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Ora è ufficiale: Carlos Dunga è di nuovo il commissario tecnico del Brasile, prende il posto del dimissionario Felipe Scolari. Il 50enne ex centrocampista della Fiorentina torna alla guida della Seleçao dopo quattro anni. Scolari si è dimesso dopo il deludente quarto posto ai Mondiali giocati in casa, culminati con l’umiliante sconfitta in semifinale per 7-1 contro la Germania. L’annuncio ufficiale è stato dato dalla Federazione brasiliana nel corso di una conferenza stampa a Rio de Janeiro. Dunga è stato capitano del Brasile che ha vinto la Coppa del Mondo del 1994 negli Stati Uniti e ha allenato la nazionale ai Mondiali del 2010 in Sud Africa. Venne esonerato dopo l’eliminazione nei quarti di finale per 2-1 contro l’Olanda.
“Dunga ha dimostrato di poter condurre la squadra del Brasile, non solo a parole, ma anche nei numeri. Ha tutti i requisiti e le capacità per farlo di nuovo”, ha detto il presidente della Federazione Jose Maria Marin. “E’ stata una decisione presa di comune accordo con tutti i presenti a questo tavolo in uno spettacolo di unità e totale integrazione volto ad ottenere grandi vittorie in futuro”, ha aggiunto. Nel corso della sua prima esperienza da commissario tecnico del Brasile, Dunga ha ottenuto 42 vittorie, con 12 pareggi e solo 6 sconfitte in 60 partite totali.
“Tornare in Nazionale è fantastico. Il mio obiettivo è di far cambiare idea alla gente su di me. Se la Seleçao andrà bene, io starò bene e sarò felice. Sono pronto a fare sacrifici”, ha detto Dunga. “Non voglio vendere sogni, ma la realtà”, ha ribadito. “Non è tutto da buttare quanto accaduto alla Coppa del Mondo, si cose che possno essere salvare. C’è bisogno del talento, ma anche della pianificazione”, ha aggiunto il neo ct carioca. “Nella mia prima esperienza da allenatore mi era stato chiesto di ottenere risultato e riscattare la Seleçao. Ora dobbiamo preparare i Mondiali del 2018, ma sulla strada c’è ancora una Coppa America contro squadre tutte molto forti”, ha detto ancora Dunga. “Non siamo più i migliori. Siamo consapevoli di questo, non possiamo più dire ai nostri tifosi che siamo i più forti”, ha proseguito il ct.
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