne sono tante e da entrambe le parti, con l’Inter che dovrà invertire un trend in trasferta che è veramente preoccupante, e soprattutto tra le peggiori del campionato.
Dopo un venerdì che comunque va seguito con grande attenzione, il sabato riparte con Empoli-Udinese, un match che guardando la classifica non sembra avere tanto da dire, ma che invece potrebbe rivelarsi divertente sotto il profilo del gioco e delle occasioni create, quindi anche per quanto riguarda le reti. È vero che i toscani non sono ancora del tutto al sicuro, ma la zona infernale della retrocessione sembra comunque abbastanza lontana per stare tranquilli da qui a fine anno. Vedremo se effettivamente sarà così e se i friulani ritroveranno la verve offensiva di inizio anno, persa da quando Gerard Deulofeu ha dovuto restare ai box per infortunio.
Quella tra toscani e friulani è una sfida che ha tanto da dire, soprattutto a centrocampo, dove i bianconeri stanno dicendo la loro con tutti gli avversari di questo campionato. Il rientro di Roberto Pereyra ha dimostrato come sia un calciatore in grado di alzare immediatamente il livello di un’intera squadra e anche Sandi Lovric sta trovando una continuità impressionante sotto il profilo del gol, degli assist ma soprattutto nella rifinitura dell’azione. La stessa cosa si può dire anche per l’Empoli che ha dei calciatori con molta meno esperienza, ma in grado di reggere l’urto anche di squadre come l’Inter. La gemma più preziosa è sicuramente Tommaso Baldanzi, un ragazzotto dal baricentro basso e dal grande talento che si sta imponendo soprattutto da trequartista. Il futuro è tutto suo, ma già il presente fa faville ed esigenze grande attenzione anche dalle big.
Lo stesso non si può dire dell’attacco, per entrambe. L’Udinese, infatti, e torniamo sul forfait di Deulofeu, ha perso continuità d’azione, di gioco e di incisività nella fase offensiva. Questo perché Beto non è ancora esploso del tutto e anche perché il suo strapotere fisico non basta a reggere sulle spalle l’intero peso dei gol della squadra. Florian Thauvin, poi, è ancora ben lontano dai fasti di Marsiglia e non sembra più quel giocatore devastante, in grado di entrare nel mirino delle maggiori big. L’Empoli, invece, ancora non ha trovato delle gerarchie ben precise. Alla fine, sembra averla spuntata Martin Satriano, ma ben dopo l’infortunio di Mattia Destro e ora anche Nicolò Cambiaghi. Vedremo se la punta di proprietà dell’Inter riuscirà definitivamente a rubare la scena.
Alle 18.00 poi c’è il piatto forte della giornata, dato che Napoli-Atalanta resta una partita di cartello in Serie A e gli Azzurri devono trovare una reazione dopo il ko contro la Lazio per affrontare al meglio il ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro l’Eintracht Francoforte. Sia chiaro, c’è poco da criticare agli uomini di Luciano Spalletti, ma una nuova affermazione contro Gian Piero Gasperini sarebbe nuovo fieno in cascino verso lo scudetto. Anche se ormai sembra solo una questione di tempo.
Sì, perché la sconfitta dell’ultimo turno non inficia minimamente il super percorso che i partenopei hanno portato avanti fino a questo momento. Gli Azzurri, nonostante il passo falso, hanno trovato in attacco la coppia formato da Khvicha Kvarastskhelia e Victor Osimhen che si può già annoverare tra le migliori in assoluto in Europa. Tra gol e assist, ma soprattutto duelli e dribbling riusciti è veramente complicato trovare di meglio, come è difficile per una società costruire un attacco del genere. E poi c’è tutta l’architettura che Spalletti è riuscito a organizzare e che raramente si crea anche tra i migliori club europei. Insomma, dai grandi protagonisti di quest’anno una reazione la si aspetta e deve essere di quelle pesanti, quasi indimenticabili.
Dall’altra parte c’è comunque un’Atalanta che ha tutta l’intenzione di dare un segnale chiaro per il futuro. I nerazzurri stanno vivendo un piccolo calo dei loro gioielli offensivi, Rasmus Hojlund e Ademola Lookman, ma a brevissimo rientrerà quel Duvan Zapata che non c’è mai stato e potrebbe essere un’arma cruciale per il percorso dei bergamaschi da qui a fine anno. A differenza di una difesa che comunque ha tenuto, anche alcuni uomini del centrocampo devono dare delle risposte. In primis, ci riferiamo a Mario Pasalic che con i suoi inserimenti è risultato un’arma decisiva in zona gol, ma anche per l’equilibrio difensivo della sua squadra. Insomma, se in tanti dovessero svegliarsi proprio contro il Napoli sarebbe un’affermazione essenziale per dare la spinta alla corsa Champions League di qui a fine anno. Ma purtroppo per gli ospiti non è affatto scontato e non è semplice bloccare chi è lanciato dritto verso lo scudetto.
Il sabato sera tra una birra, una pizza, le pantofole o lo zapping con Maria De Filippi, ad animare il weekend c’è Bologna-Lazio, una partita con cui i biancocelesti vogliono dimenticare la sconfitta contro l’AZ Alkmaar in Conference League. Per farlo, Maurizio Sarri dovrà fare a meno di Ciro Immobile, ma ritrovando il tridente che ha scritto le meraviglie di questa stagione, quello formato da Mattia Zaccagni, Felipe Anderson e Pedro Rodriguez.
Non si tratta comunque di un’operazione facile, quella che porta alla vittoria, per la squadra della Capitale. I felsinei, infatti, hanno dimostrato nelle ultime giornate di essere un gruppo di primo livello, uno di quelli che non può permettersi di temere o di avere paura reverenziale di qualsiasi big. Anche qui la dimostrazione è arrivata contro l’Inter, dove gli undici di Thiago Motta hanno espresso il loro gioco continuo e aggressivo, per poi trovare anche il gol della vittoria. Nonostante un caso Marko Arnautovic che pare sempre più caldo tra i rossoblù, la quadratura non manca e i risultati sono più che ottimi nell’ultimo periodo.
Per la Lazio, invece, non ci sono scuse per tentare di strappare un posto di lusso nella principale coppa europea. Nonostante i risultati siano ancora decisamente altalenanti, soprattutto in Europa, i biancocelesti alla lunga stanno dimostrando di essere secondi solo al Napoli o comunque di poter gareggiare fino alla fine per la Champions League. Certo, una vittoria anche a Bologna sarebbe uno spot fondamentale per gli uomini di Sarri. E se è un dato di fatto che non ci sarà Immobile, e potrebbe mancare anche nel derby, attenzione a come i funamboli offensivi del club della Capitale riescono a dialogare negli spazi stretti. Un’arma che può essere usata puntualmente per scardinare anche gli avversari più chiusi in area di rigore. Poi una risposta dovrà arrivare anche da Sergej Milinkovic-Savic, uno che nell’ultimo periodo ha visto calare sensibilmente il suo livello di gioco e prestazione.
Poi, dopo il riposino notturno e la colazione della domenica, si riparte domenica con Lecce-Torino. I granata sono tornati alla vittoria nell’ultimo turno e vogliono finalmente dare continuità di gioco e prestazione, ma i pugliesi non hanno intenzione di sbagliare ancora e vogliono ritrovare l’estro dei migliori uomini offensivi, deludenti nelle ultime uscite. Anche in questo caso, potrebbe prevalere la voglia di blindare la salvezza, ma vedremo se gli uomini di Ivan Juric faranno un altro sgambetto ai diretti avversari.
La situazione non è ancora tra quelle più preoccupanti per i ragazzi di Marco Baroni, ma nelle ultime settimane comunque le prestazioni di squadra sono calate e soprattutto la pericolosità offensiva, proprio quella che prima sembrava essere un punto di forza per i giallorossi. I 27 punti totalizzati fino a questo momento non sono comunque sufficienti per tirare un sospiro di sollievo che sarebbe fondamentale per classifica e futuro. Per raggiungere un risultato del genere, però, bisognerà stare attenti alle qualità di un Torino che galoppa con forza sempre maggiore verso le speranze europee, per non abbandonarsi già da ora a un finale di stagione che sarebbe scialbo e senza troppi obiettivi da pretendere.
