È iniziato questa mattina alle 9 il dibattito alla Camera in merito alla fiducia al governo Draghi. Questa sera si terranno le votazioni dopo che ieri è stata ottenuta la fiducia con 262 voti a favore.
Il premier terrà il suo discorso alle 18.30 mentre alle 20 si voterà e nella tarda serata si saprà il risultato. L’aspettativa è che, anche in questo caso, ottenga ampiamente la fiducia alla luce della dell’ampio sostegno da parte sia della destra e della sinistra.
Italia Viva: Draghi e ciò di cui ha bisogno il paese
A prendere la parola questa mattina è stato il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti, che ha voluto sottolineare come il suo partito sia soddisfatto di quanto ottenuto. I risultati sull’economia sono molto positivi visto il crollo dello Spread e la grande popolarità di Draghi tra gli italiani e i partiti è in costante crescita. Matteo Renzi ha dunque avuto ragione, nonostante sia stato ampiamente insultato e attaccato per aver aperto la crisi di governo. Ha concluso invocando la necessità di una bicamerale per redigere una nuova legge elettorale.
Proprio Renzi ha commentato stamane con un post su Facebook i risultati ottenuti con la salita di Draghi al governo, illustrando come la crisi sia stata una scelta lungimirante per il paese.
Fratelli d’Italia unica voce fuori dal coro
Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia ha rimarcato la natura patriottica del partito nonché della promessa fatta i propri elettori di non tradire mai il loro programma: per questo proseguiranno a formare l’opposizione al governo, ribadendo il proprio no. Un no condiviso con alcuni senatori del MoVimento 5 Stelle.
Prosegue dunque la spaccatura nella destra, visto che la Lega conferma l’appoggio seppur momentaneo a Draghi. Durigon spiega che la scelta del partito di Salvini è dettata dalla volontà di affrontare al meglio le emergenze attuali. Il leader del partito ha dichiarato più volte che una volta che la situazione sarà più stabile, sarà assolutamente necessario il ritorno alle urne.
Forza Italia crede fortemente in un governo di unità nazionale per superare un momento così drammatico, allineandosi dunque con la Lega.
I rappresentanti di +Europa – Azione – Radicali e Cambiamo! hanno tutti confermato il loro sì a Draghi.
Il MoVimento 5 Stelle
L’intervento di Gianluca Vacca, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione cultura, è stato relativo alla questione scuola. Infatti, ha caldeggiato il ritorno a scuola per tutti gli studenti poiché la didattica distanza prolungata potrebbe comportare gap formativi e disagi psicologici su una larga fetta della giovane popolazione. La necessità di difendere il diritto all’istruzione anche durante un momento così difficile deve avere la priorità, soprattutto nella scuola pubblica e statale. Altro impegno del Movimento, spiega, è quello di aumentare il numero dei laureati in Italia, possibile solo con politiche a sostegno dello studio.
Contemporaneamente, Beppe Grillo è intervenuto su Facebook per ricordare l’importanza della transizione energetica nonché tecnologica, economica, socio-culturale e istituzionale dell’Italia.
Intanto, Vito Crimi fa sapere che i 15 senatori che ieri hanno votato no alla fiducia al Senato saranno espulsi dal partito per aver violato il voto degli iscritti. Di questi 15, Morra ha commentato di sentirsi scosso mentre Barbara lezzi ha dichiarato di non essere stata espulsa e di voler candidarsi per far parte del comitato direttivo del partito, per rappresentare quel 41% di votanti che si sono espressi contrari al sostegno a Draghi.
Il PD punta sul welfare
Chiara Gribaudo, vice capogruppo del PD alla Camera, nel suo intervento ha a sua volta parlato delle problematiche legate al sistema scolastico durante la pandemia e la necessità di agire per rafforzarlo e appianare qualsiasi tipo di diseguaglianza sociale. Ha parlato anche del problema del lavoro tra tirocinanti e blocco dei licenziamenti: è necessaria una revisione e un rinnovamento del sistema occupazionale in Italia anche per lavoratori a tempo determinato e autonomi.