Appena una settimana fa era stato emanato un nuovo Dpcm nel tentativo di placare la nuova ondata di contagi. Negli ultimi sette giorni, però, i nuovi positivi non hanno smesso di aumentare. Il Governo di conseguenza sta studiando un nuovo decreto e ulteriori restrizioni. In questo caso è la quotidianità domestica al centro del dibattito: stop a feste nelle case private e cene tra amici e parenti.
Il testo del Dpcm entrato in vigore l’8 ottobre non fa riferimento alle feste private, ma introduce genericamente l’”obbligo di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con possibilità di prevederne l’obbligatorietà dell’utilizzo nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private”.
Il premier Giuseppe Conte ha infatti spiegato che: “Dettare regole che non potrebbero essere sanzionate concretamente non avrebbe senso“. Ma lancia anche “la forte raccomandazione ad adottare comportamenti appropriati anche in famiglia“.
Per il momento quindi sono il buon senso e la responsabilità individuale a dettare legge, ma non è escluso che le cose possano cambiare. Non ci sarà alcuna multa per cene organizzate a casa, ma ricevere ospiti senza indossare i sistemi di protezione individuale resta rischioso.
Nella giornata di domenica il ministro della Salute Roberto Speranza e il Cts si sono riuniti per valutare le prossime mosse, che potrebbero essere formalizzate già nelle prossime ore. “Abbiamo fatto alcune scelte e quella della mascherina obbligatoria anche all’aperto è una prima scelta che va in questa direzione, quella di alzare il livello di guardia”, ha spiegato Speranza, che ha poi aggiunto: “Abbiamo bisogno di un coordinamento ancora più forte con le Regioni e abbiamo bisogno di valutare ora dopo ora l’evoluzione epidemiologica. Decisivi restano i comportamenti delle persone“.
Non bisogna comunque “farsi illusioni” nonostante il nostro Paese sia in una posizione “di vantaggio” (in altri Stati l’aumento di contagi è tale per cui un secondo lockdown pare inevitabile), ha chiarito il ministro: “Abbiamo dimostrato di essere un grande Paese. Dobbiamo dimostrarlo di nuovo perché i mesi che arrivano non sono semplici”.
Attualmente l’Italia è impegnata nella gestione di oltre 3800 focolai attivi. L’Istituto Superiore di Sanità ha lanciato l’allerta: la maggior parte di questi focolai sono stati registrati in ambito domiciliare (il 77%), ed ecco spiegato il motivo delle possibili nuove regole.
Sembra invece abbassarsi la percentuale dei focolai rilevati nell’ambito di attività ricreative, nonostante ciò agli sport di contatto potrebbe essere imposto un limite, dal momento che quello tra amici è il secondo contatto più a rischio focolai. Il calcetto è quindi tra le attività al centro del mirino governativo.
Una circolare del Viminale firmata dal capo di Gabinetto Bruno Frattasi chiarisce anche la disposizione riguardante l’esenzione dall’obbligo di utilizzo della mascherina durante l’attività sportiva o motoria. Nel testo pubblicato in Gazzetta ufficiale infatti l’esenzione è rimasta solo per coloro che fanno attività sportiva, ma non quella motoria. Quest’ultima da intendersi come “la mera passeggiata e non la corsa”. Quindi, conclude Frattasi, “jogging e footing (anche con finalità amatoriali) potranno continuare a svolgersi senza obbligo di mascherina”.
L’obiettivo è quello di scongiurare un nuovo lockdown, ma per farlo potrebbe non bastare la responsabilità individuale. Sul tavolo ci sono diverse ipotesi: dallo stop alle 21 al consumo di cibo e bevande “in piedi” alla chiusura di bar e ristoranti alle 24.
Non solo in casa, ma anche ai ricevimenti e ai banchetti tra amici e parenti sarà imposto un limite di massimo trenta persone. Per chi lo avesse abbandonato, lo smart working tornerà ad essere parte del nostro quotidiano e, se dovesse rendersi necessario, potrebbe essere limitato lo spostamento delle persone tra le Regioni. Il nuovo Dcpm potrebbe arrivare già nella giornata di mercoledì.
A Buddusò (Sassari) il sindaco Giovanni Antonio Satta ha emanato un’ordinanza in anticipo sul nuovo Dpcm che si aggiungono all’obbligo di mascherina in qualsiasi luogo al chiuso a parte la propria abitazione. L’ordinanza prevede il divieto a feste o incontri in ambito domiciliare se non tra congiunti e al cimitero è stato imposto un tetto massimo di 30 persone. Per la campagna elettorale nei 160 Comuni che andranno al voto il 25 e 26 ottobre, i comizi saranno limitati ai luoghi che consentano di rispettare le norme di distanziamento. Satta promette anche più controlli da parte delle forze dell’ordine nei locali pubblici.
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