Passando proprio ai granata, ora la squadra di Ivan Juric sembra aver trovato la quadratura ideale bramata da inizio anno. I piemontesi non hanno alcuna intenzione di mollare nella lotta per la Conference League, sicuramente non ora che le cose sembrano essersi sistemate praticamente in tutti i reparti. Pensate a un calciatore come Perr Schuurs che sta crescendo e si sta imponendo come uno dei migliori nel suo ruolo in Serie A. E non solo, perché anche in attacco Antonio Sanabria sembra aver scoperto quel bottino di gol cruciale per chi gioca da centravanti e fa tutto quel lavoro per la squadra. E poi c’è anche spazio per le sorprese e, in questo caso, corrisponde al nome di Yann Karamoh, capace di colpire anche nel derby della Mole contro la Juventus. Insomma, anche in questa partita i pronostici sono più che aperti e non sono escluse affermazioni nette.
Il pomeriggio alle 15.00 tornano due impegni in contemporanea, che è già un miglioramento, anche se non ha più il sapore dei decenni passati. Comunque il Verona si giocherà le sue chance di salvezza in casa contro il Monza. Una partita in cui gli scaligeri hanno l’obbligo di conquistare la vittoria per credere ancora nel quart’ultimo posto. In attacco, la rosa non è lunghissima, ma più che le scelte dei singoli o le motivazioni tattiche, c’è da tirare fuori l’orgoglio per superare gli avversari brianzoli. Una squadra complicata da affrontare per come è schierata in campo e per la qualità di alcuni elementi.
Partiamo proprio dai rossi della Lombardia, una delle storie più belle da un paio d’anni a questa parte in Italia. Ovviamente, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani hanno l’esperienza e il fiuto necessari per far avanzare al meglio il progetto della società, e i risultati sono evidenti, soprattutto dopo l’arrivo di Raffaele Palladino in panchina. Di certo, il tecnico – che ormai non è più possibile definire nuovo – ha portato una vera e propria rivoluzione in piena regola per i suoi. Sicuramente un ruolo importante l’ha avuto il coraggio per stravolgere le prestazioni di determinati elementi, ma ora gli esterni arrivano fino in fondo al campo. E poi ora c’è anche un aiuto importante agli attaccanti, bravi a incunearsi nelle difese avversarie e negli spazi che lasciano i rivali o che crea Andrea Petagna.
In questa partita, però, la parte più delicata ce l’ha comunque il Verona, abile a mettere in campo qualità, fisicità e grinta nelle ultime uscite. Dopo una prima parte di stagione sportivamente drammatica, gli scaligeri stanno cercando di risalire la classifica, con tutte le difficoltà del caso. Ancora, infatti, nonostante qualche bella prestazione di Cyril Ngonge, non sembra abbastanza per definire i gialloblù una forza di primo livello o in netta risalita in classifica. E anche nello scontro diretto contro lo Spezia non è arrivata quella reazione di compiutezza in sé e per sé, decisiva a questo punto della stagione. Vedremo se la vittima designata sarà il Monza, anche perché di chiamate decisive per salvarsi non ne restano poi tante e la classifica, settimana dopo settimana, diventa sempre più preoccupante. Chi vincerà avrà un ulteriore balzo per i suoi obiettivi, ma chi ne uscirà sconfitto rischia di perdere tanto, soprattutto la spinta che potrebbe portare ai posti più ambiti.
Contemporaneamente Cremonese e Fiorentina si sfideranno più o meno con le stesse ragioni, con i grigiorossi a caccia di sogni, dopo la vittoria contro la Roma e la reazione di cuore contro il Sassuolo. La Viola, invece, anche dopo l’Europa, vuole continuare a dare segnali al campionato e a costruire il futuro.
Partiamo proprio dalla squadra ospite per descrivere quelle che potrebbero essere le motivazioni e l’andamento di questa partita. Il peregrinare è stato tanto quest’anno per Vincenzo Italiano e i suoi ragazzi e alla fine non è stata una storia tanto dolce, ma che passa da tanto lavoro per unire le caratteristiche dei propri uomini allo sviluppo tattico che l’allenatore ha voluto impostare. Di certo, il ritorno a pieno ritmo di Nico Gonzalez dopo i tanti problemi fisici contrastati nell’ultimo anno è sicuramente un passaggio importante, ma la sensazione è che qualcosa sia scattato soprattutto dal punto di vista realizzativo, con Arthur Cabral e Luka Jovic che stanno riuscendo a trovare quel Paradiso negli ultimi metri, che li porta puntualmente a raggiungere la via del gol. Se poi comincia a segnare anche Antonin Barak, come successo in Conference League come il Sivasspor, allora c’è anche la possibilità di sognare davvero. Come sta accadendo proprio in Europa, dove la Viola ha diverse possibilità di arrivare fino alla fine.
Dall’altra parte, bisogna dare tanti meriti alla Cremonese, una squadra che per inesperienza e qualche crepa nel livello complessivo della rosa è sicuramente una delle sfavorite per la corsa alla salvezza, ma che sta dando tutto e soprattutto il cuore per mantenere la categoria. Le prestazioni contro Roma e Sassuolo sono state più che convincenti, soprattutto perché la rimonta sembra essere nel DNA complessivo della squadra. Ed è una caratteristica che non è affatto facile da trovare in molte delle altre pretendenti alla salvezza. Contro la Fiorentina e di fronte al pubblico di casa, di certo ci sarà da lottare più delle altre volte, soprattutto perché mollare, a questo punto, non può essere un’opzione. Vedremo, a questo punto, chi riuscirà a vincere tutti i ballottaggi offensivi, ma ci sentiamo di dire che il Cyril Dessers visto contro il Sassuolo non può essere tenuto fuori ed è un lusso per un club che deve salvarsi.
Alle 18.00, poi, è la volta della Roma che all’Olimpico, dopo le proficue fatiche contro la Real Sociedad, dovrà vedersela proprio con i neroverdi. Una squadra che non può affatto essere sottovalutata, vista la qualità offensiva e le motivazioni mostrate nell’ultimo periodo dopo una crisi difensiva e di gioco.
La squadra della Capitale arriva al match con diversi problemi per quanto riguarda gli infortuni. La prova contro gli spagnoli ha lasciato diversi strascichi, soprattutto in attacco e sulla trequarti, anche perché Lorenzo Pellegrini, dopo tutti quei punti di sutura, sicuramente non sarà della partita, mentre Andrea Belotti non riuscirà a recuperare. Se aggiungiamo anche il fatto che Ola Solbakken è ancora ai box, praticamente restano solo Stephan El Shaarawy, Paulo Dybala e Tammy Abraham a Mourinho. Allo stesso tempo, il tecnico portoghese non sarà della partita, visto che il ricorso è stato respinto, nonostante il deferimento del quarto uomo. Il momento della Roma comunque non può affatto essere giudicato come negativo e, quindi, i giallorossi vorranno sicuramente dare seguito alla verve delle ultime partite.
Non è una novità, ma un calciatore come la Joya è devastante nella fase di proposta, mentre la difesa è sicuramente tra le migliori dell’intera Serie A. Contro la Juventus è arrivata un’altra prova di alto livello, anche perché il gol decisivo l’ha anche firmato Gianluca Mancini. Se Rui Patricio e compagni dovessero continuare così, sarà difficile per tutti giocare con una squadra del genere. E ce ne stiamo rendendo conto anche in Europa League.
Occhio, però, a sottovalutare un Sassuolo che di recente sembra aver recuperato la miglior forma offensiva e che finalmente potrà beneficiare di Domenico Berardi, un laterale d’attacco che è anche vero e proprio regista della squadra e che ora dall’altro lato ha un Armand Lauriente da lanciare e mandare in profondità. La coppia è particolarmente temibile anche per la Roma e lo sarebbe ancora di più se alla fine dovesse sbocciare anche Andrea Pinamonti al centro dell’architettura offensiva di Alessio Dionisi.
A chiudere la domenica saranno Juventus e Sampdoria, in una partita che sulla carta pare dal pronostico scontato, ma che potrebbe comunque riservare diverse sorprese. I bianconeri hanno qualche problema in attacco, dato che Federico Chiesa e Angel Di Maria sono acciaccati e Moise Kean è squalificato dopo il calcio folle a Gianluca Mancini. In ogni caso, Massimiliano Allegri non ha scuse e vuole centrare i tre punti. Per Dejan Stankovic, invece, è l’ultima chiamata – o una delle ultime – prima di abbandonarsi alla retrocessione, in un’annata storta sotto tutti i punti di vista.
