Oggi, 19 aprile 2023, è scattata l’ordinanza di custodia cautelare per 28 persone indagate, 16 di loro sono in carcere, 7 invece agli arresti domiciliari, mentre 5 hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le operazioni sono scattate a seguito delle inchieste eseguite dai carabinieri della Compagnia di Marcianese e che sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
Nel Casertano scatta l’arresto per 23 persone e altre 5 sono indagate
Questa mattina, 19 aprile 2023, è scattata un’operazione dei carabinieri della Compagnia di Marcianise coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha portato a 23 arresti nel Casertano.
16 persone sono finite in carcere, 7 invece sono agli arresti domiciliari, altre 5 hanno invece l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, in totale l’operazione ha portato a 28 persone indagate.
Le indagini hanno portato alla contestazione di vari reati che sarebbero state commesse dalle 28 persone che attualmente risultano indagate.
Le persone indagate si sarebbero rese colpevoli di aver dato vita ad un’associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti.
Gli stessi sarebbero poi stati colpevoli di numerosi episodi di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti aggravate dal metodo mafioso, dal momento che facevano capo al clan camorristico “Belforte”, conosciuto anche con l’appellativo di “Mazzacane”.
Oltre a questi reati principali, alcuni dei soggetti indagati sono stati accusati anche di estorsione, ricettazione, usura, riciclaggio, induzione di falso in atto pubblico, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falso matrimonio tra un cittadino italiano e una cittadina straniera.
Il matrimonio sarebbe stato eseguito previo compenso economico e con lo scopo di far ottenere alla cittadina straniera il permesso di soggiorno e poi la cittadinanza italiana.
Tra i reati commessi anche oltraggio alla giustizia
Tra gli indagati c’è anche Giovanni Buonanno, che è stato accusato di oltraggio alla giustizia.
Secondo quanto emerso dalle indagini avrebbe minacciato più volte il collaboratore di giustizia Claudio Buttone scegliendo di utilizzare la sua influenza criminale e la conseguente condizione di assoggettamento omertoso che deriva dall’organizzazione camorristica Belforte.
Le intimazioni che sarebbero state avanzate avevano lo scopo di portare Buttone ad effettuare una serie di false dichiarazioni nel dibattimento che si sta svolgendo alla Corte di Assise di Appello di Napoli sull’omicidio di Andrea Biancur.
Giovanni Buonanno era imputato nell’omicidio. Il procedimento cautelare è stato mosso dalle attività di indagini che sono iniziate nell’agosto del 2017 e sono giunte a termine a gennaio 2021 e nelle quali sono emersi 71 indagati.
In questo procedimento invece tutte le operazioni di investigazione eseguite dai carabinieri hanno portato ad accertare l’esistenza di un sodalizio criminale, che era composto da diversi soggetti che svolgevano le varie attività illecite sopra menzionate.
Questo ha portato alla costruzione di una fruttuosa attività di spaccio di sostanze stupefacenti che veniva gestito dal clan camorristico Belforte.
Tutte le attività venivano principalmente svolte nella zona del Marcianese estendendosi poi ai comuni vicini, e in alcuni casi arrivando anche a Milano.
Ora per 23 di loro è scattato l’arresto, mentre per 5 di loro c’è l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria.