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Una tragedia ha scosso la Francia dopo la morte di 10 persone tra cui tre grandi sportivi in Argentina. Concorrenti e membri della troupe erano sugli elicotteri per partecipare a Dropped, un reality show inedito in Francia che ricorda la nostra “Isola dei Famosi”. È però qualcosa di più: si tratta sempre di uno show di sopravvivenza, ma è più estremo. L’idea arriva da un format svedese, prodotto per TF1 dalla società di produzione Adventure Line Production (ALP) e prevede la sfida tra due squadre, formate solo da sportivi: scopo è sopravvivere con le proprie forze in luoghi inospitali. Da tre anni veniva girato in Argentina: per l’edizione francese era stata scelta la regione de La Rioja con le sue montagne impervie.
Il programma come ricorda la stampa francese doveva cambiare il volto della tv transalpina, dargli una scossa. Invece, la tragedia ha riaperto il dibattito sulla necessità di creare format televisivi che possono mettere in pericolo i concorrenti.
Il precedente
La tragedia nei cieli argentini non è neanche la prima. Nel marzo 2013 muore Gerald Babin, 25 anni, concorrente di un altro reality, Koh-Lanta, una sorta di “Survivor” transalpino. Durante le prove del naufragio, Babin viene colto da un infarto: i medici lo estraggono dall’acqua, cercano di rianimarlo, ma il giovane muore durante il trasporto in eliambulanza. Le riprese vengono interrotte, ma dieci giorni dopo Thierry Costa, medico che seguiva il programma, si suicida, forse per il rimorso per non essere riuscito a salvare Babin.
Il programma
Dropped, che possiamo tradurre come “caduto, lasciato cadere, abbandonato”, nasce in Svezia, ideato dalla Mastiff Sweden e prodotto dalla Zodiak Nordic. Lo slogan riassume lo scopo del reality: “Abbandonato nella natura. Perso. Solo. Vuoi tornare alla civiltà?”. Il programma viene descritto come “il più autentico reality show” e vede sfidarsi due squadre formate da quattro campioni dello sport che vengono abbandonati in luoghi inospitali, lasciati a se stessi, senza cibo, mappe o bussole con l’unico scopo di sopravvivere usando solo le proprie forze e conoscenze.
Come racconta Le Figaro, i concorrenti Alain Bernard, Jeannie Longo, Camille Muffat, Sylvain Wiltord, Florence Arthaud, Alexis Vastine, Anne-Flore Marxer et Philippe Candeloro erano arrivati venerdì a Buenos Aires: dopo un giorno per smaltire il fuso orario e acclimatarsi, il viaggio in elicottero, il mezzo più usato per spostarsi nel corso del programma, bendati per non vedere dove sarebbero stati lanciati, solo con una riserva d’acqua.
Ogni concorrente è dotato di un Gps, in modo da poter essere sempre localizzato per ogni evenienza. Il tutto, assicurano dalla produzione, accuratamente monitorato da una squadra di medici e da esperti in tecniche di sopravvivenza, uno per ogni squadra. Secondo la casa di produzione, non sarebbero mai intervenuti nel gioco, ma li avrebbero seguiti a distanza, in modo da evitare qualsiasi tragedia o problemi ai concorrenti.
Louis Bodin, volto del canale e presentatore del programma, ha chiarito che tutti i concorrenti erano contenti di essere lì. Doveva essere lui l’unico punto di contatto con la civiltà: nel corso delle puntate, gli sportivi dovevano tornare il prima possibile alla civiltà, prendere il telefono portatile e contattarlo. Gli sconfitti avrebbero dovuto superare una prova per evitare l’eliminazione. Tutto era pronto, il meccanismo oliato, le registrazioni in corso per essere mandate in onda in estate: poi la tragedia.