Il premier Mario Draghi ha presentato ieri alla camera il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il Next Generation UE e il Recovery Plan per ottenere i fondi europei necessari per riorganizzare il paese post-pandemia.
Draghi ha spiegato che il PNRR non è un insieme di progetti, numeri, obiettivi e scadenze ma è l’insieme delle vite di chi ha sofferto durante la pandemia, è la risposta a chi ha bisogno di aiuto, che siano disoccupati, territori svantaggiati o ambiente esasperato.
L’Italia avrà a disposizione 248 miliardi di euro per poter consegnare alle generazioni future un paese più saldo e risolto, che ha bisogno urgentemente di essere ristrutturato. Il Recovery Plan avrà 3 obiettivi: riparare i danni economici e sociali della pandemia, visto che l’Italia è stata più colpita dei paesi europei confinanti sia da un punto di vista di contagi che dei decessi, con drammatiche conseguenze su PIL e occupazione. Altro obiettivo è aiutare le persone sotto la soglia di povertà, che nel 2020 hanno raggiunto il 9,4%: tra il 2005-2019, ha spiegato Draghi, il tasso è salito dal 3,3 al 7,7%, mostrando una crescita costante esplosa nel 2020. Infine, il terzo ultimo obiettivo è quello di risollevare il PIL, che nel 2020 è sceso drasticamente (ora è all’8,7%): nel 2026 si prospetta un +3,6% senza contare il Recovery Plan. Draghi ha precisato che dovrebbe accompagnarsi a un +3,2% per quanto riguarda l’occupazione.
Recovery Plan: un aiuto concreto ai giovani, alle donne e alle famiglie
Mario Draghi ha voluto specificare che il Recovery Plan ha la finalità soprattutto di aiutare le nuove generazioni, ovvero quelle che solitamente sono state più colpite da crisi e mancanza di fondi in generale, anche pre-Covid.
Anche le famiglie avranno un grande aiuto: 4,6 miliardi saranno destinati alla costruzione di nuovi asili, scuole materne e servizi per l’educazione. Un miliardo sarà utilizzato per l’estensione a tempo pieno delle scuole primarie, per venire incontro alle tantissime difficoltà che hanno le famiglie di lavoratori.
Per quanto riguarda le donne, molto svantaggiate in Italia da un punto di vista lavorativo, ci sarà un grande slancio per incentivarle a entrare nel mondo tecnico-scientifico (un miliardo) e nell’imprenditoria (400 milioni): l’obiettivo è mettere in pari Italia con il resto d’Europa, decisamente molto più avanti in fatto di parità di genere,
L’Italia è a una media di 1,3 figli per donna, mentre la media europea è di 1,6: la mancanza di un welfare adeguato porta ha una bassissima natalità, e con il Recovery Plan si vuole invertire questa tendenza. Ci saranno aiuti alle famiglie per acquistare la prima casa ma anche importanti fondi per gli under 35 che vogliono creare una nuova impresa, oltre al potenziamento del servizio civile universale per i giovani tra i 18 e i 28 anni.
Draghi ha poi illustrato le restanti ripartizioni dei fondi: 70 miliardi alla conversione ecologica, 50 miliardi alla digitalizzazione del paese e all’investimento nel settore cultura, 8.5 miliardi saranno destinati alla sanità, che durante la pandemia ha dimostrato di avere tante lacune, e più del 50% degli investimenti sarà destinato alle infrastrutture nel mezzogiorno d’Italia. Infine, sarà prorogato il super bonus al 110% al quale saranno destinati 18 miliardi finalizzato alla miglioramento degli immobili.