Due ordigni sono esplosi questa mattina a Gerusalemme. Le cause ancora in fase di accertamento. Le forze dell’ordine locali non escludono che possa trattarsi di attentato. Al momento vi sono 18 i feriti, ma il numero potrebbe aumentare.
La prima esplosione è avvenuta alle 7 di questa mattina (ora locale), nei pressi di una stazione centrale degli autobus; poco dopo la seconda all’incrocio di Ramot.
Questa mattina la capitale israeliana, Gerusalemme, si è svegliata a colpi di esplosioni. Dalle prime indiscrezioni diramate dai media locali si tratterebbero di due ordigni scoppiati in due zone diverse; il primo alle ore 7 del mattino (alle 6 in Italia) nei pressi di una stazione centrale degli autobus, il secondo poco dopo nel quartiere di Ramot.
Gli agenti di polizia hanno avviato le indagini che sono in fase di accertamento; il primo bollettino ha constatato la presenza di 18 feriti, 3 di loro sono in gravi condizioni, trasportati in codice rosso presso il pronto soccorso di Magen David Adom.
Non è ancora stato confermato se l’attacco possa essere considerato di natura terroristica. Gli investigatori temono che si possano verificare ulteriori esplosioni in altre zone della città. Nel corso della giornata ci saranno ulteriori dettagli e aggiornamenti.
Secondo una prima ricostruzione, la prima esplosione è avvenuta nella stazione centrale degli autobus: dalle prime testimonianze raccolte, alcune persone hanno visto una borsa appoggiata sopra un muro prima che l’ordigno esplodesse; subito dopo, mentre i soccorsi si stavano recando nel luogo della deflagrazione, è avvenuto un secondo scoppio nella zona di Ramot.
“Ho visto persone con ferite sanguinanti dappertutto”.
Queste sono le parole di un medico mentre parlava alla radio dell’esercito israeliano, confermando la gravità delle persone rimaste coinvolte nell’esplosione. Intanto, a Gerusalemme, è alto lo stato di emergenza, poiché si teme che in città vi siano altri ordigni pronti per esplodere.
Secondo gli agenti di polizia israeliana, le prime due deflagrazioni potrebbero trattarsi di due episodi collegati tra loro. Indagini in corso per confermare se si tratta di attentato terroristico.
Mentre questa mattina nella città di Gerusalemme sono avvenute delle importanti esplosioni coinvolgendo dei feriti in condizioni gravi, in contemporanea, la tensione è alle stelle tra gli israeliani e i palestinesi.
Infatti, solo nel 2022, sono stati uccisi circa 130 palestinesi nei conflitti in Cisgiordania e nella parte est di Gerusalemme; nel frattempo il prossimo ministro responsabile della polizia israeliana, sotto la guida di Benjamin Netanyahu, ha chiesto la pena di morte per gli aggressori palestinesi.
Per Israele, l’anno in corso verrà ricordato come il più violento dopo quello del 2006.
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