Tragedia questa mattina ad Alghero, dove un operatore dell’ecocentro comunale ha sparato a due colleghi e poi si è tolto la vita.
Dopo averli colpiti alle gambe, si è seduto e ha rivolto la stessa arma verso sé stesso uccidendosi, ore è giallo sull’accaduto che ha sconvolto la comunità della città sarda.
Questa mattina è avvenuto un evento tragico ad Alghero, in Sardegna. Nell’ecocentro del Comune, un operatore ecologico di nome Rosario Antonio Urgias, si è recato al posto di lavoro come ogni giorno, con la differenza che oggi aveva in mente un piano ben preciso.
Armato con una pistola, ha puntato alle gambe di due colleghi, Ivan Cherchi e Sergio Florulli, e li ha feriti gravemente, poi si è seduto rivolgendola contro sé stesso per suicidarsi proprio all’interno della struttura in via degli Artigiani.
In realtà era già stato bloccato da un terzo collega, Stefano Livesi, che dopo aver sentito gli spari è corso a vedere cosa fosse accaduto e ha fatto l’amara scoperta, a terra infatti c’erano i due uomini che si contorcevano dal dolore, per i quali è stato necessario il trasporto d’urgenza in ospedale, ma non si hanno notizie sulle condizioni.
Questo terzo uomo ha cercato di tranquillizzare l’operatore ecologico, invece la vicenda ha avuto un risvolto tragico, infatti questo, con la stessa arma da fuoco si è sparato un colpo alla testa morendo all’istante.
Le notizie sono ancora frammentarie perché l’episodio è accaduto poco fa e ancora sono sconosciute le ragioni del gesto estremo.
Sul posto sono giunti immediatamente i Carabinieri di Alghero per sequestrare la zona e condurre i rilievi di rito.
Entrambe le persone gambizzate sono state trasportate in codice rosso in ospedale e non sarebbero in pericolo di vita ma c’è il massimo riserbo sulle loro reali condizioni e i contorni della vicenda sono ancora tutti da chiarire.
I Carabinieri stanno indagando e secondo i primi dettagli appresi, l’uomo viveva da solo in un alloggio di fortuna e recentemente aveva problemi a lavoro per quando riguarda lo svolgimento delle sue mansioni.
Forse l’insieme di queste problematiche legate all’aspetto privato e lavorativo lo hanno portato a una situazione al limite, in cui non ha trovato via d’uscita. Probabilmente ha aggredito i colleghi per trovare poi la forza di compiere l’estremo gesto puntando l’arma da fuoco alla tempia, ma somo solamente ipotesi.
Le forze dell’ordine stanno interrogando le persone che lo conoscevano per capirne di più. Il luogo del suicidio, l’ecocentro di Ungias Galantè alla periferia di Alghero, è ora al vaglio degli inquirenti, alla ricerca anche di eventuali impianti di sorveglianza che possano aver ripreso qualcosa.
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