I droni Usa che bombardano l’Isis in Libia partiranno anche dall’Italia. Il governo italiano ha dato l’ok per l’utilizzo della base siciliana di Sigonella. Matteo Renzi conferma l’indiscrezione del Wall Street Journal mettendo però i paletti: le operazioni saranno autorizzate caso per caso e solo a scopi difensivi. Intanto dopo la notizia dei due ostaggi italiani uccisi in Libia, sarebbero già pronti a partire per il paese nordafricano una cinquantina di incursori del Col Moschin , che si uniranno agli agenti dei servizi segreti già presenti insieme alle forze francesi e inglesi. Il presidente del Consiglio ha firmato un decreto che definisce i contorni dell’operazione italiana in Libia: sarà l’Aise (servizi segreti per la sicurezza esterna) a dirigere le missioni delle unità speciali militari.
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Per l’eventuale missione di peace enforcement in Libia sono già pronti 3mila soldati, ma per inviarli in Nord Africa c’è bisogno dell’approvazione in Parlamento.
Il quotidiano statunitense Wall Street Journal ha anticipato l’accordo, raggiunto un mese fa dopo un anno di negoziazioni, tra Stati Uniti e Italia: “Il governo italiano il mese scorso ha dato il via libera alla partenza di droni americani armati da una base nel suo territorio per operazioni militari contro l’Isis in Libia e in Africa del Nord”. Il quotidiano anticipa la condizione: “I droni possono essere usati solo a scopo di difesa, per proteggere le operazioni delle forze speciali Usa in Libia”.
E racconta di come Barack Obama stia cercando di convincere il governo italiano a utilizzare i droni anche per operazioni offensive. Al momento l’Italia avrebbe però rifiutato per evitare “una opposizione interna contro la guerra, specialmente nel caso che nel corso delle operazioni dei droni ci possano essere delle vittime civili”.
È arrivata quindi la conferma del governo italiano. Il premier Renzi ha ribadito l’utilizzo a scopi di difesa e ha specificato che “le autorizzazioni saranno date caso per caso: se ci sono iniziative contro terroristi e potenziali attentatori dell’Isis c’è uno stretto rapporto tra noi, soprattutto gli americani, e gli altri alleati. Siamo in piena sintonia con i nostri alleati internazionali”. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha inoltre assicurato che la concessione della base di Sigonella “non il è preludio a un intervento militare”.
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