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Due afroamericani torturati da 6 agenti americani

Sei agenti di polizia bianchi hanno torturato due afroamericani, questo quanto emerso oggi ma i fatti risalgono a gennaio.

Polizia americana – Nanopress.it

Per ore sono stati tenuti sotto scacco dagli agenti, che li hanno minacciati con dildo, spranghe, taser e pistole all’interno di una casa in Mississippi dove i poliziotti erano stati chiamati a intervenire. Episodi come questo fanno riflettere su fatti analoghi avvenuti in passato, i quali portano alla luce le falle di un sistema marcio che dovrebbe proteggere i cittadini ma che invece è composto da persone senza scrupoli che si approfittano della loro posizione di autorità per fare del male ai deboli. Comportamenti come questi fra l’altro, non rispettano i diritti fondamentali degli esseri umani, che prevedono rispetto per tutti a prescindere dalla razza e dal contesto. È scioccante la notizia che stiamo per riportare e forse non ci abitueremo mai a questa violenza che a volte avviene in strada – vedi la vicenda di George Floyd che è morto per i metodi brutali della polizia nella città di Minneapolis nel 2020 – e a volte all’interno di caserme o in altri luoghi al chiuso, lontano da occhi indiscreti.

Afroamericani torturati dalle forze di polizia

Sono scioccanti le torture subite a gennaio da due afroamericani all’interno di una proprietà in Mississippi, dove a gennaio scorso sarebbero stati maltrattati in maniera molto pesante e per diverse ore, da 6 agenti bianchi.

Fra percosse, taser usati a ripetizione, umiliazioni e persino un tentativo di stupro con un dildo, i due sono stati vittime per ore degli abusi da parte della polizia americana. La cosa, emersa solo ora, è ancora più sconcertante perché dopo la vicenda gli agenti hanno cercato di insabbiare il tutto.

È solo l’ultima di una serie di barbarie di cui purtroppo si macchiano le forze dell’ordine che abusano del proprio potere, questo avviene non solo negli Stati Uniti.

I fatti

L’episodio in questione risale al 24 gennaio scorso ed è successo a Braxton. Secondo quanto riportato dalla Cnn, i sei agenti si sono recati in una proprietà per gestire una denuncia ricevuta dall’investigatore capo dell’ufficio dello sceriffo della contea di Rankin, Brett McAlpin. Il vicino di casa dell’uomo gli aveva riferito che alcuni afroamericani si trovavano in casa di una donna e avevano dei comportamenti sospetti.

Quella notte quindi i poliziotti, che oggi non lavorano più dopo dimissioni e licenziamenti, sono entrati nell’abitazione sebbene non avessero un mandato di perquisizione e hanno trovato effettivamente due uomini all’interno. Erano Eddie Parker e Michael Jenkins: il primo viveva lì e aiutava la proprietaria nelle faccende di casa, l’altro si trovava nell’abitazione temporaneamente.

Sebbene quindi l’allarme si era rivelato falso e non stava accadendo nulla di particolare, gli agenti hanno comunque iniziato con violenze inaudite e i dettagli di ciò che i pubblici ministeri dicono sia successo quella notte, sono stati raccolti in un documento di accuse federali e sono davvero tremendi.

Giudice – Nanopress.it

Sono cominciate le violenze estenuanti, in particolare le autorità hanno colpito più volte con il taser i due uomini anche se questi non costituivano una minaccia per loro. Sembra addirittura che con sadismo si divertissero a gareggiare su quale dei dispositivi fosse il più efficace.

Ancora, Parker e Jenkins vennero presi a schiaffi, minacciati di stupro con un dildo, picchiati con delle spranghe di metallo e con pezzi di legno, insomma ore di torture immotivate e crudeli, su uno sfondo decisamente di razzismo.

Andando avanti nel rapporto, si legge come gli agenti abbiano versato loro in bocca del latte, dell’alcol e dello sciroppo al cioccolato, poi li hanno imbrattati con del grasso da cucina sulla testa e gli hanno lanciato addosso delle uova. A un certo punto, hanno tolto i proiettili dalla pistola, l’hanno messa in bocca a Jenkins e hanno sparato lacerandogli la lingua e rompendo la mascella.

Infine, li hanno costretti a spogliarsi e a farsi la doccia insieme per lavare via le prove di quello che avevano fatto, poi li hanno portati in prigione.

È difficile per noi scrivere questi particolari così crudi ma sicuramente lo sarà anche per i lettori che credono nelle forze dell’ordine e questi episodi di certo ne rovinano l’immagine di autorevolezza e senso del dovere e protezione che dovrebbero avere verso i cittadini.

Una volta che la storia è emersa, gli agenti sono stati accusati di 13 crimini in relazione a torture e abusi fisici. Incredibile che abbiano anche tentato di giustificare il loro comportamento dicendo che avevano trovato delle confezioni di droga fuori dalla casa, cosa inventata. Gli orrori subiti dagli afroamericani, come i messaggi che inchiodano gli agenti e altri dettagli, sono stati inclusi nel documento depositato al tribunale federale pochi giorni fa. In uno degli sms il vice sceriffo diceva ai poliziotti di non usare violenza in zone del corpo che sarebbero state riprese dalle foto segnaletiche, un particolare ancora più sconcertante perché significa che un superiore sapeva cosa sarebbe accaduto e acconsentiva, anzi dava consigli.

Prigione – Nanopress.it

Giovedì scorso i responsabili si sono dichiarati colpevoli di tutti i capi di imputazione a loro carico, inoltre sono stati accusati anche di associazione a delinquere per commettere ostruzione alla giustizia, violazione di domicilio e aggressione. In questi ultimi casi si sono detti colpevoli ma questo fa parte del patteggiamento chiesto dai legali.

Non possiamo neanche immaginare cosa hanno passato i due uomini di colore in quei frangenti ma torniamo a ribadire che lo scopo delle forze dell’ordine non è certo questo, si tratta per fortuna di una piccola percentuale che fa parte di un corpo dell’Arma che invece ha degli obiettivi più nobili.

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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