In ogni caso, sembra che i bianconeri abbiano finalmente trovato le motivazioni giuste per arrivare ai loro obiettivi principali da qui a fine anno. La squadra del tecnico livornese vive ancora troppo di alti e bassi, ma comunque ha trovato delle certezze di un livello superiore, capaci di imprimere un marchio ben preciso a tutta la squadra. Ci riferiamo soprattutto ad Angel Di Maria, autentico mattatore di Europa League e soprattutto colui che è in grado di far cambiare marcia all’intera fase offensiva della squadra. Indubbiamente, al suo fianco, il nome che sta facendo più fatica è sicuramente quello di Dusan Vlahovic, uno che sembra non riconoscersi più nel realizzatore infallibile che si è visto con la maglia della Fiorentina e a stralci anche per la Juventus. Vedremo se il serbo riuscirà a sbloccarsi proprio contro la Sampdoria, in una gara sulla carta favorevole, o se continuerà la sua spirale negativa sotto il profilo delle marcature.
Dall’altra parte c’è una Sampdoria che siamo convinti interpreterà la partita con tutto l’agonismo necessario per raggiungere l’obiettivo. I blucerchiati devono ancora fare i conti con un attacco che proprio non riesce a trovare gli ingranaggi necessari per far male agli avversari: la sensazione è che manchi la felicità, lo spunto nel dribbling e la qualità negli ultimi trenta metri. La speranza residua per i liguri e per i suoi tifosi è che Jesé Rodriguez si riveli il calciatore importante che per brevi periodi ha fatto la fortuna anche dal Real Madrid. Ma sembra praticamente una vita fa. Sicuramente riuscire a strappare un punto all’Allianz Stadium sarebbe un’iniezione di fiducia cruciale per credere ancora nella salvezza.
A chiudere il turno, in un monday night comunque da non sottovalutare, saranno Milan e Salernitana. I rossoneri sono ancora sotto l’effetto della sbornia di Champions League dopo aver eliminato il Tottenham di Antonio Conte. In Serie A, però, c’è da dare altre risposte, visto che la Fiorentina ha battuto il Diavolo nell’ultimo turno. Per qualificarsi alla prossima edizione della massima competizione europea, c’è bisogno di tornare subito alla vittoria, anche se verrà fatto un ampio turnover.
Infatti, già dai giorni precedenti la partita si è parlato a più riprese di un turno di riposo per Olivier Giroud in attacco, ma anche per Sandro Tonali in mezzo al campo. È proprio l’attacco il reparto dove potrebbero avvenire le cose più interessanti, dato che Divock Origi potrebbe avere un’altra occasione o, ancora meglio, Zlatan Ibrahimovic potrebbe tornare storicamente dal primo minuto, una sorta di miracolo dopo il duro infortunio patito e per uno che è stato tenuto fuori anche dalla lista per le coppe europee. In Serie A questa partita non è affatto da sottovalutare per il percorso intrapreso dai rossoneri. La stagione non è quella di un anno fa, che ha portato lo scudetto all’ultima giornata. L’altalena di risultati, infatti, include il Diavolo nel pieno della corsa ai primi posti in classifica e sicuramente ci si aspettava tanto di più.
Infine, occhio alle motivazioni della Salernitana. I campani sono al 16esimo posto in classifica e ancora non possono affatto dirsi sicuri di far parte della Serie A anche durante il prossimo anno. Per questo, l’arrivo di Paulo Sousa dovrebbe dare una scossa totale a un ambiente che si era un po’ seduto e quest’anno ha vissuto anche grosse delusioni. Il ruolo di Antonio Candreva è cruciale in tal senso, ma gli occhi sono puntati soprattutto verso una difesa che dovrà dare dimostrazione di maggiore solidità. Un appuntamento cruciale per capire il reale valore di entrambe e che dopo la Champions League non è comunque da prendere sotto gamba.
Quanto a dove vedere le partite della 26esima giornata della Serie A, che ci terranno compagnia, anche questo giro, da venerdì fino a lunedì, come sempre saranno disponibili su Dazn in esclusiva, e quindi in qualsiasi piattaforma supporti l’app. La gara di sabato sera delle 20:45 del Bologna contro la Lazio, il lunch match di domenica tra Lecce e Torino e il posticipo di lunedì di San Siro tra il Milan e la Salernitana si potranno vedere anche su Sky, e quindi su Sky Go.
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