Oggi, mercoledì 24 febbraio, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato in Senato, focalizzandosi sulla situazione di campagna vaccinale e scuola. In particolari, ha parlato delle riaperture dopo lo stop introdotto con l’ultimo Dpcm, che scadrà il prossimo 6 aprile.
“Mentre la campagna vaccinale procede, è bene pensare di pianificare le riaperture” ha detto il premier Draghi. “Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis e almeno le scuole primarie e dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, speriamo subito dopo Pasqua”.
Come detto dal presidente del Consiglio in Senato, quindi, si pensa ad una prima riapertura delle scuole, anche in zona rossa, rivolta soprattutto ai più piccoli.
Il premier Draghi, inoltre, ha voluto trasmettere durante il suo discorso un messaggio di fiducia “a voi e a tutti gli italiani”.
“Ho ripetuto in queste settimane che il Governo è determinato a portare avanti la campagna vaccinale con la massima intensità. E siamo già all’opera per compensare i ritardi di questi mesi”. E ha aggiunto: “Dobbiamo farlo per la salute dei cittadini, per l’istruzione dei nostri figli, e per la ripresa economica”.
Ad un anno di distanza dal 26 marzo, giorno in cui il Consigli Europeo riconosceva “la pandemia come una sfida senza precedenti per l’Europa”, l’Italia deve fare “tutto il possibile per una piena e rapida soluzione della crisi sanitaria. Sappiamo come farlo: abbiamo quattro vaccini sicuri ed efficaci”.
E sui vaccini Draghi ha aggiunto che: “Tre sono già in via di somministrazione, mentre un quarto, quello di Johnson & Johnson, sarà disponibile da aprile”. Inoltre, come spiegato dal premier, l’obiettivo del Governo è quello di “vaccinare più persone possibile, nel più breve tempo possibile”.
Sempre riguardo ai vaccini, Draghi ha rivolto un appello alle Regioni, riguardante le vaccinazioni che coinvolgono i soggetti più anziani e fragili. Infatti, il premier ha detto in Senato: “Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del ministro della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente n base a qualche loro forza contrattuale”.
E ha continuato: “Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti. Tutte le Regioni devono attenersi alle priorità indicate dal ministro della Salute, in tempo di pandemia le decisioni finali spettano al Governo. Sono consapevole che solo con la sincera collaborazione tra Stato e Regioni in nome dell’unità d’Italia il successo sarà pieno”.
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