Anche il trasporto della droga ai carcerati ha fatto passi da gigante: non si parla più di lanci oltre le mura di cinta, bustine ben nascoste nei pantaloni, o ancora baci appassionati con tanto di passaggio di stupefacenti, ora gli spacciatori sono passati ai droni. E’ infatti scattato l’allarme nel penitenziario di Bari.
Si tratta dell’ennesimo esempio di come le nuove scoperte tecnologiche finiscano sempre al servizio di azioni criminali.
A denunciare l’utilizzo dei droni per introdurre stupefacenti all’interno del carcere di Bari è il sito di Repubblica.
Il caso è scoppiato in seguito all’interrogazione parlamentare del deputato barese del Pd Dario Ginefra, depositata al ministro della Giustizia Andrea Orlando, in cui si legge:
‘Si chiede di conoscere l’attuale stato di funzionamento del sistema di videosorveglianza del carcere di Bari, se sono previste dal ministero e dal Dap forme di sostegno per l’efficientamento delle telecamere interne ed esterne per fronteggiare l’uso avanzato di tecnologie, a partire dai droni, nell’immissione di eventuali sostanze stupefacenti o altro’.
Secondo Ginefra, è importante intervenire con un potenziamento dei sistemi di controllo e l’introduzione di sistemi di sicurezza all’avanguardia, perché allo stato attuale, sostiene il deputato:
‘Funzionano soltanto le telecamere della seconda sezione’ e aggiunge: ‘Ho ricevuto la denuncia da parte di un funzionario del Sappe per il mancato funzionamento della videosorveglianza’.
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…
Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più moderne e apprezzate per il comfort…